Inter, Sabatini pronto a chiedere la risoluzione del contratto con Suning

Serie A

Andrea Paventi

Walter Sabatini (foto getty)

Grandi cambiamenti in casa Suning, la proprietà cinese dell'Inter. Capello ha dato le dimissioni da allenatore dello Jiangsu e Walter Sabatini è vicino all'addio. Decisivi, tra gli altri motivi, anche i limiti imposti al dirigente nerazzurro lo scorso gennaio sul mercato di riparazione

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A volte un normale martedi può trasformarsi in un martedi tremendamente complicato in cui anche le certezze di un gruppo come Suning possono essere minate da scossoni tecnici forti e i progetti del 10 maggio di un anno fa essere messi completamente in discussione. Fabio Capello lascia, 2 sconfitte nelle prime 3 giornate solo la gocccia che ha fatto traboccare il vaso di una insoddisfazione che si trascinava da mesi, di scelte e risultati che facevano fatica ad arrivare con la decisione di una risoluzione consensuale che ha messo fine alle tensioni delle ultime settimane e d’accordo le due parti.

Tensioni e delusioni che hanno spinto anche Walter Sabatini a decidere di trovare un accordo con la proprietà cinese e arrivare ad una risoluzione di un contratto legato ad un progetto che non è mai decollato.

Soprattutto non è mai partito quello iniziale di sviluppo tecnico con acquisizione di altre società e di cui Sabatini è a capo per un cambio di strategie legate anche alle limitazioni del governo cinese.Il naufragio tecnico del progetto Cina con Capello allenatore dello Jangsu ha dato un altro scossone alla situazione l, come la difficoltà di interagire con una organizzazione molto frammentaria e poco verticale. Tanta burocrazia e poca incisività nelle operazioni. Paletti sul mercato sempre più complessi (anche per via del FFP) e un operatività che non è in linea con le abitudini dello stesso Sabatini che anche nel mercato di gennaio sperava di avere maggiore facilità nell’operazione Ramires all’Inter immaginata, confezionata ma mai realizzata. A cascata una decisione finale che ormai sembra irrevocabile