Pepe Reina: "Ho avuto i sintomi del coronavirus, ora il peggio è passato"

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L'ex portiere di Napoli e Milan, ora all'Aston Villa: "Mi sono sentito come se un camion mi fosse passato sopra, ma ora tutto è alle spalle e mi sento benissimo". Sull'isolamento: "Per noi giocatori è più facile, i veri eroi sono quelli che vivono in un appartamento di 70 metri quadri con due figli"

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Pepe Reina si aggiunge alla lista di giocatori che hanno contratto il coronavirus. L'ex portiere di Napoli e Milan, oggi in prestito all'Aston Villa in Premier League, ha spiegato ai microfoni di Cadena Cope di aver avvertito i sintomi della positività al Covid-19 e ha raccontato come ha vissuto gli ultimi giorni. "Questa settimana sono stato io a dover fare i conti con il virus - le sue parole nel corso della trasmissione El partidazo de COPE - il momento più complicato l’ho messo alle spalle ormai, sono da due settimane chiuso in casa". Il portiere spagnolo ha spiegato di aver preso "tutte le precauzioni per non infettare le persone che vivono con me. Come sto? Mi sono sentito come se un camion mi fosse passato sopra, ma ora tutto è alle spalle e mi sento benissimo".

"Isolamento? Per noi calciatori è più facile"

Sta vivendo l'isolamento in casa e in famiglia, ma Reina riconosce di farlo con tanti comfort: "Noi calciatori siamo dei privilegiati - spiega - per me è facile restare in quarantena, abbiamo una grande casa con un giardino e viviamo in una strada con soli quattro vicini: possiamo anche fare attività fisica. Le persone che hanno veramente gli attributi sono quelli che vivono in un appartamento di 70 metri quadri con due figli. Loro sono degli eroi". L'emergenza coronavirus si è abbattuta su tutta l'Europa e le varie federazioni calcistiche sono state costrette a interrompere i campionati. Nel caso della Premier League, per ora lo stop è fino a fine aprile ma ogni decisione sulla ripresa dei campionati sarà inevitabilmente legata all'emergenza sanitaria. "Il calcio passa in secondo piano - è la certezza di Reina - in questo momento davvero non mi interessa. La salute di tutti viene prima di qualunque cosa". Parere netto anche sulle partite a porte chiuse: "Non ha senso giocare senza pubblico, ma in ogni caso credo sia fondamentale che si torni a giocare solo quando ci saranno tutte le garanzie per farlo in sicurezza".

"In Inghilterra tamponi solo se stai molto male. C'è preoccupazione"

Reina, 38 anni il prossimo 31 agosto, ha parlato anche dei servizi messi in campo dall'Inghilterra per monitorare i contagi: "Qui i tamponi non vengono eseguiti, a meno che tu non stia molto male e devi andare in ospedale per farlo. Parlando con i dottori mi hanno detto che i sintomi sono quelli, ma di fatto non ho avuto una conferma ufficiale". Un periodo che il portiere ha vissuto con grande preoccupazione, con il cuore alla sua Spagna e la mente anche al'Italia: "Seguo le notizie che arrivano da Spagna e Italia anche più di quelle dell’Inghilterra - le sue parole - C'è preoccupazione, questo vale per tutti. Quello che mi colpisce di più è vedere persone che se ne vanno senza neanche la possibilità di essere salutate per l'ultima volta dalla propria famiglia. In questo momento dobbiamo essere buoni cittadini e rispettare le regole, dobbiamo essere rigidi. Quanto più restiamo a casa ora, prima passerà tutto questo".