Cristiano Ronaldo pensa al ritiro: "Chissà cosa accadrà tra uno o due anni"

Serie A

Come rivelato al portale web Sport Bible, il campione portoghese ha iniziato a pensare al suo futuro lontano dal campo. Il prossimo obiettivo? Diventare il numero uno anche nel mondo degli affari: "Non mi piace essere il numero due o tre, da nessuna parte"

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Cristiano Ronaldo non è eterno, questo lo sa benissimo lo stesso fenomeno portoghese. Nonostante le sue prestazioni sembrino raccontare il contrario, l'attaccante juventino ha iniziato a pensare al suo futuro dopo il ritiro dall’attività agonistica. Un futuro che, come ha raccontato il diretto interessato al sito SPORTbible, sarà nel mondo degli affari. E per diventare il numero uno anche lì. In occasione della presentazione del suo nuovo profumo, Play It Cool, CR7 ha lasciato intendere di poter concludere la sua carriera dopo la fine del contratto con la Juventus, nel 2022, se non prima: "Io amo ancora il calcio. Amo far divertire i tifosi e le persone che amano Cristiano. Non importa l’età, ma la mentalità". Ed è proprio la mentalità che, negli ultimi anni, lo ha portato a perlustrare nuove vie: "Negli ultimi cinque anni ha iniziato a divertirmi l’idea di vedermi fuori dal calcio, quindi chi sa cosa potrà accadere il prossimo anno o tra due?"

“Non mi piace essere il numero due o tre, non solo nel calcio”

Dal campo alla scrivania. Da calciatore a manager. Un percorso già avviato con le numerose linee di intimo, scarpe da gioco, profumi, oltre che con la fondazione di un’agenzia digitale e la proprietà di alberghi, ristoranti e palestre. Un esempio diffuso nel mondo dello sport, dove altri grandi professionisti, da Roger Federer a Michael Jordan, passando per Tiger Woods, hanno compiuto o stanno compiendo lo stesso salto: "Devi essere te stesso tutto il tempo, ma puoi sempre raccogliere piccoli dettagli e prendere qualcosa da buoni esempi, non solo nel calcio ma anche in altri sport. I migliori atleti hanno un'etica del lavoro simile", ha dichiarato Ronaldo, capace di trovare molti punti in comune tra campioni sportivi e grandi manager: "Anche i CEO di grandi aziende sono sempre motivati e devono lavorare sodo per ottenere buoni risultati. E poi hanno grandi responsabilità ed è questo è ciò che mi motiva", aggiunge, "tutti avvertono la pressione, è il modo in cui la gestisci che conta". Ronaldo è consapevole che la strada per essere anche un top manager, oltre che un top player, non sia così semplice. Ma ciò non è un buon motivo per non provarci nemmeno: "Devi fidarti di te stesso. Nel calcio ho più controllo. So cosa posso fare. Negli affari, è più difficile, dipendi da altre persone, ma ho una buona squadra. Sarà una sfida. Ci sono voluti molti anni di duro lavoro, dedizione e passione per raggiungere ciò che ho nel calcio, al di fuori del calcio non sono allo stesso livello, ma sono un ragazzo competitivo e non mi piace essere il numero due o il numero tre. Voglio sempre essere il numero uno. Lo farò, al 100%". Idee chiare: lavorare duro per essere il migliore, ovunque. Ma non ditegli che è la fatica a piacergli: "Non sono ossessionato con l’allenamento, ma con il successo, il che è completamente diverso". I tifosi della Juventus sperano che il successo avvenga sul campo per un altro po’ di tempo, ma CR7 sta iniziando a guardare verso nuovi orizzonti.