Entusiasmo alle stelle attorno a casa Milan per la presentazione di Zlatan Ibrahimovic. Circa 500 tifosi hanno coperto d'affetto lo svedese, al ritorno in rossonero dopo il biennio 2010-2012. Applausi e cori per lui che, con la sciarpa del club al collo, ha ricambiato l'amore dei suoi fan e ha lanciato la maglia verso di loro
Nella conferenza di presentazione Ibra ha detto: "Ho un bel rapporto con i tifosi e l'ultima volta che sono stato qui sono stato molto bene. Anche ieri l'accoglienza è stata positiva, è importante che i fan ci sostengano. Il 50% di quello che facciamo è merito loro. Se ci supportano, è tutto più facile"
La presentazione di Ibra
"A 38 anni ho avuto più richieste di quando ne avevo 28. Io sono stato onesto: cercavo una proposta che mi facesse crescere l'adrenalina per far uscire il massimo. A quest'età non giochi per soldi"
"Quanti gol ho fatto?" Ibra corregge il giornalista
"Non è stata una decisione difficile: quando ho lasciato il Milan non volevo andare via, mi sono adeguato. Ora sono di nuovo qui e farò di tutto per migliorare le cose. Il Milan è come casa mia"
"Io quando accetto una sfida credo sempre di dare il massimo. Ho sempre fatto così, anche se qui la sfida è differente. Dobbiamo migliorare in campo e sono qui anche per questo"
"L'immagine del Milan resta sempre la stessa. La squadra magari non è più quella di prima, però questa non è un'area di mia competenza. Io penso solo a quello che succede in campo, sono sempre molto positivo e ci metto il 200% in tutto quello che faccio"
"Rispetto a 10 anni fa sono sempre me stesso, i compagni sanno come mi alleno e come gioco la partita. Bisogna lavorare duro e forte, bisogna saper soffrire. Chi non sa soffrire non ottiene il massimo dal suo potenziale. A me piace soffrire e per quello lavoro sempre duro e mi aspetto tanto dai miei compagni, a volte anche più di quello che possono dare. L'essenziale è che diano il massimo, poi quello che succede succede"
"Se sei un calciatore intelligente sai cosa puoi fare e cosa non puoi fare. Io ora so come ottenere il massimo dalle mie qualità e come fare il massimo per il collettivo. Quello ti arriva con l'esperienza"
"Prima dell'infortunio avevo tanti pensieri sul futuro. Dopo l'infortunio e il ritorno in campo, sono molto contento di poter giocare ancora a calcio. Ho lavorato tanto e duramente, finché potrò giocare lo farò. Poi ovviamente lo si può fare a livelli diversi. Io credo che con grande spirito e la giusta mentalità si possa fare ancora bene. Chi sa giocare sa cosa deve fare. Quando giochi non devi esagerare. Magari invece di correre puoi calciare da 40 metri"
"Le pressioni al Milan sono altissime, lo so bene. Secondo me si può e si deve fare di più. Se giochi al Milan non lo fai perché sei fortunato. Lo fai perché devi produrre risultati"
"Io cerco sfide ovunque sono, io vivo così. Non mi serve giocare solo perché sono Ibrahimovic. Valutiamo come sto in questi sei mesi. Io inizio da zero e voglio produrre risultati. Sono uno come gli altri, devo essere valutato in base a quello che farò e non in base a quello che ho fatto. Nulla ti garantisce adrenalina come la sfida"
"L'obiettivo è aiutare il gruppo in tutti i modi, poi ovviamente lo stile di gioco è cambiato rispetto a quando avevo 20-25-30 anni. So cosa devo fare per segnare, vincere duelli aerei ed essere utile"
"Non ricordo quanti abbiano firmato per il Milan a 38 anni, se è successo vuol dire che ho ancora qualcosa da dare. Non vengo come una mascotte, per stare accanto al Diavolo e ballare. Sono qui per dare una mano in campo. Sono contento, è anche una prova per me che dimostra che quello che sto facendo funziona e ha ancora un valore"
"Ora l'obiettivo è quello di alzare il livello in campo e migliorare il rendimento. In cinque-sei mesi proverò a fare di tutto per aiutare il gruppo. Se poi si gioca meglio, vincere è più facile"
"Da solo non puoi ottenere nulla, altrimenti avrei fatto uno sport individuale. Proviamo a migliorare per ritoccare questi numeri. Per fare gol o fare assist serve crederci. La sfida è con me stesso. Quando ci credi, le cose arrivano in un modo o in un altro"
"Quando sono arrivato le mie sensazioni erano differenti, ho ritrovato la gioia. Quando non ti diverti e non c'è gioia, è difficile rendere al meglio. Con il Milan sono stato felice sin dal primo giorno, anche per quello ho deciso di tornare. Ho sempre detto che questa è casa mia"
Fonte foto: Instagram @acmilan
