Tottenham-Chelsea, un derby sempre "cruciale"

Premier League

Vanni Spinella

Alle 17 (diretta Sky Sport 3 HD) in campo Spurs e Blues, che nelle ultime stagioni hanno dato vita a partite diventate "pietre miliari" del campionato. La rimonta con strigliata di Conte, la rivincita di Pochettino che interruppe il record del Chelsea, il 2-2 che incoronò il Leicester...

Il fatto che Londra fornisca al campionato inglese 5 squadre implica, tra andata e ritorno, la bellezza di 20 derby. Praticamente uno ogni due giornate. Giunti alla seconda, siamo perfettamente in media: c’è Tottenham-Chelsea, che però – almeno di recente – è più di un derby. Due squadre che negli ultimi anni hanno corso per il titolo, dando vita a partite che si sono rivelate spesso tappe cruciali per il campionato. Anche quando alla fine l’hanno vinto altri.

8 marzo 2014: Chelsea-Tottenham 4-0

QUEL VECCHIETTO DI ETO'O

Non fu decisiva ai fini del titolo anche se dopo quel successo così rotondo, alla 29.a giornata, il Chelsea si ritrovò in cima alla classifica con 7 punti di vantaggio sul Liverpool secondo. È la stagione dello scivolone di Gerrard contro il Chelsea, quello che spiana la strada a Demba Ba e dà inizio al crollo, soprattutto nervoso, dei Reds lanciati verso un titolo atteso da anni. Lo vincerà però il City di Pellegrini, inanellando 5 successi nelle ultime 5.

Equilibrio spezzato al 56’ da un errore difensivo di Vertonghen che appoggia all’indietro con troppa leggerezza, forse convinto che Samuel Eto’o non sia più veloce come un tempo, visto che pochi giorni prima Mourinho è stato beccato in un fuori onda a ironizzare sull’età del suo “vecchio” centravanti. Il “saggio” Eto’o, lì per lì, non replicò, salvo prendersi la miglior rivincita possibile con quello scatto da ventenne e l’esultanza dopo il gol: mano sulla schiena, raggiunse ingobbito la bandierina e la usò come bastone per reggersi in piedi.

1° gennaio 2015: Tottenham-Chelsea 5-3

CAPODANNO AMARO PER MOU

La stagione dopo Mourinho sistema le cose e torna a vincere il titolo, ma a Capodanno gli Spurs rischiano di rovinargli la festa. Dopo il 3-0 incassato all’andata, si prendono la rivincita in casa con una partita che è uno spot per la Premier ma soprattutto una lezione di calcio inflitta da Pochettino allo Special One. Orgoglio, carattere (nel rimontare lo svantaggio iniziale firmato Diego Costa) e un Kane strepitoso: finisce 5-3, il Chelsea inaugura l’anno nuovo facendosi agganciare in cima alla classifica dal City, capace di rosicchiargli 8 punti in un mese.

1° marzo 2015: Chelsea-Tottenham 2-0 (finale League Cup)

COPPA VINTA "ALLA MOURINHO"

Due mesi esatti più tardi, la vendetta di un Mourinho che se l’era legata al dito. Nella stessa stagione, infatti, il derby Chelsea-Tottenham è anche finale di League Cup. José tira fuori gli appunti di Capodanno e questa volta prende le giuste contromisure: a sorpresa piazza il totem Zouma davanti alla difesa, nella zona in cui solitamente Eriksen cuce il gioco. Vittoria frutto di una prestazione cinica (la sblocca Terry sugli sviluppi di una palla inattiva alla fine di un primo tempo molto equilibrato, la chiude una deviazione nella propria porta di Walker) e di una grandissima attenzione difensiva. “Alla Mourinho”, verrebbe da dire. Primo trofeo del Mourinho-bis al Chelsea, mentre Pochettino piange di nuovo dopo l’eliminazione in Coppa Uefa inflittagli dalla Fiorentina.

2 maggio 2016: Chelsea-Tottenham 2-2

E RANIERI FA FESTA…

Un pareggio che fa scattare la festa a chilometri di distanza: in casa Vardy, dove tutti i giocatori del Leicester si sono radunati per vivere insieme la partita che potrebbe consegnare loro il titolo, ma anche nel resto del mondo dato che, per una stagione, tutti hanno tifato per le Foxes. A contendere loro la Premier, a 3 giornate dalla fine, è rimasto solo il Tottenham, dopo l’autoeliminazione delle altre big. Per il Chelsea, invece, è una stagione disgraziata (decimo, con Mou “esonerato”: ufficialmente rescinde il contratto d’accordo con Abramovich), quella post-titolo che recentemente Conte ha indicato come spauracchio per chi è chiamato a confermarsi.

