L'ultimo caso è quello di Mandorlini al Genoa: allenatori chiamati per dare una scossa all'ambiente e poi (con i risultati che scarseggiano) cacciati per riportare in panchina il loro predecessore: Guidolin, Cosmi, Mondonico, fino a Malesani, che ricevette il premio-salvezza perdendole tutte. Per non parlare di Passarella...
Quello di Mandorlini sulla panchina del Genoa è solo l’ultimo esempio di “interregno” breve e sfortunato, con un allenatore che sostituisce un collega poi richiamato (visto che è ancora sotto contratto…) quando il trend negativo non cambia. Piccole parentesi che “vanno di moda” dagli Anni Duemila, spesso con “i soliti” allenatori e presidenti protagonisti. Usando la media-punti come metro di giudizio, abbiamo stilato una classifica -
Francesco GUIDOLIN (Palermo 2007/2008). MEDIA PUNTI: 1,06 (17 partite, 18 punti). Nonostante l’8° posto in classifica, Colantuono paga con l’esonero un 5-0 inflittogli dalla Juventus. Zamparini va sul sicuro e sceglie Guidolin (richiamato per la quarta volta alla sua corte!): esordio con sconfitta nel derby con il Catania, una serie altalenante e poi il 2-3 contro il Genoa fatale. Con il Palermo caduto al 12° posto, Zamparini, “il miglior presidente del mondo, dal martedì alla domenica” secondo Guidolin, richiama Colantuono -
Alberto MALESANI (Palermo 2012/2013). MEDIA PUNTI: 1 (3 partite, 3 pareggi). Vicenda stranissima, la sua: chiamato al posto di Gasperini con il Palermo ultimo in classifica, colleziona 3 pareggi in 20 giorni. A Zamparini non basta e richiama Gasperini: che torna e ne pareggia subito un’altra -
Alberto MALESANI (Empoli 2007/2008). MEDIA PUNTI: 0,89 (18 partite, 16 punti). Una parabola incredibile, con l’illusione della salvezza tranquilla svanita all’improvviso. Esonerato Cagni alla 14.a giornata, prende la squadra ultima in classifica e la risolleva fino al 14° posto. Poi però, con una serie nera (6 sconfitte e un pareggio in 7 gare), la riporta in fondo alla classifica. Addio e ritorno di Cagni, che finisce terz’ultimo, retrocedendo -
Franco COLOMBA (Cagliari 2006/2007). MEDIA PUNTI: 0,875 (8 partite, 7 punti). Subentra a Giampaolo alla 17.a giornata. Resta sulla panchina del Cagliari per 72 giorni, vacanze di Natale comprese, il tempo di collezionare 2 vittorie, un pari e 5 sconfitte. Poi Cellino si pente e richiama Giampaolo -
Mario BERETTA (Brescia, 2010/2011). MEDIA PUNTI: 0,86 (7 partite, 6 punti). Sostituisce Iachini (che paga un 3-0 incassato dal Milan di Allegri) il 6 dicembre 2010, dura fino a fine gennaio. Esordio positivo con la vittoria sulla Samp, poi però arrivano 5 sconfitte nelle successive 6 partite. E torna Iachini -
Emiliano MONDONICO (Novara 2011/2012). MEDIA PUNTI: 0,83 (6 partite, 5 punti). Subentra a Tesser con la squadra ultima dopo 20 giornate, tornando ad allenare in Serie A dopo oltre 7 anni. Si toglie la soddisfazione di battere l’Inter (1-0) a San Siro, per il resto due pareggi e tre sconfitte inducono il Novara a richiamare Tesser -
Gianfranco ZOLA (Cagliari 2014/2015). MEDIA PUNTI: 0,8 (10 partite, 8 punti). Torna nel suo Cagliari, di cui era stato giocatore e capitano 9 anni prima, alla vigilia di Natale, chiamato al posto di Zeman. Sembra l’inizio di una bella favola, ma all’esordio (il 6 gennaio) arriva la prima scoppola: 5-0 dal Palermo. Con due sole vittorie, due pareggi e 6 sconfitte (più un’altra in Coppa Italia) viene esonerato e torna Zeman -
