L'attaccante del Tottenham, tutt'ora in quarantena dopo il ritorno dalla Corea del Sud, ha donato 100 milioni di won a una ONG impegnata nel contrasto del coronavirus. La notizia riportata dall'agenzia coreana 'Yonhap'
"Anche se il corpo è lontano, volevo dare forza contro questo problema che aumenta di giorno in giorno. Spero che il coronavirus non si diffonda ulteriormente, e di aver dato un piccolo aiuto alle persone più vulnerabili". Queste le parole - riportate dall'agenzia nazionale Yonhap - con cui l'attaccante del Tottenham Son ha accompagnato la sua recente donazione per combattere la diffusione dell'epidemia nella sua patria, la Corea del Sud, una delle nazioni più colpite al mondo. Cento milioni di won (al cambio circa 74mila euro) alla ONG "Good Neighbours", impegnata nel contrasto del coronavirus, in particolare a sostegno dei bambini colpiti direttamente o indirettamente dall'avanzare dell'epidemia.
Continua la quarantena
L'attaccante di Mourinho, nel frattempo, continua il suo periodo di auto isolamento iniziato lo scorso 28 febbraio, e annunciato, al tempo, direttamente in sala stampa dallo stesso Special One. Son, in ogni caso out dai campi da gioco per un problema al gomito destro, era infatti volato in patria a metà febbraio per sottoporsi a un'operazione chirurgica, il tutto prima dell'introduzione da parte del Governo britannico delle disposizioni in tema coronavirus. Il calciatore è quindi ancora nei quattordici giorni previsti di auto-isolamento, ma vicinissimo alla sua patria grazie a questo gesto di solidarietà.