Una rete del neoentrato Chicharito Hernandez nega la vittoria al Chelsea nel secondo derby di fila, dopo il ko di settimana scorsa contro il Tottenham. I Blues dominano la partita e si portano in vantaggio al 36' con Azpilicueta, ma pagano una disattenzione difensiva. Il quarto posto resta lontano 10 punti, con una gara in meno rispetto al Liverpool
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CHELSEA-WEST HAM 1-1
36' Azpilicueta (C), 73' Hernandez J. (WH)
Chelsea (3-4-3): Courtois; Azpilicueta, Cahill, Rudiger; Moses (78' Pedro), Kante, Fabregas, Alonso; Willian, Morata (78' Giroud), Hazard.
West Ham (3-4-2-1): Hart; Rice, Ogbonna, Cresswell (64' Evra); Zabaleta, Kouyaté, Noble, Masuaku; Fernandes (70' Hernandez J.), Joao Mario (85' Cullen); Arnautovic.
Il Chelsea continua il suo periodo negativo e fallisce il secondo derby consecutivo dopo quello, terminato con una sconfitta, contro il Tottenham. Non basta la rete nel finale di primo tempo di Azpilicueta, uno abituato più a fare assist che a metterla direttamente in gol. La squadra di Antonio Conte manca l’appuntamento con la vittoria per la sesta volta nelle ultime 8 partite, di cui 5 ko. Con il punto di oggi i Blues ritornano a 10 le lunghezze di distanza dal Liverpool, quarto in compagnia del Tottenham, ma con una gara in più giocata all’attivo e con lo scontro diretto ancora da disputare. Gli Hammers invece, nonostante una partita anonimo dal punto di vista offensivo, riescono a portare via un pareggio importantissimo grazie a un lampo di Hernandez al primo pallone toccato. Guizzo sufficiente ai ragazzi di Moyes per fare risultato e ampliare ulteriormente il vantaggio dalla zona retrocessione, ora salito a 6.
Densità Hammers
Conte ritrova due elementi preziosi come Courtois e Pedro, ma solo il portiere parte dal primo minuto. Per il resto è la formazione tipo, con Hazard e Willan che giocano in appoggio a Morata. Moyes deve invece rinunciare a Collins, Lanzini e Antonio. Schiera così un 3-4-2-1 molto difensivo, con Zabaleta e Masuaku esterni di centrocampo. Il riferimento offensivo è invece Marko Arnautovic, anche lui non al meglio. Dopo il minuto di raccoglimento per Ray Wilkins, partono bene gli uomini di Conte che procurano il primo brivido dopo appena tre minuti. Fa tutto Hazard che punta l’intera difesa avversaria e cerca di colpire incrociando il destro sul palo opposto, ma la palla scivola fuori dalla porta per un pelo. Il West Ham copre comunque bene il campo con la sua fisicità e prova anche a rendersi pericoloso con l’attaccante ex Inter che si stacca bene da Cahill, ma subisce il ritorno dello stesso e non riesce a trafiggere Courtois. La squadra di casa reagisce subito con un rasoterra di Willian, a metà tra Morata e la difesa Hammers, alla fine risolta in qualche modo da Hart e Ogbonna. I Blues insistono di nuovo con l’esterno verdeoro che questa volta decide di andare a concludere personalmente dopo una bella finta, trovando però la spalla di Cresswell a deviare il suo sinistro in angolo.
Zampata di Azpilicueta
Il Chelsea fa chiaramente la partita, ma trovare le linee di passaggio chiuse e cogliere impreparata la retroguardia degli ospiti è davvero complicato. Serve una giocata geniale e allora ci provano Hazard e Morata in coppia: il primo salta l’uomo con una serpentina e serve un ottimo assist verso il centro con l’esterno, lo spagnolo invece cerca di sorprendere Hart con un colpo di tacco, che scorre via e si spegne sul fondo. La squadra di Conte cerca un’alternativa, quella dei tiri da fuori, con il primo tentativo dalla distanza di Willian che non trova però lo specchio della porta. Il West Ham non si rende protagonista di nessuna azione d’attacco, mentre i Blues provano a sbrogliare la situazione con il fenomenale trio d’attacco. Quando combinano Hazard, Morata e Willian è uno spettacolo garantito e su una di queste triangolazioni il brasiliano si presenta a tu per tu con il portiere, ma Hart salva con un piede. Siamo al 36’ e dal calcio d’angolo conseguente il Chelsea trova il meritato vantaggio. La firma è di Azpilicueta che risolve una mischia confusa in area, punendo gli Hammers con due tocchi sporchi ma vincenti. Con il risultato sbloccato i campioni in carica prendono fiato e attendono una reazione del West Ham, ma ogni tentativo di quest’ultimo nella fase offensiva è piuttosto sterile.
