L'allenatore rossoblù dopo la sconfitta di San Siro: "Meritavamo di chiudere il primo tempo avanti di due gol, invece non abbiamo sfruttato le nostre occasioni". Poi sui rossi a Sansone e Dijks nel finale: "Nervosi perché volevamo il pareggio. Ma non possiamo permetterci queste ingenuità"
Dopo le tre vittorie ottenute nelle ultime quattro giornate, il Bologna cade a San Siro. Decisive per i rossoneri le reti di Suso e Borini, con Destro che ha tenuto la gara aperta fino alla fine. Adesso i rossoblu sono al quindicesimo posto in classifica, con una distanza rassicurante di cinque punti sull'Empoli terzultimo: "Abbiamo fatto un'ottima gara - ha commentato Sinisa Mihajlovic nel post gara ai microfoni di Sky Sport - meritavamo di chiudere il primo tempo almeno con un doppio vantaggio, invece ci siamo trovati sotto. Questo perché, quando non sfrutti quello che crei, prima o poi paghi. Poi nella ripresa abbiamo provato a fare il nostro gioco, ma è successo un po' di casino. Infatti, più che per la sconfitta, sono arrabbiato per le espulsioni. Lunedì abbiamo una partita importante (quella con il Parma n.d.r) in cui ci giocheremo la stagione. Ci può stare di perdere a Milano ma noi abbiamo fatto quello che dovevamo fare. Potevamo avere più cattiveria negli ultimi metri ma la prestazione c'è stata". Decisive le parate di Donnarumma, che esordì in A proprio con Mihajlovic: "Sono contento per lui. Se avessi saputo che avrebbe fatto una partita del genere contro una mia squadra, allora forse ci avrei pensato due volte prima di metterlo in campo (ride n.d.r)".
"Arrabbiato per le espulsioni"
Poi l'allenatore rossoblù torna sulle espulsioni di Sansone e Dijks nel finale di partita: "Il nostro nervosismo era dettato dal fatto che volevamo vincere - ha spiegato - ci abbiamo provato fino all'ultimo minuto. Ma non dobbiamo permetterci di parlare con l'arbitro, perché ci manca ancora un ultimo scatto e perché non abbiamo una rosa ampia. Per questo abbiamo bisogno di tutti, a maggior ragione lunedì". Sul mancato ingresso di Dzemaili: "Era diffidato, per questo non ha giocato. Conoscendo il suo carattere poteva prendere un'ammonizione. Ho cercato di risparmiarlo".