
LA FOTOGALLERY. A confronto nel posticipo tra Lazio e Torino, Ciro e il Gallo animano la bagarre per il titolo di capocannoniere in Serie A. La coppia della Nazionale duella con i bomber stranieri Icardi e Dzeko, Higuain e Mertens, tutti dai numeri straordinari. Chi avrà la meglio?

Sono 14 i punti che separano Lazio e Torino in classifica, ma il posticipo all’Olimpico resta un discorso tra bomber. Tutto pronto per il duello tra Ciro Immobile e Andrea Belotti, ex compagni in granata e coppia da sogno nell’Italia del ct Ventura. Amici nonché rivali, d’altronde non manca la concorrenza per il titolo di re del gol -
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Solo Icardi tiene il passo di Ciro e del “Gallo” nelle ultime 5 giornate di Serie A, campionato che li ha visti segnare rispettivamente 8 e 5 reti. Tandem al Torino nella prima metà del 2016, Immobile e Belotti accumulano 38 gol in stagione e convincono pure in Nazionale: 3 centri in 4 partite il bottino prodotto insieme in Azzurro. Contiamo in primis su di loro in chiave Mondiale -
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ANDREA BELOTTI (TORINO, 22 gol). Analizziamo i candidati al titolo di capocannoniere a partire dal “Gallo”, centravanti spietato dall’evoluzione impressionante. Blindato da una clausola da 100 milioni di euro solo per l’estero, il 23enne attaccante bergamasco insegue Messi nella corsa alla Scarpa d’Oro e domina in chiave europea per le reti segnate di testa (8) -
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A segno ogni 94’ in Serie A, Belotti sorprende per la varietà di soluzioni (9 reti di destro, 5 di sinistro e 8 di testa) e per marcature multiple: 4 doppiette e 2 triplette, l’ultima delle quali rifilata al Palermo in 7’ e 15’’ rappresenta un record dal gennaio 2000 con Shevchenko, guarda caso uno degli idoli del “Gallo”. Unico neo? I rigori sbagliati, ben 3 -
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Attualmente a quota 22 gol Belotti ha nel mirino l’ultimo granata devastante in Serie A, Benjamin Santos, 27 reti nel 1950. Intanto tra i migliori cannonieri della top 5 europea nessuno ha giocato meno palloni in area avversaria del “Gallo”. Un profilo dettato da lucidità e cattiveria sotto porta, qualità che per facilità d’esecuzione rappresentano il 43% dell’intero bottino dei granata di Mihajlovic -
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Dove può arrivare Belotti nel rush finale della stagione? Se nel biennio prima di Higuain la quota utile a laurearsi capocannoniere fu proprio di 22 gol, il centravanti granata può puntare al record italiano di Luca Toni (31 reti nel 2006 con la Fiorentina). Le 36 firme del Pipita a Napoli? Difficile raggiungerlo in 11 gare, certo è che nella scorsa stagione il “Gallo” accumulò 11 gol nel girone di ritorno sfiorando la convocazione di Conte agli Europei. Ecco perché la cresta resta alta eccome -
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MAURO ICARDI (INTER, 20 gol). Capitano e totem offensivo, una sentenza in area di rigore nonché spalla ideale per i compagni di reparto. Se l’Inter accarezza l’Europa dall’avvento di Pioli, il peso dell’attaccante argentino è tornato a farsi sentire eccome: che dire della tripletta all’Atalanta in 26’, impresa che sfiora il tris dell’interista Benito Lorenzi in 18’ nel lontano 1947 -
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Un exploit che ribadisce lo spessore di Icardi, 24 anni e da tre stagioni abbondantemente in doppia cifra con la maglia dell’Inter per un totale di 67 gol in Serie A. In stagione il contributo del leader nerazzurro è da record con 28 marcature propiziate tra reti personali (20) e assist (8). Proprio il sostegno ai compagni rappresenta un’evoluzione nel suo repertorio: altro che Icardi-dipendenza -
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Già superato Milito nel bilancio all-time dei bomber dell’Inter, Icardi va a segno ogni 112’ con 35 tiri in porta ed un 24% di percentuale realizzativa. Il tris all’Atalanta (sinistro, cucchiaio di destro e testa) ribadisce un bagaglio dalle tante risorse soprattutto in campo casalingo: già, perché in stagione a San Siro il suo bilancio recita 15 gol e 5 assist in sole 13 gare. Un patrimonio -
