Marani: "Chievo? Sconfitta per giustizia sportiva. Riforma indispensabile, calcio ridisegnato da tribunali fallimentari
Serie AIl caso plusvalenze del Chievo è solo l’ultimo di una lunga serie di difficoltà che sta incontrando la giustizia sportiva italiana. Una riforma è indispensabile dopo un’estate grottesca anche per la Serie B e Lega Pro
I CONTI NON TORNANO: 153 LE SQUADRE NON ISCRITTE AI CAMPIONATI NEGLI ULTIMI 15 ANNI
Tribunali e avvocati. Campo e gioco passano in secondo piano. Con la sentenza Chievo si torna a parlare di giustizia sportiva e di riforme. In una estate trascorsa nel caos e tra i ricorsi. Dentro ci sono ancora la Serie B e la Lega Pro. La data del 22 ottobre, quando andrà in scena l'assemblea elettiva che deve chiudere il commissariamento della Figc, è vicina. Il calcio ha bisogno di risposte e di una riforma, non necessaria, ma indispesabile.
Caso plusvalenze: ennesima sconfitta per la giustizia sportiva
Credo sia una sconfitta per la giustizia sportiva che in questo momento palesa tutte le sue difficoltà, in questo momento anche nel portare avanti la più semplice e ordinaria procedura. Il Tribunale Federale che ha dato 3 punti al Chievo, esattamente a luglio ne aveva dati 15 al Cesena, che poi sono stati cancellati perché proprio il ricorso del Chievo aveva portato all’annullamento.
Siamo di fronte ad un Tribunale Federale che nel giro di poche settimane arriva a ribaltare completamente la decisione. E’ l’ennesima pagina di una giustizia sportiva che fa una fatica ad andare avanti ed ha bisogno di una riforma seria e profonda. Quando ci sarà un nuovo Presidente Federale penso sia uno dei primi temi che debba essere preso in considerazione. Per dare sicurezza, certezze, ad un sistema calcio che va avanti sempre con più difficoltà. E’ stata un’estate dei continui ricorsi e delle decisioni rimandate. Siamo al surreale. Due società coinvolte, Cesena e Chievo: per una sono stati richiesti, due mesi fa, 15 punti di penalizzazione, poi non se ne possono dare oggi 3. Anche se la richiesta era stata di 15: questo ci dice molto sulla distanza tra il procuratore Pecoraro e Mastrocola, il giudice, che poi dà la sentenza perché altrimenti poi non ci capiamo più nulla, O erano sbagliati quei 15 punti, o sono sbagliati i 3 di oggi. Le due cose insieme non possono starci.
Riforma indispensabile, tribunali fallimentari stanno ridisegnando il calcio
Non si regge da un punto di vista tecnico-calcistico, non si regge da un punto di vista della giustizia e da quello strutturale: la riforma non è necessaria, è indispensabile. In 15 anni sono fallite 150 società, una morìa. Sicuramente bisogna andare incontro ad una riduzione: tempo fa dissi che le riforme le avrebbero fatte non la Federazione, ma i tribunali fallimentari che oggi stanno ridisegnando il calcio italiano. Non condivido il metodo con cui la Serie B ha deciso di auto-ridursi a 19 squadre, ma condivido il principio. Ossia che il sistema italiano non può più mantenere tutte queste squadre professionistiche. Vedi i casi Parma, Cesena, Avellino. Il gigantismo degli Anni ’80 e ’90 che è stato alla base del nostro calcio, oggi non regge più.
Calcio in affanno, estate grottesca anche per Serie B e Lega Pro
Molte squadre a metà settembre ancora non hanno avuto un quadro definitivo. Non è possibile. La serie B è partita tra mille difficolta. Il calendario della Lega Pro è stato appena fatto. E’ stata un’estate surreale, grottesca, comica di un calcio italiano che non è in affanno solo a livello di Nazionale. La mancanza di governabilità si misura anche e soprattutto attraverso queste vicende, che sono quelle che indignano di più i tifosi.