LA FOTOGALLERY. A distanza di quasi cinque anni dall'ultima sfida al vertice, il big match a San Siro accende i riflettori sui protagonisti più attesi: se i veterani bianconeri erano presenti quel 25 febbraio, i talenti rossoneri sognavano ancora in grande
Quel 25 febbraio 2012, data dell’ultimo incrocio ai vertici della classifica, rappresenta un crocevia cruciale negli anni a venire: da una parte la sfilata di allenatori e i risultati deludenti, dall’altra l’inizio del ciclo vincente con ambizioni europee. Ecco perché fermiamo la macchina del tempo di Milan-Juventus a quella serata -
Guida Tv: così Milan-Juventus in diretta su Sky
Guardiamo a quella sfida attraverso gli occhi dei campioni tutt’ora presenti e dei talenti ancora lontani dal salto nel grande calcio: inconfondibile la difesa bianconera così come il rossonero Abate, avversari nell’1-1 targato Nocerino e Matri. Eppure il prossimo match a San Siro è un autentico confronto generazionale -
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GIANLUIGI DONNARUMMA. Coincidenza o meno, quel 25 febbraio celebrava il 13° compleanno dell’attuale portiere del Milan. Dimenticate il fisico esagerato (196 cm per 90 chili) e le parate monstre: Gigio difendeva i pali del Club Napoli nella sua Castellammare di Stabia. Si trasferirà a Milano l’anno seguente sulle orme del fratello Antonio. Il resto è storia (Foto da Internet) -
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GIANLUIGI BUFFON. Un pareggio al veleno quello scontro diretto: lo ricorda bene l’allora 34enne Gigi, protagonista nel celeberrimo gol non assegnato a Muntari. Ancora non sapeva che dopo quella serata avrebbe accumulato 5 scudetti di fila oltre ad un incredibile record in Serie A, senza dimenticare una longevità da campione infinito -
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IGNAZIO ABATE. Unico superstite rossonero del 25 febbraio 2012, il terzino del Milan può farsi portavoce nello spogliatoio di quella serata nefasta. Già, perché da allora il solo Abate è stato testimone diretto delle successive stagioni da incubo senza trofei e guai a non finire -
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GIORGIO CHIELLINI. Difficile registrare il suo ritorno in campo a San Siro causa infortunio, certo è che il difensore bianconero fu tra i protagonisti in campo e nel parapiglia dopo il fischio finale. Ammessa la fede rossonera da giovanissimo, non si può certo dire che Chiellini simpatizzasse per il Milan quella sera -
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MATTIA DE SCIGLIO. Si affacciava invece in prima squadra il laterale prodotto nel vivaio: già esordiente in Champions nella doppia sfida al Viktoria Plzen, De Sciglio esordirà in Serie A da 19enne nell’aprile successivo. Fa sorridere immaginarlo come uno dei leader del Milan, oggi, a 24 anni appena compiuti -
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STEPHAN LICHTSTEINER. Se probabilmente dividerà la corsia proprio con De Sciglio, nella sfida del 2012 il terzino svizzero faceva scintille con Antonini oggi in forza al Prato in Lega Pro. Tra i senatori della Juventus pluridecorata in Italia, Lichtsteiner è tutt’ora una risorsa affidabile per Max Allegri -
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ALESSIO ROMAGNOLI. Ancora non aveva guadagnato la Nazionale né indotto il Milan ad acquistarlo per 25 milioni di euro. L’allora difensore della Primavera della Roma, compagno di squadra di Barba e Politano, doveva ancora debuttare a 17 anni in Serie A (dicembre 2012) grazie a Zeman. Poi la stagione alla Samp, il trasferimento in rossonero e le tante speranze per il futuro -
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ANDREA BARZAGLI. Chi masticava da tempo la massima serie era invece l’attuale compagno di Romagnoli in Azzurro, a Torino da un anno dopo l’avventura al Wolfsburg. Un affare da 300.000 euro quello che riportò Barzagli in Italia: in quanti avrebbero scommesso sulla tenuta granitica e sul rendimento eccezionale? -
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DAVIDE CALABRIA. Il pallone tra i piedi e un allenatore novello ad ammirarne i progressi: il 2012 coincide con l’avvento in panchina di Pippo Inzaghi alla guida degli Allievi Nazionali del Milan. Avrà modo di apprezzare il terzino oggi 19enne e di lanciarlo in prima squadra nel maggio del 2015 -
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LEONARDO BONUCCI. Oggi come allora la prima fase d’impostazione della Juventus spetta al centrale della Nazionale, corteggiato in chiave mercato ma saldamente alla guida della difesa bianconera. Prima del 2012 aveva trionfato solo con l’Inter a livello giovanile, ora la bacheca brilla con i titoli conquistati alla Juve -
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MANUEL LOCATELLI. Titoli sollevati finora solo con i giovani del Milan, certo è che l’ennesimo enfant prodige del vivaio insegue traguardi prestigiosi. Nel 2012 il centrocampista lecchese gettava le basi per un futuro da campione, ambizioni che la sua prima stagione da protagonista trovano conferme sul campo -
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CLAUDIO MARCHISIO. Era invece già affermato uno dei leader tecnici e morali della Juventus, probabilmente in panchina nel big match ma vicino al rientro. Simbolo del club e di una maglia che indossa dall’età di 7 anni, Marchisio si è imposto a livello internazionale dal 2012 in poi ergendosi a modello per i più giovani -
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SUSO. Rigenerato dal prestito al Genoa proprio come accadde a Niang, il jolly spagnolo rappresentava nel 2012 una delle giovani scommesse del Liverpool che lo acquistò a 16 anni dal Cadice. Aspettative deluse tra le fila dei Reds ma non al Milan, club che ha investito su di lui: il campo sta confermando la fiducia riposta -
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PAULO DYBALA. Non solo senatori in forza alla Juventus, basti guardare al talento cristallino della Joya atteso dal duello con Niang. Nel febbraio 2012 Dybala era prossimo all’approdo a Palermo grazie all’intuizione dell’asse Sogliano-Zamparini: 12 milioni di euro (cifra record) versata nelle casse dell’Instituto per il 18enne argentino, un paio di stagioni di rodaggio fino all’esplosione -
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M’BAYE NIANG. Anche per l’attaccante francese, ormai una certezza nel Milan di Montella, l’arrivo in Italia era questione di pochi mesi: sorprendente al Caen, blindato dai rossoneri nell’agosto 2012 per 3 milioni di euro. Tra guai al volante e intemperanze con gli allenatori, la parabola di M’Baye ha preso il volo nella scorsa stagione fino alle ottime conferme nel campionato in corso -
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MASSIMILIANO ALLEGRI. Riportiamo la macchina del tempo al presente non prima di dare uno sguardo ai due allenatori nel febbraio 2012: se Montella si apprestava a chiudere la stagione record del Catania (48 punti in A), Allegri guidava il Milan da campione d’Italia prima di cedere il testimone alla Juve. Bianconeri che erediterà nel 2014 alimentando il ciclo dorato: dite che ricorderà lo scambio d’opinioni con Chiellini? -
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