Juventus, Szczesny: "Più facile per me gestire l'eredità di Buffon. Wenger? Mi multò perché fumavo"

Serie A

Il portiere polacco ha raccontato alcuni aneddoti della sua carriera, svelando il suo amore per l'Arsenal e la multa ricevuta da Wenger per una sigaretta. Sulla Juve poi ha sottolineato: "L'eredità di Buffon? Semplice gestirla perché non sono italiano"

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Gli anni all'Arsenal, la consacrazione alla Roma e il passaggio alla Juventus. Tre tratti salienti della carriera di Wojciech Szczesny, riassunti nel corso di una lunga intervista concessa dal portiere polacco alla BBC. Aneddoti, multe e riscatti: tutti raccontati d’un fiato, per rispolverare ricordi custoditi gelosamente dentro di sé. "Avrei voluto rimanere all'Arsenal tutta la carriera, amo quella squadra e ne sono ancora tifoso. Mi dispiace di non aver vinto di più con quella maglia, ho conquistato 2 Fa Cup e un Community Shield ma avrei voluto anche una Premier. Wenger? Una volta mi ha beccato fumare in doccia dopo una gara con lo Stoke e mi ha multato. Ho grande rispetto per lui, ma siccome quell'episodio è successo quando ho perso il posto da titolare è stato sovradimensionato".

L'arrivo alla Juventus

I due anni alla Roma sono stati il trampolino di lancio per convincere la Juventus a puntare su di lui, Szczesny non ci ha pensato due volte ad accettare nonostante la presenza di Buffon: "Dovevo fare un passo indietro per poi farne due avanti, ma analizzando bene la situazione ho capito che il mio spazio lo avrei trovato. Alla fine ho giocato 21 partite, che non è male per un portiere di riserva. Ho avuto anche l'opportunità di imparare da uno dei migliori portieri della storia e ho avuto un anno a disposizione per prepararmi a prenderne il posto. La considero l’occasione migliore della mia carriera, sono felice che sia andata così. Mi sono guadagnato tutto quello che oggi ho, imparando dai migliori come Buffon. In ogni allenamento ho potuto vedere come si preparava ad ogni partita, mi ha anche aiutato a maturare. Ho cercato di essere all'altezza dello standard che si aspettavano da me. Come gestisco la sua eredità? Semplice, non sono italiano e dunque non sono considerato il nuovo Buffon. Sono il nuovo numero 1 della Juventus e basta. Penso solo a fermare i palloni che vanno verso la rete, non approccio le partite pensando che non posso sbagliare perché tutti sentiranno la mancanza di Buffon".

"Voglio vincere trofei"

Nove vittorie nelle prime nove partite di questa stagione per la Juventus, un avvio monstre che Szczesny si sentiva: "Possiamo dire che ci aspettavamo di vincere le prime nove partite di quest'anno, siamo convinti dei nostri mezzi e se giochiamo al nostro livello, è difficile batterci nel campionato italiano. Fin qui abbiamo avuto una partita difficile e una facile in Champions, ora il mio obiettivo è alzare più trofei possibili sia in Italia che in Europa. Il mio futuro? Ho assistito ai sacrifici che ha fatto Buffon per rimanere al top alla sua età, dopo i 35 anni ogni allenamento è un sacrificio e non credo che a quell’età sarò più disposto a sopportarli. Adesso però penso al presente, con l’obiettivo di giocare più partite possibile".