La Serie A "vibra", ecco come la ritrova Zlatan dopo 8 anni

Serie A

Gianluigi Bagnulo

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Nell'estate 2012 Ibrahimovic aveva lasciato il Milan dopo aver perso la corsa scudetto con la Juve, che da allora ha sempre vinto il campionato. A parte il dominio bianconero, in questo periodo in Italia è cambiato tutto: dal ruolo degli ex compagni ai nuovi protagonisti

La Serie A vibra, cambia, Zlatan torna. A 8 anni dalla sua ultima immagine nel campionato italiano. Milan-Novara, 13 maggio 2012. La partita degli addii. Per capire quanto sono cambiate le cose, di quel Milan in campo potrà incrociare solo Kevin-Prince Boateng, a fine febbraio a Firenze. Di quel Milan, in 7 sono diventati allenatori e uno, Gattuso, lo incontrerà ad aprile.

 

Dopo aver valutato quanto è cambiato Ibra, insomma, è arrivato il momento di valutare quanto è cambiato quello che c'è intorno a Ibra. Ovvero a parte Buffon, Chiellini e Bonucci che difendono ancora nella Juve, rispetto a 8 anni fa, quasi tutto il resto. Ibrahimovic lasciò quel campionato vincendo la classifica marcatori, dei primi 10 di quella classifica, oggi, è rimasto solo Palacio.

marcatori

Se torna per essere protagonista a Zlatan bisognerà dire che i protagonisti non sono gli stessi di prima. Tal Sarri Maurizio, ad esempio, Ibra in carriera non l'ha mai incrociato, perché nel 2012, quando lo svedese lasciava il Milan, l'allenatore della Juve aveva appena firmato per l'Empoli, dopo essere stato esonerato dal Sorrento. E poi a Ibra bisognerà dire che lo svedese più forte della Serie A, prima del suo arrivo, guai a dire il contrario, ad oggi si chiama Dejan Kulusevski, nato tre giorni prima che lui segnasse il secondo gol in carriera, col Malmoe.

 

Scoprirà che il capocannoniere oggi si chiama Ciro Immobile, che ai suoi tempi, segnava a raffica sì, ma al Pescara in Serie B e in A non aveva mai fatto gol. E il vice-capocannoniere è quello con cui lo United decise di sostituirlo due anni fa. Ecco, perché coppia d'attacco Lukaku e Ibra non sono mai stati. Insieme giocarono una sola partita dal primo minuto, il Boxing Day del 2017 contro il Burnley, l'ultima di Ibra con la maglia dello United, costretto a uscire per infortunio. Proprio quel Lukaku, sarà suo avversario nel derby di inizio febbraio.

 

Ovviamente sono cambiati pure quei portieri, per i quali lui era diventato incubo: tra gli attuali titolari del campionato, Ibra ne ha battuti solo quattro. Handanovic, ma quando era ancora il portiere dell'Udinese, Szczesny, proprio con la maglia del Milan, nella Champions 2012. E sempre con la maglia del Milan Sirigu, da portiere del Palermo. Il quarto è Consigli, più volte e anche in maniera memorabile. Contro gli altri 16 Ibra potrà togliersi lo sfizio della prima volta. Anzi, contro gli altri 15, perché uno, nato quando Zlatan già giocava nel Malmoe, difenderà la sua di porta. Ecco, sta tutto lì. Tra Donnarumma e Ibra, il senso di questa Serie A. Un po' generazione Z, un po' generazione Zlatan.