In Evidenza
Tutte le sezioni
Altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Juve-Napoli, le chiavi tattiche della sfida

Serie A

Fabio Barcellona

Anche se arriva troppo presto, la grande sfida di Torino mette di fronte le principali candidate alla vittoria dello scudetto e offre la prima occasione per vedere in che direzione stanno andando i progetti tattici di Maurizio Sarri e Carlo Ancelotti. Juve-Napoli sarà in diretta esclusiva sabato 31 agosto dalle 20.45 su Sky Sport Serie A

JUVE-NAPOLI LIVE

LA VIGILIA, CONFERENZA DI: MARTUSCIELLO - ANCELOTTI

LE NEWS DI SKY SPORT ANCHE SU WHATSAPP

Condividi:

Lo scontro tra Juventus e Napoli mette di fronte la squadra dominatrice in Italia negli ultimi anni e quella che più di tutte, con 3 secondi posti negli ultimi 4 anni, ha provato a contendere lo scudetto ai bianconeri. Se ciò non bastasse, a rendere abbastanza calda l’attesa per la partita di Torino c’è la presenza di Maurizio Sarri alla guida degli ex rivali juventini, che accende ancora di più il livello di interesse per la sfida.

Le due squadre giungono a questo campionato in maniera diversa. La mancata riconferma di Massimiliano Allegri e il contestuale ingaggio di Maurizio Sarri definiscono una discontinuità piuttosto evidente nella gestione tecnico-tattica della Juventus. Sull’altra panchina invece c’è ancora Carlo Ancelotti, e anche il mercato non ha portato grossi stravolgimenti all’interno della rosa del Napoli, che si pone quindi in forte continuità con quello della passata stagione.

Nonostante queste premesse, in maniera un po' paradossale è stato l’undici iniziale degli azzurri a proporre le maggiori novità alla prima di campionato, con la presenza in difesa dei due acquisti Di Lorenzo e Manolas. La Juventus ha invece tenuto in panchina tutti i suoi nuovi arrivati, fatta eccezione per Gonzalo Higuain, tornato dai prestiti della passata stagione, inserendo solo a partita in corso Adrien Rabiot.

Le scelte prudenti di Maurizio Sarri

Maurizio Sarri è quindi ripartito affidandosi quasi integralmente agli uomini della passata stagione. Una scelta probabilmente di prudenza, in attesa di consolidare il proprio lavoro, e forse influenzata dall’assenza prolungata del tecnico dai campi d’allenamento a causa della polmonite che lo ha colpito.

In difesa De Sciglio è stato preferito a Danilo, da poco arrivato in maglia bianconera, mentre il grande colpo dell’estate, Matthijs de Ligt, è rimasto in panchina a osservare i movimenti dell’affiatatissima coppia Bonucci-Chiellini. In attacco, Higuain ha occupato la posizione di centravanti, con Douglas Costa a destra e Cristiano Ronaldo che, partendo da sinistra, ha goduto di ampia libertà posizionale.

Piuttosto interessanti sono state le scelte in mezzo al campo: con Ramsey ancora infortunato e Bentancur visto nelle amichevoli solo in veste di vice Pjanic, il ruolo di mezzala era conteso tra Khedira, Emre Can, Matuidi e Rabiot. A destra, in accordo con quanto visto nel precampionato, ma abbastanza sorprendentemente con le considerazioni precedenti alle prime partite estive, è stato scelto Sami Khedira, sempre particolarmente abile a muoversi in accordo con i compagni e a occupare gli spazi più idonei allo svolgimento della manovra. La vera novità è stata l’impiego dal primo minuto di Blaise Matuidi, preferito a Rabiot e impiegato, non già da incursore, come nella gestione Allegri, ma come centrocampista dedito essenzialmente a garantire equilibrio alla squadra.

Con la manovra bianconera che avanzava prevalentemente sulla fascia destra, Matuidi non ha attaccato gli spazi sul lato debole ma è rimasto coperto al fianco di Pjanic, pronto a far scattare il gegenpressing e a prevenire le eventuali ripartenze avversarie.
 

