
Per vent'anni responsabile del settore giovanile dell'Atalanta, era considerato un vero e proprio guru. Nel club nerazzurro ha creato un modello capace di sfornare grandi talenti, le sue prime scoperte al Como, dove lanciò Borgonovo e Zambrotta

Un "guru" dei settori giovanili, la sua vera grande passione. Per decenni Mino Favini ha cresciuto talenti, iniziando a lavorare nel Como per poi approdare all'Atalanta all'inizio degli Anni Novanta. Sconfinato l'elenco dei campioni che ha lanciato

Giampaolo PAZZINI. "Gemello" di Montolivo, in quegli anni, era il Pazzo, altro fiore all'occhiello del vivaio della Dea

Simone PADOIN. Dal vivaio dell'Atalanta agli scudetti con la Juve, di cui è diventato uno dei giocatori più apprezzati per la capacità di farsi trovare sempre pronto e l'adattabilità a più ruoli

Alessio TACCHINARDI. Un salto indietro nel tempo e si scopre che anche l'ex centrocampista di Juventus e Nazionale deve molto a Favini

Egidio NOTARISTEFANO. Tra i "rimpianti" di Favini, indicato come un potenziale campione dal quale si sarebbe aspettato di più, c'era invece Notaristefano, lanciato sempre a Como