
Dybala ha gettato la maschera svelando il significato della sua esultanza. Prima di lui, però, abbiamo tradotto le lettere "inviate" da Boateng, Bonucci e Nainggolan, o i messaggi cifrati di chi festeggiava polemicamente "contro" qualcuno

Mistero finalmente svelato, Dybala ha gettato la maschera. Come promesso, l’attaccante della Juventus ha spiegato il significato della sua esultanza “virale”. Prima della sua, però, tante altre esultanze simboliche sono state veicolo di messaggi per fidanzate, parenti, amici e nemici. Proviamo a decifrarle insieme -
Dybala: "Ecco il significato dell’esultanza"
Restando in casa Juve, uno specialista delle esultanze misteriose è stato Carlitos Tevez. Dopo un gol al Torino si travestì da pifferaio magico, svelando soltanto che si trattava di una dedica a un amico appassionato di musica

Il Tevez in versione marionetta era invece un messaggio alla figlia: un gioco tra papà e bimba che dalle mura di casa fu proiettato in mondovisione. E tutti a chiedersi il perché di quello strano “balletto”

Una “M” e una “L”, invece, furono la dedica di Bonucci, dopo il gol al Napoli, per i figli Matteo e Lorenzo, senza dimenticare che si tratta anche delle iniziali dei nomi della moglie Martina e dello stesso Leo. Insomma, due lettere molto significative in famiglia

Parlò con le mani anche quel tenerone di Boateng: “M” come Melissa (Satta), anche se i tifosi rossoneri speravano si trattasse di una dedica… per il club

Completa l’alfabeto Nainggolan, che in Eurovisione festeggiò con la moglie Claudia. Giocatori fortunati: non come quelli che hanno una compagna con il nome che inizia, ad esempio, per “B”. In quei casi la cosa si fa più difficile…

… e Pato, infatti, a Barbara mandava un semplice cuore

Da quando segna, invece, Pazzini parla con gli occhi. Una cosa nata ai tempi in cui, nella Fiorentina, era compagno di squadra di Luca Toni. “Lui esultava sempre con il gesto dell’orecchio, e allora io ho iniziato con quello degli occhi”

Ed eccolo il suo compagno di mille avventure, l’ultima proprio al Verona. Una coppia da “non ti vedo, non ti sento”

A inizio carriera Giovinco voleva ricordare a tutti che in campo sapeva essere una spanna sopra tutti gli altri, con la sua qualità

Ma l’esultanza cifrata sa anche essere polemica. “Parlate, parlate”, ha recentemente “detto” Diego Costa dopo un gol, rispondendo sul campo alle voci che lo davano in crisi con il Chelsea

Anche Klinsmann, durante la sua esperienza in Premier, fu bersagliato da stampa e tifosi che lo accusavano di essere “il re dei tuffatori”. E allora eccoli accontentati: gol e… tuffo!

Geniale anche la risposta di Eto’o a José Mourinho, ai tempi del Chelsea. Mou l’aveva definito “un vecchietto”, scherzando sulla sua età. Eto’o, dopo l’ennesimo gol, usò la bandierina come bastone della vecchiaia

E poi ci sono dei gesti “internazionali”, che non hanno bisogno di traduzioni. Come quando Van Bommel, all’epoca al Bayern, disse la sua dopo un gol al Real Madrid

Tornando al genere “maschera” rispolverato da Dybala, non si tratta certo di messaggi (se non per mettere al corrente i tifosi delle proprie passioni), ma hanno ugualmente fatto la storia delle esultanze Miccoli, con la maschera del wrestel Rey Mysterio…

… e Aubameyang, supereroe della Bundesliga: qui in versione Spiderman

E poi travestito da Batman, con Reus a fargli da Robin