Il centrocampista della Roma ha parlato del suo momento e di quello della squadra, nell’intervista rilasciata a Sky Sport: "Ci stiamo adattando al calcio di Fonseca, ora è il momento di vincere. Sassuolo esperienza meravigliosa, sono rimasto legato alla città e alla squadra"
Partenza altalenante, quella della Roma, che ha ottenuto soltanto due punti nelle prime due gare, frutto dei pareggi spettacolari con Genoa e Lazio. I giallorossi riceveranno il Sassuolo e Lorenzo Pellegrini ha presentato così la sfida nell'intervista rilasciata a Sky Sport.
Negli ultimi giorni hai ricevuto diversi complimenti: Roberto Mancini ti ha definito "decisivo ovunque", Di Biagio ha detto di te che sei "il più forte centrocampista oggi in Italia", fino a Totti "fenomenale". Mica male.
"Fa sempre piacere, lavoriamo per fare bene e migliorare sempre. Poi questi non sono complimenti normali, fanno piacere perché arrivano da persone importanti per me".
Con l'Italia, Mancini ti ha schierato anche esterno alto a sinistra. Nella Roma hai giocato in 6-7 ruoli diversi. Come nasce questa tua grande duttilità?
"Non saprei. Io cerco sempre di mettermi a disposizione e rubare con gli occhi ai compagni che ricoprono i vari ruoli da più tempo di me, cerco di essere attento dando il 100&ì% e di migliorare in qualunque situazione. Mi fa piacere giocare in tante posizioni, almeno metto l’allenatore in difficoltà perché sa che posso essere schierato in più ruoli e io vorrei sempre giocare".
In che ruolo giocheresti la partita della vita?
"Intanto la giocherei (ride, ndr). Mi rivedo di più nel trequartista perché posso inserirmi e ho più libertà, ma la partita della vita la giocherei ovunque".
Domenica c'è il Sassuolo. Che tipo di esame è per la Roma e quale esame è stato per te l'avventura con gli emiliani dove sei cresciuto?
"Deve essere un esame a senso unico, dobbiamo uscire dal campo con i tre punti perché saremo davanti al nostro pubblico. Sarà importante l’apporto dei nostri tifosi, per quanto riguarda il Sassuolo sono molto legato a loro e alla città, è sempre emozionante. È stata un’esperienza bellissima per me, ma domenica voglio solo pensare a vincere".
A che punto è il vostro l'adattamento ai metodi di lavoro di Fonseca?
"Lavoriamo ogni giorno per migliorare. Io sono molto contento, il mister ci chiede di tenere il comando del gioco ed è una cosa positiva perché sfruttiamo la nostra tecnica, anche in considerazione delle nostre caratteristiche. Comandare il gioco significa non farsi mai sottomettere. Siamo a buon punto ed è ora di vincere".
Mkhitaryan e Smalling li stai conoscendo come nuovi compagni. Cosa possono dare alla Roma?
"Danno esperienza, oltre alle loro qualità di cui non devo essere io a parlarne, sono calciatori bravissimi e a noi ragazzi che magari abbiamo giocato solo in Italia possono portare qualcosa in più. Sono contento di viverli anche a pranzo, stiamo costruendo un gruppo anche fuori dal campo perché penso che questa cosa sia importantissima".
Con questi 10 nuovi acquisti l'obiettivo minimo della stagione tra campionato e Europa League qual è?
"Quest’anno sicuramente non ci poniamo obiettivi, vogliamo migliorare e lo noto ogni giorno e in ogni allenamento. Ma è anche vero e giusto dire che questa Roma debba giocare assolutamente la Champions ed è importante ottenere l’accesso, deve essere il nostro primo obiettivo la qualificazione. Poi non dobbiamo neanche porci dei limiti, perché l’ambizione è una cosa fondamentale per un giocatore e una squadra importante come la Roma".