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Ecco quindi che la media gol di Icardi (0,769) sfiora quella della stagione 2014/15 (0,611), quando il centravanti dell’Inter si laureò capocannoniere con 22 reti accanto a Luca Toni. Un primato personale in Serie A davvero a portata di mano, del resto la rincorsa all’Europa dell’Inter non può prescindere dal suo capitano. E con 10 gare in calendario, metà delle quali a San Siro, Icardi può davvero scalzare Belotti -
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EDIN DZEKO (ROMA, 20 gol). Spezzato un digiuno lungo 4 partite complice il momento delicato dei giallorossi, il centravanti bosniaco ha tagliato al Barbera il traguardo delle 30 reti in stagione come Messi, Cavani e Lewandowski. Alzi la mano chi avrebbe scommesso sui numeri in stagione di Dzeko dopo un primo impatto complicato con l’avventura in Italia. Capocannoniere in Bundesliga nel 2010, titolo personale alla sua portata in questa Serie A -
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A segno ogni 116’ nel suo habitat naturale, l’area di rigore dove sono maturati 18 dei 20 gol totali. Ben 12 le reti archiviate con il piede destro, solo una di testa a dispetto dei suoi 193 cm. Nel bilancio totale Dzeko vede due icone in maglia giallorossa come Totti (32 centri e Scarpa d’Oro nel 2007) e Manfredini (34 sigilli nel 1961), due eccellenze nella storia della Roma. Perché non iscriversi al club dei goleador da record? -
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In realtà il capocannoniere dell’Europa League (8 reti) ha un conto in sospeso con la sfortuna, scoglio che rinvia il suo appuntamento con la leggenda alla Roma. Già, perché senza dimenticare i 2 rigori falliti su 3 calciati sono ben 6 i legni colpiti da Dzeko in campionato, uno in più di Muriel e Ilicic. Il bosniaco al palo? Non proprio, perché Edin è il leader per tiri nello specchio (62) e conclusioni totali in porta (135) -
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Puntualmente in campo in tutte le gare della Roma in Serie A, Dzeko macina prestazioni e gol: non raggiungeva quota 20 reti nel biennio d’oro al Wolfsburg tra il 2008 e il 2010, anno quest’ultimo in cui si laureò capocannoniere con 22 centri. Prossimo ai 31 anni e protagonista della migliore stagione in carriera, il bosniaco è destinato ad incidere un bottino dalla portata storica in casa Roma. Sono 40 i suoi sigilli totali dall’avvento in giallorosso, dote che lascia alle spalle mugugni e ironia. E se arrivasse a 30 gol in Serie A? -
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GONZALO HIGUAIN (JUVENTUS, 19 gol). Non poteva mancare nell’élite del gol il recordman in Serie A, 36 reti nello scorso campionato scavalcando l’eterno Nordahl che resisteva da 66 anni. Ebbene pure in bianconero il Pipita viaggia a mille con 23 centri complessivi e numeri da fuoriclasse. Poco importa se latita da tre turni, d’altronde è il migliore realizzatore della Juve per distacco -
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In gol ogni 112’ come Icardi, Higuain vanta una rete in meno ma una migliore percentuale realizzativa rispetto al connazionale interista (26% contro il 24% di Mauro). A dominare il bottino del Pipita contribuisce il piede preferito (13 gol di destro) a fronte dei 5 col sinistro e uno di testa. Il Pipita si discosta dagli altri candidati al trono del gol per l’assenza di trasformazioni su rigore -
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Oggetto d’ilarità in passato per la forma fisica ritenuta precaria, Higuain è in realtà il giocatore della Juventus più presente in questo campionato: 28 presenze e 2128’ disputati a superare capitan Buffon (2115’). In totale l’argentino ha disputato 37 delle 39 partite ufficiali della Juve in stagione scrivendo una media gol pari a 0,621. Cannoniere sì, ma chiamatelo pure stakanovista -
