Sassuolo-Roma, rabbia Dzeko: "Nostro primo tempo non è stato da Serie A"

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Il centravanti bosniaco, arrivato a quota 100 reti in giallorosso contro il Sassuolo, duro dopo la sconfitta per 4-2 al Mapei Stadium: "Nel primo tempo non ci siamo stati, la squadra è forte ma serve continuità. Corsa Champions? Dobbiamo dare tutti di più. Uno o due calciatori non possono far vincere da soli la squadra"

"Si parla sempre della mentalità, di cosa dobbiamo fare di più in campo. Si crea anche con le vittorie, i risultati. Dopo una partita come quella giocata contro la Lazio, dove abbiamo dominato per 90 minuti pur senza vincere, contro il Sassuolo nel primo tempo non ci siamo stati , non siamo stati da Serie A". Edin Dzeko non ha dubbi e ai microfoni di Sky Sport analizza la sconfitta per 4-2 incassata dalla Roma per mano dei neroverdi di De Zerbi al Mapei Stadium, risultato condizionato in particolare da un primo tempo chiuso sul 3-0 per i padroni di casa. 

"Servono più continuità e qualità"

"Abbiamo perso tre punti importanti e dobbiamo guadagnarli da un'altra parte perché possono pesare nel nostro cammino verso l'obiettivo Champions" è uno dei concetti espressi dall'attaccante bosniaco, che con il provvisorio centro del 3-1 nella sfida contro il Sassuolo ha segnato la rete numero 100 della sua carriera con i giallorossi in tutte le competizioni, diventando il settimo nella storia del club a raggiungere questo prestigioso traguardo. Una gioia superata però dal risultato negativo: "Speriamo che questa partita non lasci strascichi perché poi c'è un'altra sfida importante in casa dove dobbiamo per forza vincere (venerdì sera all'Olimpico contro il Bologna, ndr)" è l'analisi di Dzeko. Che ha anche individuato in cosa è mancata la Roma: "Manca anche un pizzico di qualità: la squadra è forte, ma dobbiamo essere continui e vincere sempre. Non si può vincere una partita e perdere quella dopo". Con un messaggio trasversale, rivolto a tutta la squadra: "Ci sono tanti giocatori esperti, come me, ma anche tanti giovani che devono capire che non si vive di rendita su una o due partite buone. Bisogna fare sempre di più. Uno o due calciatori non possono far vincere da soli la squadra. A lungo, dobbiamo dare tutti di più".