Blaise Matuidi non si inserisce sul lato debole...
... ma va a contrastare la ripartenza del Parma

La Juventus attacca sulla fascia destra, Khedira va al cross, ma Matuidi non attacca la zona del secondo palo, rimanendo 10 metri fuori dall’area al fianco di Pjanic. Sulla ribattuta della difesa del Parma è pronto a prevenire la ripartenza avversaria andando a contrasto su Inglese.

In questo ruolo Matuidi ha costituito, insieme a Pjanic, il primo frangiflutti della squadra contro i contrattacchi avversari, producendo in coppia col compagno di squadra 8 tackle e 5 intercetti. In fase di non possesso consolidato, poi, il francese scivolava sulla fascia sinistra per comporre il 4-4-2, che permetteva a Cristiano Ronaldo di rimanere al fianco di Pjanic durante la fase difensiva.

La prima Juve di Sarri è stata quindi una squadra particolarmente solida, che ha concesso solamente un tiro da dentro l’area e 0.5 xG al Parma. In fase d’attacco la manovra è apparsa sufficientemente fluida nel primo tempo, in cui il lavoro di Sarri si è visto soprattutto nelle direttrici di circolazione del pallone, sebbene ancora in forma abbastanza semplificata. Il secondo tempo è stato da questo punto di vista più sofferto, complice un evidente calo atletico complessivo della squadra.

Gli xG di Parma-Juventus

Per la Juve a Parma buone sia la produzione offensiva che l’efficienza difensiva.

Il Napoli fluido di Ancelotti

Il Napoli è stato protagonista della partita più divertente della prima giornata, vincendo per 4-3 sul campo della Fiorentina. Gli azzurri, schierati con Allan e Zielinski a centrocampo, Fabian Ruiz più avanzato e Mertens al centro dell’attacco, hanno sofferto nella prima mezz’ora l’intensità e il pressing della Fiorentina, lasciando ampi spazi alle spalle della coppia di interni. Zielinski ha intercettato un solo pallone e non ha effettuato un solo tackle, mentre Allan è riuscito a conquistare 2 palloni tramite contrasto, intercettandone uno e subendo ben 4 dribbling dagli avversari. Il Napoli ha sofferto in special modo in transizione difensiva, ma ha avuto difficoltà anche in fase di difesa più statica, con i difensori spesso troppo lontani dai due interni, sempre pronti a difendere in avanti.

Badelj taglia le linee del Napoli

Badelj con un filtrante riesce e a raggiungere un compagno alle spalle la coppia di interni del Napoli, con la linea difensiva piuttosto lontana dal resto della squadra.

Nella prima mezz’ora il Napoli ha sofferto anche il pressing aggressivo della Fiorentina, che è riuscita così a limitare il consolidamento del possesso palla da parte della squadra di Ancelotti. Calata l’intensità del pressing avversario, dalla metà del primo tempo il Napoli è finalmente riuscito a mantenere il possesso del pallone e ad avanzare lungo il campo palleggiando, mettendo in mostra la consueta fluidità posizionale. Ancor più che nella passata stagione, per Ancelotti appare fondamentale occupare gli half-spaces. Nella partita contro la Fiorentina il compito è stato assegnato a Lorenzo Insigne, tagliando da sinistra verso il centro, e a Fabian Ruiz che, partendo dalla posizione di trequartista, si apriva nell’half-space di centro-destra. L’ampiezza è stata garantita a destra da Callejon e a sinistra dall’avanzata precoce di Mario Rui, mentre l’altro terzino, Di Lorenzo, ha attaccato lo spazio solo in un secondo tempo e con la finalità di ricevere il pallone in corsa.

La linea d'attacco del Napoli

La linea di 4 giocatori alle spalle di Mertens, con Insigne e Fabian Ruiz negli half-spaces. Il Napoli occupa tutti i corridoi del campo.

Al termine della partita il Napoli ha concesso 1.5 xG producendone 1.3 (esclusi i rigori) e ha vinto il match grazie alle maggiori qualità individuali dei suoi interpreti. È possibile che la condizione atletica, di certo non ottimale alla prima partita ufficiale della stagione, possa aver influito nella ridotta efficienza della transizione difensiva degli uomini di Ancelotti.