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Più prolifico rispetto al primo biennio a Napoli (17 e 18 gol), Higuain vede quota 20 reti in Serie A ma appare inverosimile ripetere i fasti dello scorso campionato quando scrisse la storia. Certo è che il margine della Juve al comando, l’intesa con Dybala e l’onnipresenza in campo al fischio d’inizio possono garantirgli un ulteriore scatto in classifica marcatori. Vi stupireste se tagliasse il traguardo a 30 centri? -
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DRIES MERTENS (NAPOLI, 19 gol). Autentica intuizione di Maurizio Sarri che l’ha convertito in punta centrale a causa dell’infortunio di Milik e delle difficoltà di Gabbiadini, il 29enne belga si è riscoperto un finalizzatore micidiale nel tridente azzurro. In campionato in carriera aveva fatto meglio solo al battesimo con il Psv (21 reti da ala sinistra), ma il sorpasso è dietro l’angolo -
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L’identikit da esterno offensivo di Mertens va snaturandosi nel bilancio realizzativo: 18 dei suoi 19 gol in Serie A sono maturati all’interno dell’area di rigore, qualità dettata dall’abilità nello stretto e nella freddezza sotto porta. L’attaccante azzurro ha accumulato ben 15 reti con il piede destro a fronte di 55 conclusioni totali nello specchio: solo Dzeko lo supera in questo parametro -
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Il rendimento totale di Mertens vanta 24 centri (5 in Champions League) in 35 gare, un tesoro che legittima la cura dei dettagli di Sarri. In campionato il belga ha partecipato attivamente a 23 reti del Napoli (4 gli assist) rendendosi letale pure lontano dal San Paolo: sono 11 i suoi gol maturati in trasferta, un’eccellenza in questa Serie A. E nelle 27 partite nelle quali ha segnato gli azzurri non hanno mai perso -
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A referto l’incredibile poker al Torino e due triplette contro Cagliari e Bologna, picchi di una stagione che promette un bottino ancora più cospicuo. Tuttavia il ritorno di Milik e la presenza di Pavoletti, preferito a Mertens dal 1’ contro il Crotone, rischiano di frenare l’impatto da centravanti di Dries. Una soluzione che ha esaltato il peso offensivo del Napoli, fattore che sposterà relativamente gli equilibri del tridente di Sarri e dello scatenato belga. E se a fine maggio raggiungesse quota 25 gol? -
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CIRO IMMOBILE (LAZIO, 16 gol). Nella Lazio di Simone Inzaghi che vola verso l’Europa il suo leader non può che essere l’attaccante napoletano, acquistato in estate dopo le deludenti esperienze estere. Irresistibile per moto perpetuo e verticalizzazioni letali, Immobile ha confezionato con le sue 16 reti altrettanti punti per la causa biancoceleste. Nessuno ha fatto meglio in Serie A -
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Già capocannoniere con 22 gol nella stagione 2013/14 a Torino, Ciro viaggia a quota 18 reti stagionali (2 in Coppa Italia) superando Klose alla Lazio e persino la sua media d’oro nell’anno in granata. Senza spostarci dal passato biancoceleste, Immobile è lontano solo un centro da Rocchi (2006/07 e 2007/08) mentre sono 10 i gol di distanza da Crespo, ultimo grande bomber con 26 reti in A nel 2001 -
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Come detto solo Belotti lo precede per reti nell’ultimo mese in Serie A, intervallo che ha visto Immobile inanellare 5 gol contro Empoli, Udinese e Bologna. Dopo il calo tra novembre e dicembre, l’attaccante della Lazio ha già segnato 7 centri nel solo 2017. In stagione va a segno ogni 143’ e si riscopre un amuleto per la squadra di Inzaghi, mai sconfitta quando Ciro ha festeggiato in area avversaria -
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Le ambizioni della Lazio, il momento esaltante del gruppo (13 punti da febbraio) e lo stato di forma di Immobile promettono 11 incontri ad alta intensità. Ha ammesso di inseguire la Champions League e raggiungere quota 20 gol in campionato, tetto che da contratto gli riserverà un bonus da 2 milioni di euro. Il record personale di 22 centri in A è decisamente alla portata: lo spiegano un 2017 da sogno e la marcia incessante della Lazio -
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