Scontri ultras prima di Inter-Napoli: gip convalida tre arresti. Il padre di Daniele Belardinelli: "Costituitevi"

Serie A

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano Guido Salvini ha convalidato gli arresti per i tre ultras coinvolti negli scontri prima di Inter-Napoli, nel corso dei quali ha perso la vita Daniele Belardinelli. L'appello del padre: "Si costituisa chi era alla guida del veicolo che ha travolto mio figlio"

EDITORIALE: LA RIVOLTA DELLE PERSONE PER BENE

CHI ERA DANIELE BELARDINELLI - TRE ARRESTI PER GLI SCONTRI

Restano in carcere i tre ultras dell'Inter arrestati per gli scontri prima di Inter-Napoli, nel corso dei quali ha perso la vita Daniele Belardinelli e sono rimasti feriti almeno quattro tifosi della squadra ospite. Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano Guido Salvini che ha respinto la richiesta dei domiciliari presentati dai difensori di Francesco Baj, Simone Tira e Luca Da Ros, quest'ultimo unico "che nel corso dell'interrogatorio ha mostrato una assai maggiore disponibilità a ricostruire i fatti e consapevolezza della gravità di quanto avvenuto", ricostruisce l’Ansa. Gli incidenti del 26 dicembre tra interisti e napoletani sono stati "un'azione di stile militare, preordinata e avvenuta a distanza" dallo stadio e un "agguato" ai napoletani "che erano giunti a Milano e stavano transitando in una via ancora lontana dalla sede dell'incontro sportivo". Lo scrive il gip Guido Salvini nel provvedimento, visionato dall'Ansa, con cui convalida gli arresti dei tre ultras. Agli scontri "hanno inoltre partecipato" diversi ultrà "provenienti da Varese e da Nizza, tra i 10 e i 15, dove c'è una squadra "gemellata".

Morte tifoso Belardinelli

"Purtroppo", aggiunge il gip, nessuno degli indagati per gli scontri prima di Inter-Napoli "sembra aver assistito direttamente al momento in cui Belardinelli è stato travolto da una vettura forse un Suv o una monovolume che, sorpassando a sinistra alcuni furgoncini della colonna napoletana, ha investito il giovane più o meno al centro della platea stradale di via Novara". Gli scontri - prosegue ancora il gip - sono "espressione tra le più brutali di una 'sottocultura sportiva di banda' che richiama piuttosto, per la tecnica usata, uno scontro tra opposte fazioni politiche".

"Pericolo episodi di rappresaglia"

Secondo il giudice, inoltre, "dal punto di vista della prevenzione generale", quanto è accaduto a Milano “ha avuto grande risonanza ed è quindi idoneo a scatenare azioni simili e anche episodi di rappresaglia, e di conseguenza si pone a un livello molto elevato di gravità ben superiore a quello di una comune rissa e cioè del reato in cui l'episodio è necessariamente inquadrato".

L'appello del padre di Belardinelli

"Chi era alla guida si costituisca, lo faccia per noi e per l'uomo che ha ucciso, mio figlio". Questo l'appello di Vincenzo Belardinelli, padre del 39 enne Daniele. "Non aspetti che la Polizia lo trovi, perché tanto - ha aggiunto - lo troveranno, sono sicuro".