I possibili snodi tattici decisivi

Con ogni probabilità il Napoli scenderà in campo con la stessa formazione vista a Firenze, tenendo il nuovo acquisto Hirving Lozano in panchina, pronto a subentrare a partita in corso. Anche per la Juventus appare difficile ipotizzare grosse novità rispetto alla partita giocata contro il Parma, eccezion fatta per l'ingresso tra i titolari di de Ligt, per sostituire Chiellini, che si è infortunato ai legamenti del ginocchio.

Uno dei temi centrali della partita sarà il rendimento della fase di non possesso della Juventus contro un avversario di livello superiore al Parma e, soprattutto, capace di attaccare proponendo stimoli completamente diversi alla difesa bianconera. Il Parma preferiva attaccare prevalentemente in ripartenza, perfettamente controllata dal gegenpressing e dalle marcature preventive degli uomini di Sarri, mentre in fase di possesso consolidato si affidava allo sviluppo del gioco sulle catene esterne.

Il Napoli propone invece un calcio molto più palleggiato e fluido nelle posizioni, e sarà davvero interessante osservare la fase di non possesso della Juventus impegnata contro le possibili ricezioni negli half-spaces degli avversari e il comportamento della linea difensiva, chiamata ad affrontare un centravanti mobile come Dries Mertens. Per il giovane de Ligt sarà la prima partita in Serie A e l'affiatamento con Bonucci potrebbe non essere ottimale, creando problemi nella gestione dei movimenti offensivi del Napoli. Oltre a difendere internamente, la Juventus dovrà però al contempo controllare l’ampiezza, specie su lato debole, lasciato sempre volontariamente piuttosto scoperto dalla scelta di utilizzare un sistema a zona puro.

In particolare i bianconeri affronteranno José Maria Callejon, probabilmente il miglior giocatore del campionato ad attaccare la zona del secondo palo, e dovranno quindi essere particolarmente attenti a bilanciare la pressione sul portatore di palla, la densità sul lato forte e lo spazio concesso sul lato debole. Dopo l’ottima prova di Parma, sarà un test probante per verificare ad alti livelli l’applicazione dei nuovi principi difensivi portati in dote da Maurizio Sarri.

Come quella di non possesso, anche la fase offensiva della Juventus sarà sottoposta a stimoli tattici diversi da quelli della prima giornata. I bianconeri non troveranno più una squadra schierata posizionalmente nella propria metà campo, ma dovranno fronteggiare il pressing del Napoli, che a Firenze, a dire il vero con risultati altalenanti, alzavano Fabian Ruiz su uno dei centrali e Zielinski sul mediano Badelj, a costo di lasciare spazi liberi alle mezzali avversarie. Contro il Napoli i meccanismi di risalita del pallone della Juventus di Sarri saranno per la prima volta sottoposti alla prova del pressing avversario.

Dall’altro lato del campo, il Napoli dovrà essere però migliore di quello visto a Firenze per sostenere efficacemente una strategia di pressing ambiziosa, ma che rischia di lasciare Allan solo tra le due mezzali del 4-3-3 avversario. Inoltre la Juventus ha spesso cercato proprio le ricezioni alle spalle del centrocampo avversario – la zona in cui il Napoli ha maggiormente sofferto contro la Fiorentina - accentrando Cristiano Ronaldo e accompagnandolo nella trequarti alternativamente con Khedira, Douglas Costa o con i movimenti verso il pallone di Higuain. Anche il Napoli dovrà dedicare una particolare attenzione alla propria fascia sinistra difensiva, dove il duello tra Douglas Costa e Mario Rui potrebbe rivelarsi un mismatch a favore dei bianconeri. Più in generale, la Juventus sviluppa preferenzialmente il proprio gioco offensivo proprio sulla fascia destra e costringerà così più Insigne di Callejon a impegnarsi in fase di non possesso.

Probabilmente il 31 agosto è davvero troppo presto per vedere le migliori versioni possibili delle due più serie candidate al titolo di campione d’Italia, ma è di sicuro una grossa occasione per osservare i primi risultati del lavoro dei due allenatori e per intravedere in controluce il possibile futuro tattico di Napoli e Juventus.