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Morte Astori, i risultati della consulenza: la malattia invisibile che colpisce gli atleti

Serie A

Il Corriere della Sera ha pubblicato i risultati di una nuova consulenza chiesta dalla Procura di Firenze: secondo la perizia si tratta di una patologia del cuore difficile da diagnosticare e che colpisce all'improvviso. Una malattia che nel 20% dei casi non lascia tracce chiare, ritenuta dall'Università di Padova la causa di morte più diffusa tra gli sportivi: prima di Astori aveva coinvolto i calciatori Morosini e Puerta, il nuotatore Dall'Aglio e l'hockeista Robinson

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Si tratta di una malattia invisibile, difficile da diagnosticare anche per i medici sportivi quella che ha causato la scomparsa di Davide Astori lo scorso 4 marzo. È quanto emerso dall’ultima consulenza sulla morte del capitano della Fiorentina trovato senza vita in una stanza d’albergo a Udine, perizia che come scrive il Corriere della Sera era stata chiesta dal procuratore di Firenze Giuseppe Creazzo al massimo esperto mondiale di questa malattia cardiaca. Parliamo del professor Domenico Corrado dell’Università di Padova, interpellato su un quesito d’attualità negli ultimi mesi: Astori poteva essere salvato? La patologia in questione è la fribrillazione ventricolare da cardiomiopatia aritmogena, causa della morte in passato per altri sportivi professionisti: i calciatori Piermario Morosini del Livorno e Antonio Puerta del Siviglia, loro come Darcy Robinson hockeista dell’Asiago.

La malattia killer

Come prosegue il Corriere della Sera, l’Università di Padova ha analizzato circa 800 casi di morte improvvisa di giovani al di sotto dei 35 anni: "Un centinaio sono atleti", ha precisato l’anatomopatologa Cristina Basso del Dipartimento di scienze cardiologiche, toraciche e vascolari. Morti che, prosegue l’articolo, coinvolgerebbero anche il nuotatore azzurro Mattia Dall'Aglio, 24enne stroncato nell’agosto 2017 mentre si allenava in una stanza adibita a palestra a Modena. "Oggi siamo certi: il decesso trova origine nella cardiomiopatia aritmogena - ha spiegato il pm di Modena Katia Marino che sta indagando sulla vicenda -. Abbiamo così chiesto una consulenza per capire se era diagnosticabile e se ci sono responsabilità legate alle certificazioni d’idoneità". Secondo l’ateneo veneto, capofila nella ricerca della patologia, la cardiomiopatia aritmogena è una malattia ereditaria che uccide circa un atleta su quattro tra quelli scomparsi prematuramente. E tra i giovani affetti da questa patologia, l’attività sportiva moltiplica per cinque il rischio di morte.

La perizia su Astori

L'articolo del Corriere della Sera si è quindi concentrato sulla consulenza relativa a Davide Astori, che ha concluso come dai referti degli screening sul calciatore (l'ultimo eseguito poco prima del decesso) non emergevano anomalie evidenti del cuore. Si tratterebbe dunque di una malattia-killer che contrae un giovane su 5.000 sotto i 35 anni di età, una patologia nascosta che nel 20% dei casi non lascia tracce chiare: il capitano della Fiorentina rientrerebbe quindi in questo gruppo. Va comunque detto, come specificato dal Corriere della Sera, che questa perizia non fornisce ai magistrati certezze riguardo le responsabilità e pertanto l'indagine rimane aperta.