
Al termine del girone d'andata la squadra di Gasperini è quella che ha guadagnato più punti rispetto a un anno fa. Grande salto per la Lazio, il Milan non andava così bene dalla stagione dell'ultimo scudetto. Delude il Sassuolo, Fiorentina gambero viola a -11

Atalanta prima con +11, chiude il Sassuolo a -13. Al termine del girone d'andata è la graduatoria che viene fuori confrontando il rendimento delle squadre di A con quello di un anno fa, a questo punto della stagione. Promosse Lazio e Milan, è crollata la Fiorentina -
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1) ATALANTA +11 (oggi 35 punti; un anno fa 24). Nessuno si è migliorato tanto rispetto alla scorsa stagione: Gasperini è partito male, poi ha iniziato a veder crescere la propria creatura. Oggi l’Atalanta è a un passo dall’Europa, un anno fa chiudeva il girone d’andata all’undicesimo posto, con 9 sconfitte in 19 partite. Erano 20 i gol fatti: con Gasperini il conto è salito a 31

2) LAZIO +10 (oggi 37 punti; un anno fa 27). Che salto, per gli uomini di Inzaghi. Nell’era Lotito solo Petkovic è stato capace di fare meglio (stagione 2012-2013, Lazio seconda con 39 punti al giro di boa). Un anno fa i biancocelesti erano noni a questo punto della stagione, con una differenza reti al passivo (23 gol fatti, 27 subiti). Oggi si gode il quarto posto con la bellezza di 11 vittorie su 19 gare

3) MILAN +7* (oggi 36 punti con una partita in meno; un anno fa 29). Il miglior girone d’andata dalla stagione dell’ultimo scudetto (2010-2011; 40 punti). Se il campionato finisse oggi, i rossoneri sarebbero in Europa: con una vittoria contro il Bologna nella gara che devono recuperare, addirittura terzi. Il salto di qualità portato da Montella è evidente sotto il profilo del gioco ma anche dei numeri: migliorati sia attacco (28 a 25 i gol fatti) che difesa (20 a 23 quelli subiti)

4) ROMA +7 (oggi 41 punti; un anno fa 34). Girone d’andata chiuso alle spalle della Juventus. Un anno fa, di questi tempi (era il 13 gennaio), terminava l’esperienza in giallorosso di Rudi Garcia e con il girone di ritorno iniziava lo Spalletti-bis. La Roma era quinta a 6 punti dalla vetta; oggi è seconda a -4, ma la Juve ha una partita in meno. Migliorati i dati di attacco (40 a 36 gol fatti) e difesa (18 a 22 quelli subiti)

5) TORINO +7* (oggi 29 punti; un anno fa 22 con una partita in meno, poi pareggiata). I gol di Belotti, la mano di Mihajlovic. Ci sono soprattutto loro nel salto del Toro, che un anno fa chiudeva il girone d’andata 7 punti sopra la zona retrocessione. Oggi nessuno si guarda più alle spalle, anzi: l’obiettivo è l’Europa

6) JUVENTUS +6* (oggi 45 punti con una partita in meno; un anno fa 39). La capolista si è migliorata, ma c’erano pochi dubbi a riguardo vista la falsa partenza di un anno fa, quando chiuse il girone di andata al secondo posto dopo una super-rimonta. Allora le sconfitte erano 4 (saranno 5 a fine campionato), oggi – a metà della stagione – sono 3

7) GENOA +4 (oggi 23 punti; un anno fa 19). Quattro punti in più che valgono però 5 posizioni in classifica. Un anno fa i rossoblu erano quart’ultimi, a +4 sulla zona retrocessione. Oggi, dodicesimi, navigano tranquilli, vista anche la situazione quasi disperata delle ultime tre

8) UDINESE +1 (oggi 25 punti; un anno fa 24). Provvidenziale l’arrivo di Delneri, che ha risollevato i bianconeri. Cambia poco rispetto a un anno fa: un punto in più vale due posti guadagnati in classifica (decima anziché dodocesima)

9) SAMPDORIA = (oggi 23 punti; un anno fa 23). Tredicesima come un anno fa, con gli stessi punti. È cambiato poco in casa Samp, dove anche la differenza reti resta al passivo. Peggiorato l’attacco (da 28 gol fatti a 22), migliorata la difesa (da 30 subiti a 26)

10) CHIEVO -1 (oggi 25 punti; un anno fa 26). Rendimento molto simile anche per la squadra di Maran, segno di una costanza nel tempo che va oltre la singola stagione. Da anni ormai i gialloblu abitano il centro-classifica, con l’obiettivo della salvezza tranquilla centrato sempre con grande anticipo

11) BOLOGNA -2* (oggi 20 punti con una partita in meno; un anno fa 22). Ancora un girone chiuso al quindicesimo posto. Identico anche il dato relativo ai gol subiti (25), peggiorato l’attacco dove mancano 3 gol (da 20 a 17). Da recuperare la partita con il Milan: con una vittoria aggancerebbe Genoa, Samp e Cagliari a quota 23

12) NAPOLI -3 (oggi 38 punti; un anno fa 41). Un anno fa chiudeva il girone d’andata con il titolo di campione d’inverno che mancava dalla stagione 1989/1990. Si conferma il miglior attacco con 42 gol, un anno fa lo era con 38

13) INTER -6 (oggi 33 punti; un anno fa 39). Il dato veramente incredibile è che nella scorsa stagione i nerazzurri fossero secondi (titolo di campione d’inverno sfumato all’ultima giornata del girone d’andata) nonostante avessero solo 6 punti in più rispetto a oggi. In questo campionato hanno pagato la pessima partenza, con Pioli la squadra si è risollevata. Un anno fa erano solo 12 i gol subiti: miglior difesa del campionato

14) PALERMO -11 (oggi 10 punti; un anno fa 21). In zona retrocessione, la salvezza lontana 7 punti. Non una bella situazione per i rosanero che un anno fa dovevano comunque guardarsi alle spalle (erano quint’ultimi) ma erano a soli 3 punti da una tranquilla posizione di metà classifica

15) FIORENTINA -11* (oggi 27 punti con una partita in meno; un anno fa 38). Il gambero viola: quarta, a 3 punti dalla vetta, la Fiorentina di un anno fa sognava e con 37 gol fatti vantava il secondo miglior attacco. Oggi Paulo Sousa non sorprende più come un tempo, né tifosi né avversari

16) EMPOLI -13 (oggi 17 punti; un anno fa 30). Il dato sorprendente era quello di anno fa, prima stagione dopo Sarri: settimo davanti a Milan e Lazio. Oggi l’Empoli lotta per salvarsi ma nessuno avrebbe mai pensato a un crollo così verticale

17) SASSUOLO -13* (oggi 18 punti; un anno fa 31 con una partita in meno poi pareggiata). La grande delusione di questa stagione, se pensiamo che un anno fa, di questi tempi, batteva l’Inter a San Siro facendo perdere la vetta ai nerazzurri e portandosi al sesto posto. Il dato più allarmante non è il quint’ultimo posto (8 punti sulla zona retrocessione), quanto il fatto che allora le sconfitte fossero appena 3, mentre oggi sono già 11