Spy story Leeds-Derby County, Bielsa ammette: "È colpa mia, chiedo scusa"

Premier League

L'ammissione dell'argentino: "Non mi sono comportato bene. Per alcuni è una cosa giusta, per altri sbagliata, ma conta solo quello che pensano al Derby. Spio i miei avversari dal 2002". Lampard: "Preferirei non allenare piuttosto che mandare persone sotto copertura per spiare gli avversari"

LAMPARD SPIATO, ARRIVA LA POLIZIA: LA RICOSTRUZIONE

TUTTE LE "PAZZIE" DI BIELSA

PREMIER, IL PROGRAMMA DELLA 22.a  GIORNATA

Alla fine sotto tutto c'era proprio lui, Marcelo Bielsa. Loco di (sopran)nome e loco di fatto. L'uomo col binocolo era un suo uomo, e la spy story della Championship ha ora anche un colpevole: "È vero, c'era qualcuno del Leeds United ad osservare l'allenamento di Frank Lampard, e la responsabilità di tutto questo è mia, ma c'è una precisazione che devo fare" - ha detto ai microfoni di Sky Sports l'allenatore argentino, che dal luglio scorso ha iniziato la sua prima avventura su una panchina inglese prendendo in mano le redini di una nobile decaduta come il Leeds United. La news che aveva fatto il giro della Gran Bretagna del calcio era stata quella di un Derby County, allenato dall'ex Chelsea Lampard, spiato durante l'allenamento prima dello scontro diretto proprio col Leeds. Da quel momento l'arrivo della polizia e lo "spione" allontanato dal campo.

Le confessioni di Bielsa

Poco prima dell'inizio della partita Bielsa si è allora voluto assumere tutte le colpe per quanto accaduto. Accanto a lui, come sempre, Salim Lamrani, docente e scrittore francese che da qualche mese è diventato il traduttore ufficiale del Loco davanti alla stampa. Domande e risposte fanno sempre un doppio giro, dall’inglese all’argentino e poi dall’argentino all’inglese: "Non importa se quello che ho fatto sia legale o illegale, giusto o sbagliato, per me è sufficiente che Frank Lampard e il Derby County sentissero che non era la cosa giusta da fare. No, non mi sono comportato bene, e non ho chiesto alcun permesso al Leeds prima di farlo. Ieri ho parlato con lui (Lampard, ndr) e mi ha detto che non ho rispettato il fair play. Io ho un punto di vista diverso, ma la cosa importante è ciò che pensano Frank e il Derby". E ancora: "Senza voler cercare per forza una giustificazione, posso dire di aver usato questo tipo di metodo dalle qualificazioni al Mondiale con l’Argentina (nel lontano 2002, ndr) in poi. Questa pratica non è illegale, lo abbiamo fatto pubblicamente e ne abbiamo parlato con la stampa”. Conclusione molto semplice per Bielsa: "Per alcune persone è sbagliato, per altri no". Facile intuire quale sia la sua posizione.

Lampard: "Preferirei non allenare piuttosto che spiare gli avversari"

Al termine del match vinto dal Leeds per 2-0 grazie alle reti di Roofe e Harrison (la squadra del 'Loco' è prima in classifica in Championship), l'allenatore del Derby County Lampard ha parlato del match e non soli: "Abbiamo perso al cospetto di una squadra che ha giocato meglio di noi, ma sono in una posizione difficile perché voglio tracciare una linea tra la performance e ciò che è successo al di fuori del campo. Non penso sia giusto e non sono sicuro che chiunque abbia praticato sport a qualsiasi livello penserebbe che sia giusto", ha ammesso Lampard in rifermento proprio alle ammissioni di Bielsa. "Se è una cosa culturale, sono molto sorpreso perché non penso sia corretta. Se parliamo di ottenere vantaggi sfruttando piccoli dettagli allora va bene, perchè i grandi manager lo fanno. Ma questo va al di là di tutto, è un salto oltre il lecito. Tutti gli allenatori sono orgogliosi di ciò che fanno sul campo di allenamento, io per esempio ho trascorso 15 ore a guardare le partite del Leeds questa settimana. Quindi, quando qualcuno entra di nascosto per spiare quello che stai facendo sul campo di allenamento è finita. Preferirei non allenare piuttosto che mandare persone sotto copertura per andare a guardare i miei avversari, perchè li rispetto", ha concluso l’allenatore del Derby County.