Wolverhampton, Rui Patricio sceglie il numero 11 di maglia per rispetto a Ikeme

Premier League
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Bellissimo gesto del nuovo portiere del Wolverhampton che ha rinunciato alla numero 1, libera virtualmente, per lasciarla in maniera simbolica al suo predecessore tra i pali dei Wolves, costretto a ritirarsi per una leucemia

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Da un semplice portafortuna alla propria data di nascita. La scelta dei numeri di maglia può avere molteplici ragioni e scatenare la fantasia dei giocatori. Per il portiere però, è molto più difficile discostarsi dall'abituale numero uno che caratterizza ormai da generazioni il ruolo dell'estremo difensore. Un'eccezione particolare in tal senso è arrivata questa volta dalla Premier League e nello specifico dal Wolverhampton. Il nuovo titolare tra i pali dei Wolves sarà Rui Patricio, inseguito a lungo anche dal Napoli prima di accettare la destinazione inglese e il club dove cura molti dei suoi interesse l'agente Jorge Mendes. Il portoghese, protagonista con la sua Nazionale al Mondiale, è apparso in tutte le amichevoli pre campionato con la maglia numero 11 e ha deciso di confermarlo anche in occasione dell'inizio della Premier League. Un numero che non rappresenta alcun legame speciale per il lusitano, ma semplicemente una scelta di cuore. Il numero 1 apparteneva infatti a Ikeme, portiere nigeriano cresciuto nel club neopromosso e che con i Lupi ha disputato ben 10 stagioni - con una serie di prestiti in mezzo -. Nel 2017 però gli è stato diagnosticata una leucemia e ha dovuto così allontanarsi temporaneamente per la chemioterapia, prima di decidere quest'estate di ritirarsi definitivamente dal calcio nonostante la malattia sia in remissione. Il Wolverhampton non ha optato per il ritiro della maglia, ma è stata una scelta sponteanea dei suoi colleghi tra i pali quella di indossare un numero diverso sulle proprie spalle. John Ruddy ha quindi confermato la sua 21, così come Will Norris ha mantenuto la 31. Il grande dubbio ricadeva sull'ultimo arrivato che ha mostrato però subito grandissimo rispetto per il suo sfortunato predecessore. La scelta è ricaduta sull'11, un numero raramente indossato anche dai difensori. Un gesto equivale già a una straordinaria parata.