Il Milan cerca il riscatto dopo la sconfitta nel derby contro l'Inter. L’allenatore rossonero ha presentato in conferenza stampa la sfida col Torino: "Non ho nulla da rimproverare alla squadra, semmai le responsabilità sono mie. Io a rischio? Non penso a queste cose, ma solo a lavorare bene. Col tempo cresceremo"
Può giocare ovunque, poi dipende da cosa chiedi alla squadra e allo stesso Bonaventura. Può giocare sia davanti che trequarti che in mezzo o come mezzala. Chiaramente Bonaventura deve essere impiegato in uno spazio stretto con lucidità, ma idealmente può essere schierato ovunque.
La mia ambizione è portare tanti giocatori nella metà campo avversaria, per questo dobbiamo migliorare collettivamente perché i tiri in porta sono la logica conseguenza di un certo tipo di calcio.
La squadra ha fatto tante piccole cose bene, qualche dettaglio però ce lo siamo perso. Non è tutto da buttare. Poi la sconfitta nel derby porta con sé milioni di polemiche e questo lo so.
Sta molto meglio, cresce giorno per giorno. Non è detto che già domani possa ritagliarsi uno spazio.
Domande sul mercato è inutile farne, il mercato ora è chiuso. Non si ragiona mai col senno di poi. Non ci sono giocatori 'targati Giampaolo', queste differenziazioni aprono il varco ad insinuazioni. A me non interessa chi sono, di dove sono e chi li ha presi: io li giudico in campo. Ad oggi sono in 24 e fanno tutti le cose perbene. Non ho nulla da rimproverare a nessuno per impegno e attaccamento, le responsabilità sono le mie.
Beh o Bennacer o Biglia, o Theo Hernandez o Rodriguez.
Suso è partito in una posizione diversa, poi dopo 15-20 minuti è tornato a giocare sulla sua mattonella solita giocando con un tridente pure composto da lui, Piatek e Leao. A me non dispiace in nessuna delle due posizioni, certe scelte si fanno per mettere in condizione i giocatori di rendere al meglio. Bisogna trovare la quadra e la troveremo.
Noi teniamo molto alla brillantezza della squadra, le nostre squadre generalmente non sono mai rotonde. Mi piacciono le squadre che sciorinano intensità ed è un aspetto che dovrà caratterizzare anche questo Milan.
No, non ci penso mai a queste cose quando alleno una squadra di calcio. Penso solo a far bene il mio lavoro.
Il tempo sarà il mio primo alleato e il mio primo nemico. So che con il tempo non posso far altro che migliorare, poi devo essere supportato dai risultati perché il Milan ha una grande cassa di risonanza e un grande blasone, ha una storia enorme e milioni di tifosi. Sono cosciente di tutto questo. Io però devo lavorare con il mio tempo, senza saltare step. Vado avanti coerentemente con il mio modo di essere.
Loro sono sempre presenti e quotidianamente ci scambiamo pareri e punti di vista, ma niente di speciale.
La percezione dei tifosi la immagino, noi abbiamo il dovere - ma non forzato, sentito - di rimettere a posto le cose, di rialzarsi. La squadra è sempre più fidelizzata, lavora bene, non ho alcun dubbio. Durante l'allenamento ha saputo mettere da parte la delusione, e alle delusioni bisogna reagire a testa alta, sapendo che quella è una partita che non si può rigiocare. Si deve ripartire con convinzione e determinazione.
Il Milan è un'altra cosa, la Sampdoria non c'entra nulla. Questa squadra ha altre caratteristiche, quindi lavoriamo per far rendere i giocatori al massimo delle possibilità. Non esiste un caso Piatek e così via. Altri discorsi non esistono.
È una domanda che significa poco, perché noi lavoriamo per essere forti. Non si può fissare un obiettivo così.
Dobbiamo migliorare il palleggio e abbassare la percentuale di errori nei passaggi, dobbiamo essere in tanti vicino alla palla. Ci sono tante cose da far meglio. Abbiamo giocato sabato e rigiochiamo domani, dopo cinque giorni: le mie scelte sono prese normalmente, poi vedremo per le prossime partite.
È una squadra ostica, forte fisicamente e con delle buone individualità. A prescindere dalla forza dell'avversario, il Milan deve fare la sua partita.
Mi rendo conto di cosa bisogna migliorare, in questo momento non siamo contenti e non lo è nessuno. Ma lavoriamo per poterci arrivare, diventare più forti e convincenti, padroni del gioco e della partita. Stiamo lavorando sulle possibili soluzioni. La disponibilità della squadra è positiva.
L'inizio della conferenza stampa è previsto per le ore 14:00