La fiammata del Chicharito
Il Chelsea riparte subito aggressivo e va vicino al raddoppio con Willian, innescato dal solito Hazard, e bravo a sua volta nel spostarsi la palla in un fazzoletto e concludere con il piede debole a lato di un soffio. Il West Ham cerca di farsi vedere in attacco, ma il destro di Arnautovic non spaventa Courtois. Gli spazi cominciano ad aprirsi e i ragazzi di Conte provano subito ad approfittarne. Sul cross di Alonso nessuno arriva puntuale a centro area, sul proseguire dell’azione poi Moses spara alto da buona posizione. Dopo qualche minuto soporifero torna a rendersi pericoloso l’esterno nigeriano, il suo tiro a giro col mancino però non trova l’angolo. La squadra di Moyes offensivamente è praticamente nulla e così l’allenatore decide di giocarsi la carta del Chicharito Hernandez a venti minuti dal termine. Ne bastano solo due all’attaccante messicano per cambiare la storia della partita. Tutto parte da un disimpegno superficiale di Cahill su cui si avventa Arnautovic, quest’ultimo dà uno sguardo in mezzo e pesca il compagno, libero di colpire e regalare il pareggio. Per Hernandez è il nono gol al Chelsea in 14 partite, il 5° in 8 sfide di Premier.
Forcing finale
Il gol galvanizza gli ospiti che credono anche alla possibilità di portare a casa l’intera posta in palio. Conte invece decide di effettuare un doppio cambio, inserendo Pedro e Giroud al posto di Moses e Morata. È Marcos Alonso però a rendersi pericoloso, girandosi bene sul piede preferito e scagliando un sinistro violento su cui smanaccia Hart. Il Chelsea rischia tanto allo stesso tempo sulle ripartenze. Serve un grande recupero in allungo di Kanté per frenare la corsa verso la porta di Arnautovic, intervento comunque al limite. I Blues si ributtano in avanti alla ricerca del nuovo vantaggio, ma è ancora uno strepitoso Hart a dire di no al colpo di testa angolato di Giroud. Nei cinque minuti di recupero il West Ham non concede nulla agli avversari e porta a casa un punto preziosissimo. Per Conte continua invece il periodo nero.
ARSENAL-SOUTHAMPTON 3-2
17' Long (S), 28' Aubameyang (A), 38' Welbeck (A), 74' Austin (S), 81' Welbeck (A)
Arsenal (4-2-3-1): Cech; Bellerin (74' Holding), Chambers, Mustafi, Kolasinac; Elneny, Xhaka; Iwobi, Nelson (65' Wilshere), Welbeck; Aubameyang (71' Lacazette).
Southampton (3-4-2-1): McCarthy; Stephens, Hoedt, Yoshida (72' Austin); Cedric Soares, Højbjerg, Romeu, Bertrand; Ward-Prowse, Tadic; Long (80' Sims).
Espulsi: 92' Stephens (S), 93' Elneny (A)
Conte deve ora guardarsi le spalle perché l’Arsenal si trova ora a soli tre punti di ritardo. I Gunners battono 3-2 il Southampton e ottengono il sesto successo di fila tra campionato ed Europa League. Resta terz’ultima invece la formazione di Mark Hughes. Eppure l’inizio di match dei Saints è più che promettente, premiato con il gol del vantaggio al 17’ di Shane Long che punisce la dormita di Mustafi. I londinesi ci mettono poco però a reagire e a riequilibrare il punteggio, con il tocco di punta di Aubameyang, sulla sponda di Welbeck, che beffa McCarthy. Poi è proprio il centravanti ex United a prendersi completamente la scena con la bellissima rete personale che vale la rimonta in dieci minuti, agevolata dalla deviazione di un difensore. Il Southampton non si arrende e al 74’ trova il meritato 2-2 con il gol sotto porta di Austin. L’Arsenal è più tranquillo degli avversari in questo periodo e riesce nel colpo di coda finale. Welbeck, dopo essersi divorato una rete a due passi dalla porta, realizza il colpo di testa vincente che vale la vittoria. Nel recupero espulsi Elneny e Stephens.