Sabato sera allo "Stadium" (20.45) la "saga" di Juventus-Roma si arricchirà di un nuovo capitolo e, probabilmente, varrà anche un pezzetto di scudetto, con la squadra di Spalletti a -4 dagli uomini di Allegri dopo la vittoria nel posticipo sul Milan -
Il 10 maggio del 1981 è una data spartiacque nella rivalità tra le due squadre. Si gioca al "Comunale" di Torino, sotto una fitta pioggia, è la terz'ultima giornata del campionato, con i giallorossi che inseguono a un punto la Juve capolista. A un quarto d'ora dal termine l'episodio chiave: il difensore romanista Ramon Turone insacca di testa, ma il guardalinee Sancini di Bologna alza la bandierina e l'arbitro Bergamo annulla per fuorigioco (si disse "di 10 centimetri"), scatenando una polemica senza precedenti e le frecciate a distanza tra i presidenti Gianni Agnelli e Dino Viola, grandi maestri d'ironia. Alla fine lo scudetto andrà alla Juventus -
Tra i grandi protagonisti di quella magica Serie A Roberto "Bomber" Pruzzo. Leggendario il suo gol alla Juve in rovesciata, all'ultimissimo secondo, che valse il 2-2 a Torino (era il 4 dicembre 1983) -
A metà degli anni '90 un altro degli episodi più controversi e dibattuti della "Juve-Roma story". Stadio "Delle Alpi", 15 gennaio 1995, siamo alla mezzora: il brasiliano Aldair si accinge a battere un fallo laterale, ma nel portare la palla dietro la nuca urta il guardalinee Manfredini, che gli stava passando alle spalle. Il pallone scivola dai guanti di "Pluto" e carambola sui piedi di Ravanelli, lesto a scavalcare il portiere Cervone e portare in vantaggio i bianconeri. Quindi un altro contestatissimo rigore su "Penna Bianca" e ancora proteste a non finire degli uomini di Carletto Mazzone, che chiuderanno in 9 (e perderanno 3-0). Così il presidente della Roma Franco Sensi: "È andata proprio male. La Juve? Non capisco proprio come possa essere prima in classifica. Comunque, tranquilli: il campionato è finito oggi" -
Per un ventennio la rivalità tra bianconeri e giallorossi avrà nei due capitani Alex Del Piero e Francesco Totti i suoi "paladini". Una storia che per il 40enne campione romanista continua ancora oggi -
Il 6 maggio 2001 si consuma un'altra pagina indimenticabile del nostro romanzo. La Roma si presenta al "Delle Alpi" con 6 punti di vantaggio sui rivali guidati da Carletto Ancelotti, costretti a vincere per sperare ancora nello scudetto. Zidane e Del Piero non si fanno pregare, 1-2 micidiale dopo appena 6 minuti. Ma nella ripresa accade l'impensabile: mister Capello toglie Totti e inserisce Hidetoshi Nakata, "approfittando" della nuova norma federale che cancella il tetto di 3 giocatori extracomunitari (tra campo e panchina). A dieci minuti dal termine sarà proprio il giapponese a lanciare la riscossa fulminando Van der Sar con una sassata da fuori area. E poco dopo... -
Qualche anno più tardi sarà la volta del "4 e a casa". L'8 febbraio del 2004 si affrontano all'Olimpico le due inseguitrici del Milan, avanti di 5 punti su Roma e Juventus, appunto. Prima Dacourt, poi il rigore di Totti e una doppietta di Antonio Cassano annichiliranno i bianconeri. Nessuna pietà per Igor Tudor, "vittima sacrificale" di quel gesto inequivocabile -
Ma la ruota gira, si sa. E 8 anni più tardi sarà lo juventino - nonché ex laziale - Stephan Lichtsteiner a mimare il "4" al romanista Erik Mela, che risponderà con uno sputo... -
Nell'estate del 2004 Capello "tradisce" i colori giallorossi accettando la corte della Vecchia Signora, e portando con sé il "Puma" Emerson. Arriveranno due scudetti consecutivi -
Ma sarà tutto inutile, perché i titoli verranno revocati a seguito dello scandalo di Calciopoli, scoppiato a maggio del 2006. La Juve sarà retrocessa in serie B, Del Piero si "consolerà" con la Coppa del Mondo, vinta insieme all'amico-rivale Francesco sotto la guida del ct Marcello Lippi -
Se si parla di Lippi, Juventus e Roma, viene in automatico pensare anche a Zdenek Zeman. Le polemiche sul doping e il campo: nel 2012 l'allenatore boemo tornò sulla panchina giallorossa, ma a Torino gli andò male. Travolto 4-1 dalla banda di Antonio Conte, sotto di 3 gol già al 20' -
Al ritorno arriverà la "vendetta" di Totti, ma in panchina non c'è più Zeman, sostituito da Aurelio Andreazzoli, che vince 1-0 la sua prima gara in casa proprio contro la Juventus il 16 febbraio 2013 -
Le due squadre si ritrovano a Torino il 5 gennaio 2014, da prima e seconda in classifica, con la nuova Roma di Rudi Garcia indietro di 6 punti. Vidal, Bonucci e Vucinic dettano legge, i giallorossi escono sconfitti 3-0 e in 9 uomini, espulsi De Rossi e Castan. E addio sogni di gloria -
Niente da fare per i romanisti anche nel ritorno all'Olimpico, nel recupero è l'ex Daniel Osvaldo a siglare il gol che vale 99 punti in graduatoria e 32 vittorie in 37 partite -
Totti (penalty) e Iturbe rispondono due volte ai rigori di Carlitos Tevez e alla fine è il solito Bonucci a decidere. Ma i giallorossi sono furiosi con l'arbitro Rocchi -
Garcia mima il violino e viene espulso, Totti ai nostri microfoni non le manda a dire: "Di certo non ci ha battuto la Juve, ci sono stati tre episodi che hanno cambiato la gara. L'ho sempre detto, loro dovrebbero fare un campionato a parte, vincono sempre con le buone o con le cattive" -
L'ultima vittoria giallorossa risale al 30 agosto 2015, firmata da Edin Dzeko e Miralem Pjanic, la scorsa estate passato alla Juventus dopo 5 anni in maglia giallorossa, spezzando il cuore ai tifosi lupacchiotti -