Fiorentina, bentornato Muriel: doppietta alla sua ex per rispolverare il paragone con il Fenomeno Ronaldo
Serie ADue gol all'esordio ma nessuna esultanza, per rispetto dei suoi ex tifosi. Ecco come il colombiano si è ripresentato nel nostro campionato, scomodando nuovamente il paragone con Ronaldo in occasione del secondo gol: progressione palla al piede partendo da metacampo e diagonale in rete
Solo la presenza della sua ex gli ha impedito di gioire pienamente dell'esordio-bis in A da urlo. Non poteva presentarsi meglio, davanti ai suoi nuovi tifosi, Luis Muriel: doppietta fantastica nel 3-3 contro la Sampdoria, due gol e zero esultanze per rispetto dei colori blucerchiati indossati per due stagioni e mezza, dal gennaio 2015 al 2017, prima di tentare l'avventura al Siviglia.
Un ritorno da sogno, alla Fiorentina, mettendo in mostra quelle che sono le qualità che ce lo avevano fatto accostare addirittura al Fenomeno Ronaldo: implacabile sotto rete in occasione del primo gol, irresistibile nella conduzione di palla con uno sprint iniziato sulla linea di centrocampo e chiuso con un preciso diagonale per il secondo.
Il paragone con il "Fenomeno" Ronaldo
Un gioiello, quest'ultimo, abbellito dal colpo di tacco con cui si smarca e contemporaneamente dà il via ai suoi 60 metri in progressione: sempre mantenendo il contatto col pallone, "contando" i passi (e persino i respiri) perfettamente prima di arrivare al diagonale, e "sbuffando" proprio come faceva il Fenomeno. Eppure, anche in questa occasione, le braccia si levano al cielo solo per chiedere "scusa" ai suoi ex tifosi.
"È chiaro che è un giocatore straordinario: gliel'ho detto il primo giorno, è l'unico giocatore che mi ha sempre ricordato Ronaldo, il Fenomeno", le parole con cui se lo coccola Pioli. "Può fare tutto in attacco, io dovrò solo esser bravo a trovare l'equilibrio, lui deve dimostrare continuità". Ed è proprio sulla sua corretta gestione che si sofferma Pioli, che non a caso l'ha lanciato titolare ma gli ha risparmiato il quarto d'ora finale: 77 minuti in tutto, poi "è stato tolto perché era stanco: ha tecnica e velocità e alla fine non ce la faceva più. Mi aspettavo questa prestazione da lui perché si è presentato bene ed è stato accolto bene. Vogliamo metterlo nelle condizioni di farlo rendere al meglio".
Tra tanti complimenti, anche quelli alla società, brava in una sessione di mercato difficile come quella di gennaio a riportare nel nostro campionato un giocatore già pronto, che parla la nostra lingua e conosceva la Serie A. Ha impiegato poco a ricordarsi com'era.