Leeds di nuovo in Premier, i campioni che hanno scritto la storia del club
"È la migliore squadra del Paese il Leeds! Migliori giocatori, miglior stadio, miglior staff. Sono i migliori in tutto". La citazione cinematografica dal celebre film "Il maledetto United" torna di moda per i Whites, che dopo 16 anni sono tornati nell'élite del calcio inglese. Una volta era la normalità. Rivediamo i grandi campioni della storia del club
Maledetto. E maledettamente vincente. È la storia del Leeds United, che quel nome l'ha preso dal romanzo di David Peace, poi portato sul grande schermo nel 2009 in uno dei migliori film mai girati sul calcio (da lì la citazione iniziale). "Il maledetto United". Il Leeds, appunto. I 44 giorni alla guida del club da parte di Brian Clough, che quel Leeds vincente, "la miglior squadra del paese", l'aveva odiato e sfidato. Anno 1969, quello del primo campionato della storia. Saranno la squadra più forte d'Inghilterra per anni.
FESTA LEEDS, RITORNO IN PREMIER DOPO 16 ANNI
OGGI - Nel 2020 il periodo storico è profondamente diverso. A vincere la Premier c'è il Liverpool di Jurgen Klopp, ma guardando leggermente più in basso ecco di nuovo il Leeds, con Marcelo Bielsa alla guida. Promosso e tornato nell'élite del calcio di sua maestà dopo sedici anni di assenza. "Back where we belong". Una storia di grandi campioni. Tra cui…
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BILLY BREMNER - Immaginate un giocatore talmente influente da far parte dell'inno del club: "Little Billy Bremner is the captain of the crew / For the sake of Leeds United he would break himself in two". Per il Leeds avrebbe fatto qualsiasi cosa. Quasi seicento presenze in poco meno di vent'anni. Vincerà tutto in patria col "maledetto" United, sfiorando una Coppa Campioni persa in finale contro il Bayern di Beckenbauer e Gerd Müller.
A Elland Road, da allora, lui c'è sempre stato. Anche dopo la morte a cinquantacinque anni. Nel 2000 il club stilò la lista dei cento giocatori più influenti della storia del Leeds. Billy Bremner è al primo posto.
DON REVIE - Prima di essere il deus ex machina che lanciò nell'olimpo del calcio britannico quella squadra, ne fu anche un calciatore. L'inizio da player-manager, un grande classico del pallone di sua maestà. Poi la promozione e i titoli in bacheca da allenatore.
JOHNNY GILES - L'irlandese. E storico leader della memorabile "cattivissima" coppia di centrocampo proprio con sua altezza (a dispetto dei soli 165 centimetri) Billy Bremner. Tra i cento giocatori più influenti della storia del club è undicesimo.
JACK CHARLTON - Sesto è invece una delle leggende del calcio inglese di tutta la storia. Una carriera interamente dedicata al Leeds tra il 1952 e il 1973. Quasi settecento partite. Portò a Elland Road la coppa del mondo vinta nel 1966.
JOHN CHARLES - Campioni capaci di entrare nella storia di più di un club. Prima di scrivere quella bianconera con la Juve, formando il leggendario "Trio magico" insieme a Sivori e Boniperti, King John scrisse quella del Leeds del Dopoguerra del pallone. Tra i cento migliori della storia, solo Billy Bremner è davanti a lui. 157 i suoi gol in whites.
ERIC CANTONA - Per rivincere un titolo dopo gli anni del maledetto United, il Leeds dovrà aspettare quell'attaccante di Marsiglia capace di spezzare in due le difese. Stagione 1991-92. A due anni dalla promozione ci penserà un altro "King", Eric, a riscrivere la storia. Andrà allo United, inteso come Manchester, due anni dopo la conquista dell'ultimo campionato vinto dal club (vincerà anche il Charity Shield, in foto).
JIMMY FLOYD HASSELBAINK - Tra le tante maglie indossate in carriera ci fu anche quella dei whites. 42 gol in 87 partite tra il 1997 e il 1999. Fu il primo (e l'ultimo) giocatore della storia del Leeds a rivincere il titolo di capocannoniere nel campionato inglese dopo John Charles.
TONY YEBOAH - Sessantadue partite, trentatré gol. 1995-1997. Macchina da reti e calciatore dell'anno del Leeds nel 1997. E quel gol contro il Wimbledon che a Elland Road ricordano ancora molto bene.
HARRY KEWELL e MARK VIDUKA - Dall'Australia allo Yorkshire occidentale. Coppia d'attacco di un Leeds che sfiorò l'impresa europea arrivando fino all semifinale di Champions del 2001, poi persa contro il Valencia di Cuper. Dal 1996 al Leeds il primo, dal 2000 il secondo. Furono loro tra i mattatori di quella stagione.
ROBBIE KEANE - In quella squadra c'era anche lui, passato al Leeds dopo la parentesi milanese nell'Inter. 19 gol totali in 46 presenze col club, prima di andare al Tottenham nel 2002. Nella lista dei cento calciatori più influenti del Leeds è 57°.
ROBBIE FOWLER - Poco più indietro un altro Robbie (74°), che condivise una stagione insieme a Keane. Gli ultimi anni di un Leeds saldamente in Premier League, prima della retrocessione e dei sedici stagioni di esilio fino all'avvento del "loco" Bielsa. Per Fowler 14 gol in 30 partite di campionato.
RIO FERDINAND - Non solo attacco. L'ossatura del Leeds dei primi Duemila capace di chiudere sempre tra le prime cinque posizioni della Premier partiva dalla difesa. Ferdinand è tuttora la cessione più cara della storia del club, dopo due anni in whites (2000-2002) lo acquistò il Manchester United per 46 milioni di euro.
ALF-INGE HAALAND - Anche lui al Leeds a cavallo del Duemila. Difensore roccioso, duro. Celebre la rivalità con Roy Keane, autore di un fallo sul norvegese entrato nelle compilation degli interventi più cattivi mai visti su un campo dal calcio. Sì, è il papà di Erling Braut Haaland.
ALAN SMITH - Lui c'era anche nel 2004, insieme al solo Viduka. Se i vari Ferdinand, Kewell, Fowler e Keane erano già partiti, Smith faceva parte della squadra retrocessa e mai più risalta. Fino ad ora. Cinquanta gol in duecento partite in whites, nove gol quell'anno che non evitarono la Championship. Con 14 centri è anche primatista con Leeds nelle competizioni europee