Giuseppe SANNINO (Carpi 2015/2016). MEDIA PUNTI: 0,8 (5 partite, 4 punti). Due punti nelle prime 6 giornate per la matricola Carpi, portata in A da Castori che paga un pesante 5-1 contro la Roma. Arriva Sannino e vince subito all’esordio (2-1 al Torino), poi un pari (nello scontro salvezza con il Verona) e tre sconfitte. Riconsegna la squadra a Castori nella posizione in cui l’aveva trovata: retrocederà, ma arrivando terz’ultimo -
Gianni DE BIASI (Udinese 2009/2010). MEDIA PUNTI: 0,75 (8 partite, 6 punti). Alla 18.a giornata salta Marino. È un’Udinese che può contare su Handanovic, Basta, Zapata, Cuadrado (che fa il terzino), Sanchez e naturalmente Di Natale. Eppure non ingrana. De Biasi racimola una sola vittoria e 3 pareggi, oltre a 4 sconfitte. Decisivo il 3-0 contro il Genoa, che induce Pozzo a richiamare Marino -
Serse COSMI (Palermo 2010/2011). MEDIA PUNTI: 0,75 (4 partite, 3 punti). Delio Rossi paga il pesante 7-0 casalingo contro l’Udinese e Zamparini si affida a Cosmi, che resiste per 4 gare. Una sola vittoria, il clamoroso 1-0 contro il Milan capolista, ma poi il presidente rosanero non digerisce la sconfitta nel derby con il Catania (4-0) e richiama Delio Rossi -
Andrea MANDORLINI (Genoa 2016/2017). MEDIA PUNTI: 0,67 (6 partite, 4 punti). Il 5-0 incassato dal Pescara ultimo in classifica è troppo per Preziosi, che esonera Juric alla 25.a giornata dopo 6 vittorie, 7 pari e 12 sconfitte, con il Genoa 16° a +11 sulla zona retrocessione. Mandorlini debutta con pareggio (strappato al 94°), vince la seconda (con due gol dopo l’89°) e poi crolla: 4 sconfitte e ritorno di Juric. Con il Genoa 16° a +9 sulla zona rossa -
Giuseppe MATERAZZI (Venezia 1999/2000). MEDIA PUNTI: 0,34 (3 partite, 1 punto). Eredita da Spalletti un Venezia penultimo in classifica alla 9.a giornata: esordisce perdendo 3-0 a San Siro contro il Milan (nella partita in cui Bilica, con i cambi terminati, si infila i guanti da portiere e para un rigore a Sheva), poi 0-0 con il Piacenza di Simoni e la sconfitta (2-1) a Lecce. A quel punto Zamparini ci ripensa e richiama Spalletti (che vince 2-0 con la Reggina), ma il Venezia non si salverà, chiudendo terz'ultimo -
Giuseppe PILLON (Reggina 2008/2009). MEDIA PUNTI: 0,25 (4 partite, 1 punto). Eredita da Nevio Orlandi una squadra penultima, con il solo Chievo alle spalle. Pari (1-1) all’esordio contro il Cagliari, poi tre sconfitte di fila: Lazio, Siena e soprattutto Chievo (1-0 al 93°), scontro diretto che sancisce il sorpasso dei gialloblu in classifica. Restituisce a Orlandi una Reggina all’ultimo posto (finirà penultima), mentre il Chievo di Di Carlo si salva con un’incredibile rimonta -
Alberto MALESANI (Sassuolo 2013/2014). MEDIA PUNTI: 0 (5 partite, 5 sconfitte). Al termine di una stagione tribolata ma culminata con l’insperata salvezza, il Sassuolo si ricorda anche di lui e gli riconosce il premio-salvezza nonostante il pessimo record di 5 sconfitte in 5 gare. In quel mese (dal 29 gennaio al 3 marzo 2014) i neroverdi si rendono conto di come Di Francesco sia l’uomo perfetto per l’ambiente. Lo richiamano, si salvano e sboccia il miracolo -
Daniel PASSARELLA (Parma 2001/2002). MEDIA PUNTI: 0 (5 partite, 0 punti). All’11.a giornata via il fidato Carmignani, largo al grande nome. L’ex Ct di Argentina e Uruguay approda sulla panchina del Parma con un super-contratto da 5 miliardi, viene esonerato dopo cinque sconfitte in 5 partite di campionato, ricevendo in pratica uno stipendio di un miliardo a sconfitta. A sua parziale discolpa va detto che in quelle 5 gare ebbe la sfortuna di incrociare Lippi (Juventus), Ancelotti (Milan) e Capello (Roma): praticamente il meglio della scuola italiana. Carmignani, però, tornato al suo posto, vince la Coppa Italia -