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Chelsea, Abramovich contro i tifosi razzisti: chi sbaglia fa visita ad Auschwitz

Premier League

Nuova proposta dei Blues nei confronti dei tifosi colpevoli di comportamenti razzisti a Stamford Bridge. Chi sbaglia verrà allontanato dallo stadio oppure parteciperà ad attività rieducative, una delle quali prevede la visita al campo di concentramento in Polonia dove hanno perso la vita milioni di persone

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Vietato dimenticare la storia, pagine tragiche come quelle che hanno macchiato il Novecento. Il riferimento è all’Olocausto dalle milioni di vittime causate dal nazismo, genocidio della popolazione ebraica in Europa. Una ferita disumana e ingiustificabile, ciò nonostante il ricordo della Shoah non accoglie la doverosa sensibilità a tutte le latitudini. Ecco perché il Chelsea ha lanciato una campagna di sensibilizzazione rivolta ai propri tifosi, soprattutto alle frange razziste inserite tra i sostenitori dei Blues. Come riporta il Sun, chi verrà ritenuto colpevole di comportamenti razzisti non rischierà solamente l’allontanamento da Stamford Bridge: tra le proposte di Roman Abramovich, proprietario russo di origine ebrea, figura la visita al campo di concentramento di Auschwitz ovvero uno dei simboli della follia nazista durante la Seconda Guerra Mondiale.

Sulla questione si è espresso il presidente del Chelsea, Bruce Buck: "Allontanare le persone dallo stadio non è sufficiente, non cambierà il loro comportamento. Questa politica dà invece ai tifosi la possibilità di capire quello che hanno fatto e di doversi comportare meglio. In passato li avremmo individuati prima di allontanarli dallo stadio fino a tre anni". Il presente prevede invece una scelta diversa: "Avete sbagliato ma avete due possibilità: non venire più a Stamford Bridge o capire il vostro errore". La decisione è infatti indirizzata a contrastare gli episodi di razzismo che hanno già contraddistinto la tifoseria dei Bues, come accaduto nel settembre 2017 contro il Tottenham (società dalla larga fetta di sostenitori ebrei) quando un gruppo di fan ha apostrofato in modo indegno gli avversari nei vagoni della metropolitana. Gli stessi cori intonati ai tifosi degli Spurs in occasione di un match contro il Leicester. Un comportamento che non verrà più accettato dal Chelsea: "Quando ci sono cento persone che cantano è difficile prendere provvedimenti - ha spiegato Buck -, tuttavia sui singoli possiamo agire". Una visita tra gli orrori di Auschwitz non potrà che far riflettere sull’imperdonabile leggerezza registrata tra i sostenitori dei Blues.