
Inter-Roma è anche il confronto tra i due "9", così diversi nel loro modo di interpretare il ruolo. Abbiamo analizzato le loro statistiche per capire, ad esempio, come mai Maurito segni di più di testa o perché il bosniaco concluda così tanto in porta

Tiri in porta, occasioni create, falli subiti, gol di testa o da fuori area. Quante volte capita di imbattersi in statistiche del genere con cui si tenta di descrivere o di “inquadrare” un giocatore. In realtà si tratta di dati che vanno interpretati, contestualizzati, capiti. Abbiamo provato a farlo con l’aiuto di Lele Adani, analizzando le statistiche di Icardi e Dzeko in vista di Inter-Roma: ecco come lui ha saputo trasformare e leggere i “freddi numeri”

TIRI IN PORTA: Icardi 27, Dzeko 61. “Un dato che non mi sorprende – spiega Adani – perché Dzeko, laddove non trova l’apporto della squadra, riesce a mettersi in proprio. Lui l’occasione se la crea indipendentemente dalla qualità del gioco, che nella Roma è elevata, ma non può esserlo sempre. Quando questo manca, Dzeko riesce a ripulire anche dei palloni sporchi, alti e non comodi e li va a trasformare grazie alla sua abilità tecnica e fisica in occasioni, che sono poi i tiri in porta”

“Icardi, invece, è più un finalizzatore che ha bisogno dell’assist, del cross o dello spazio da andare ad attaccare prendendo il tempo all’avversario, soprattutto quando agisce in area di rigore. Lui sa raccogliere da tutti indipendentemente dallo svolgimento del gioco alle sue spalle. Ha un feeling naturale col portatore di palla e quindi sa mettersi nelle condizioni di dettare il movimento per andare a concludere”

RAPPORTO GOL/MINUTI GIOCATI. Icardi (17 gol in stagione; 15 in campionato) segna ogni 145’, Dzeko (29 gol in stagione; 19 in campionato) ne fa uno ogni 95’. “Più che a questi numeri, però – spiega Adani – bisogna badare al grado di incisività, che nel caso di Dzeko è sempre stato elevato anche quando giocava nel Wolfsburg o nel City. E a questo proposito è importante sottolineare una cosa: Dzeko nelle altre squadre giocava sempre con un altro attaccante (Aguero, Balotelli, Grafite, Mandzukic), alla Roma ha imparato a giocare da solo, in un sistema in cui è l’unica punta. Poi ha interni, esterni, trequartisti che gli gravitano attorno, ma l’attacco lo occupa da solo”

“Icardi è un giocatore che è migliorato tantissimo nelle proprie qualità: ha portato all’eccellenza le proprie virtù e ora sa anche giocare con gli altri nell’area. Non sarà mai un assist-man naturale, ma è uno che in area di rigore conosce talmente bene tempi e spazi che quando non può concludere sa scaricarla per il compagno, e penso ai gol di Perisic contro Udinese o Juve. Ecco: per me Icardi è diventato eccellente nel fare sempre la scelta giusta in area di rigore”

IL PUNTO DI FORZA. “Il difensore si posiziona in un certo modo? Icardi lo sa attaccare dall’altra parte, sa sfilarti via, sa diventare invisibile. In area di rigore ha una percezione di ciò che accade esatta al millesimo di secondo e al centimetro. Altro aspetto importantissimo: Icardi, negli ultimi due anni, è diventato ancora più veloce nello scatto in area, nello spostare e tirare, nel fare i 5 metri sul taglio. Gli ho visto fare dei gol con una velocità in area di rigore che non gli riconosceresti. Questo mi ha impressionato molto”

“Di Dzeko, invece, mi stupisce sempre il lavoro che fa per la squadra. Certo, a volte ha sbagliato gol clamorosi, ma non ha mai fatto mancare il lavoro, la presenza nella partita”

FALLI SUBITI: Icardi 24, Dzeko 40. Quasi il doppio per l’attaccante della Roma, logica conseguenza di tutto il lavoro che fa per la squadra. Spesso, lui, i falli se li va a prendere. “È abbastanza naturale che subisca tanti falli – commenta Adani – Dzeko è alto 1.93, molte volte si va diretti su di lui, spesso è marcato davanti e dietro, e lui non disdegna il contatto con l’avversario perché dal corpo a corpo esce vincente aggirando il difensore. Inoltre ha un raggio d’azione più ampio, per cui risulta attaccabile anche dai terzini avversari o dai centrocampisti in ripiego”

E Icardi? “Lui è sempre più legato all’area di rigore, dove gli avversari stanno anche più attenti a fare fallo per non causare calci di rigore. Di conseguenza, il numero dei falli che subisce è inferiore”

GOL DI TESTA: Icardi 5, Dzeko 2. Dato apparentemente curioso, a giudicare dall’altezza dei due. Ecco come lo giustifica Adani: “Dipende tutto da una sola cosa: il tempo. Icardi non è altissimo ma ha un tempo eccezionale. Ecco perché di testa è più forte di Dzeko nonostante i 10 cm d’altezza in meno”

“I suoi movimenti nell’andare anche molto fuori al primo palo, nell’andare sopra al marcatore o nel tenere nel salto un orientamento verso la porta, sono eccezionali. In questo Icardi è migliore non solo di Dzeko, ma anche di Higuain: nel timing sul colpo di testa”

GOL IN CASA/FUORI CASA. Sarà Inter-Roma, si giocherà a San Siro. Di conseguenza può essere interessante un’analisi di questo genere. Icardi ne ha segnati 11 su 15 in casa. Dzeko ne ha fatti 6 dei suoi 19 in trasferta. Insomma, entrambi sono molto legati al fattore casa. “Questo perché gli attaccanti vivono molto di trasporto, di coinvolgimento e quindi il proprio pubblico è un moltiplicatore di entusiasmo che spesso dà sensazioni nella relazione con la porta”

“Detto ciò, l’Inter ha giocatori di transizione, di gamba, come Candreva e Perisic, motivo per cui molte volte Icardi dovrebbe essere più attento all’accompagnamento quando si ribalta il fronte. Fuori casa, quando l’Inter va in transizione, è richiesto un altro tipo di movimento da parte di Icardi, che forse non ha ancora sviluppato del tutto. Una corsa di ripartenza in funzione del movimento degli esterni. Ma è solo questione di completamento, non dimentichiamo che è giovanissimo”