Napoli, viaggio alle origini del talento di Insigne

Scene da primi anni novanta: Lorenzo, seduto sul cofano della macchina di famiglia, sorride mentre il padre Carmine gli indica la macchina fotografica -

Il pallone è un compagno di giochi inseparabile per il piccolo Lorenzo, che però si diverte anche a costruire castelli sulle spiagge del litorale domiziano -

Insigne cresce e inizia a giocare a calcio, mostrando subito il suo talento: l'Olimpia S. Arpino è brava a scopirlo e diventerà ben presto la sua prima squadra -

Lorenzo guida i compagni all'ingresso in campo di un torneo giovanile... -

...nel quale ovviamente sarà premiato come migliore in campo. Riconoscete chi gli porge il premio? E' Renato Zaccarelli, ex giocatore e dirigente del settore giovanile del Torino -

Proprio i granata mettono gli occhi addosso al giovane Lorenzo, che però non passa il provino perché ritenuto troppo piccolo fisicamente -

Meglio per il Napoli, che grazie all'intuito di Peppe Santoro (attualmente principale collaboratore di Mazzarri) lo porta a Castel Volturno quando aveva 13 anni, in cambio di 1500 euro e qualche biglietto del Napoli-Juventus di quella stagione -

Lorenzo così può restare a casa e godersi l'affetto di tutti i suoi familiari. Fino a diventare quel simbolo della napoletanità che oggi tutti i tifosi azzurri gli riconosco essere -