Tottenham avanti 2-0 all’intervallo, in casa Vardy cala il silenzio. Solo Ranieri, seduto in poltrona nel suo appartamento, quando vede Hazard entrare in campo confida alla moglie: “Adesso la pareggiamo”. Il 2-2 lo firma proprio il belga, la favola è scritta.

26 novembre 2016: Chelsea-Tottenham 2-1

CONTE, MA CHE GLI FAI ALL'INTERVALLO?

E arriviamo alla passata stagione: le due di Londra sono tra le candidate più accreditate al titolo, il Tottenham forte di un nucleo compatto che ormai abita i piani alti della Premier da anni (con la fresca beffa-Leicester), il Chelsea grazie alla rivoluzione tattica e caratteriale portata da Antonio Conte. Alla tredicesima giornata Pochettino arriva imbattuto, mentre Conte, in testa, sta costruendo il suo primato fatto di vittorie consecutive. Con questa arriva a 7, ma non senza fatica.

Nei primi 45’, infatti, a Stamford Bridge scende in campo una sola squadra: gli Spurs dominano, chiudendo il Chelsea nella propria metacampo, incapace di reagire minimanente. Eriksen trova il vantaggio (Courtois battuto dopo 595 minuti senza subire, da quando Conte era passato a 3 dietro), la difesa altissima fa il resto rimbalzando ogni accenno di ripartenza Blues. Finché, a pochi secondi dall’intervallo, Pedro tira fuori dal nulla più assoluto un gol del pareggio decisamente immeritato.

Cosa non daremmo per sapere quello che è successo tra le quattro mura dello spogliatoio del Chelsea, all’intervallo. Mura che il “martello” Conte, probabilmente, ha rischiato di far cadere a suon di urlacci. Fatto sta che il Chelsea che rientra in campo è una squadra trasformata nello spirito e nel carattere. Dopo appena 6’ la rimonta è completata, grazie a quell’invenzione contiana che risponde al nome di Moses, che sulla fascia asfalta Son. Uomo-chiave del match, Diego Costa: nessuno incarna come lui lo spirito guerriero che Conte vorrebbe sempre vedere nei suoi uomini. Incredibile come oggi non possa nemmeno sentirlo nominare.

4 gennaio 2017: Tottenham-Chelsea 2-0

A LEZIONE DA POCHETTINO

Credete che Pochettino l’abbia presa bene? Il manager degli Spurs trascorre il Natale a pensare unicamente alla sua “vendetta” e studia Conte giorno e notte. Conte che nel frattempo ha allungato la striscia di vittorie consecutive arrivando a 13, nuovo record per il club. Ed è proprio lì che Pochettino lo andrà a colpire: spezzando quella catena a cui Conte dichiara di non fare caso, ma solo a parole, perché in realtà dentro di sé sogna di prolungarla fino a 15 per superare il primato dell’Arsenal (14), sempre vincente a cavallo di due stagioni tra febbraio e agosto 2002.

Come all’andata, il Chelsea parte soffrendo, il Tottenham tiene il ritmo altissimo e stavolta colpisce con Alli in “zona Pedro”, durante i minuti di recupero del primo tempo. Come da copione, il film si ripete: urla nello spogliatoio, Chelsea che esce trasformato, ma per poco, perché Pochettino non si fa più sorprendere dalla reazione dei leoni di Conte. Li tiene a bada, li fa sfogare e li colpisce di nuovo in “zona Moses”, 9’ dopo l’intervallo, sempre con Alli. Campionato riaperto, ma solo un Pochettino: a fine stagione sarà l’anno di Conte.

22 aprile 2017: Chelsea-Tottenham 4-2 (semifinale FA Cup)

CON I TITOLARI È MEGLIO

L’ultimo precedente è quello di Coppa: ci si gioca l’accesso alla finale ed è nuovamente festa del gol. Formazione rivoluzionata per Conte (Ake in difesa al posto di Cahill, Batshuayi e Willian al posto di Diego Costa e Hazard), 11 tipo per Pochettino. I due ormai si conoscono a memoria (hanno tenuto una lezione a testa in presenza del collega) e inizialmente la carta novità sembra rappresentare la mossa vincente. Willian la sblocca dopo 5’, Kane pareggia, di nuovo Willian grazie a un generoso rigore e nuovo pari di Alli. Il 2-2 fa infuriare Conte, che ne cambia 3. Basta novità, tornano i titolari: dentro Diego Costa, Hazard e Fabregas per Batshuayi, Willian e Pedro. Nel quarto d’ora finale il Tottenham cede: proprio Hazard firma il nuovo sorpasso, poi Matic la chiude con un capolavoro.