Roma, Monchi: "Rinnovi? Tutti facili, il prossimo sarà Florenzi. Dura annunciare l'addio di Totti"

Serie A

Il direttore sportivo giallorosso: "Quello che abbiamo fatto nel girone è bellissimo ma non possiamo fermarci qui. A Roma, dopo un grande successo c'è il rischio di accontentarsi. Se vinceremo, sarò più contento che all'ultima gara di Champions. Di Francesco? Sapevo che sarebbe stato perfetto per il nostro progetto"

GERSON: "SCUDETTO? ECCO PERCHE' CI CREDIAMO"

FAZIO, SOCIAL MEDIA MANAGER PER UN GIORNO

SERIE A, LE PROBABILI FORMAZIONI

Pochi giorni dopo il successo in casa contro il Qarabag e il passaggio agli ottavi di finale di Champions League come prima del girone, la Roma è pronta a tornare in campo. L’appuntamento è contro il Chievo di Maran, una gara in cui i giallorossi vorranno vincere ancora per mantenere il contatto con le primissime posizioni in classifica - anche in vista dello scontro diretto contro la Juventus del prossimo 23 dicembre. Tra i protagonisti fuori dal campo di questo ottimo cammino nei primi mesi della stagione c’è anche il ds Monchi, che ha presentato il libro "Monchi - I segreti del Re Mida del calcio mondiale" nella Sala Nuvola del Roma Convention Center. Un’occasione per parlare del momento del gruppo e delle aspettative in vista delle prossime gare. Queste le sue parole.

Sulla Champions e sul Chievo

"Mi manca un piccolo dettaglio per dare il mio giudizio sulla vittoria del girone in Champions League: la partita di domenica a Verona - ha dichiarato - tutti sappiamo che dopo un grande successo a Roma c’è il rischio di accontentarsi. Se faremo una buona partita a Verona e vinceremo sarò più contento che dopo la partita con il Qarabag. Sarebbe uno step importante nella crescita della società. Quello che abbiamo fatto nel girone è bellissimo ma non possiamo fermarci qui. Dobbiamo continuare per raggiungere quello che i tifosi chiedono. Credo che il tifoso sia contento della fase a gironi ma si aspetta qualcosa in più e domenica sarà un esame. Può essere uno dei momenti più importanti del campionato".

Su Di Francesco

"Quando abbiamo deciso di puntare su Di Francesco? Mauro Baldissoni conosce la mia impressione la prima volta in cui abbiamo parlato con Eusebio. Quando sono uscito da quell’incontro mi ero convinto che Eusebio sarebbe stato perfetto per il nostro progetto. Siamo molto soddisfatti di Eusebio. Abbiamo fatto una scelta importante. Abbiamo fiducia in lui. Per quanto riguarda i rinnovi che ci sono stati e quelli che ci saranno posso dire che tutti volevano restare qui, Daniele, Kevin, Radja, Federico, Kostas e Diego: tutti volevano restare. Questo rende le cose più facile. Se il calciatore vuole andare via invece è impossibile. È anche un merito della società. Tutti avevano possibilità d andare in squadre importanti: questo dice molto della crescita della società. Quello di Florenzi è il prossimo obiettivo".

A Roma come a Siviglia

E poi: "Io sono della Roma, la Roma non è mia. Sono fortunato di essere arrivato in una squadra in cui prima di me ha avuto uno dei migliori DS del calcio italiano. Quando ho iniziato a Siviglia non c’era nulla, qui c’erano già grandi giocatori. La domanda è quanto potrò apportare io alla Roma. Totti? Tutti i direttori sportivi del mondo lo vorrebbero come giocatore. Ma una volta che ha smesso da giocatore, mi ritengo fortunato a lavorare insieme a lui. Mi porta a conoscere tante cose di Roma che sono importanti per me. E credo che lui sia contento accanto a me. Inizia a conoscere qualcosa che per lui è nuova, dopo un percorso incredibile da calciatore. Possiamo continuare insieme e fare cose importanti per la Roma. Ho immaginato che qui avrei potuto trovare un posto simile a Siviglia in cui lavorare. Dopo questi mesi posso dire di non aver sbagliato. È vero, ho ricevuto delle proposte da squadre importanti. Ma avevo dato la mia parola ed ero convinto che Roma fosse il posto più interessante e adatto al mio modo di lavorare".