La squadra di Conte, ferma dalla sfida contro il Ludogorets, ha lavorato sulla condizione e recuperato energie, ma deve comunque fare i conti con la "disabitudine" al gioco. Completamente ristabilito Brozovic, perno del centrocampo nerazzurro
Clima di concentrazione ad Appiano Gentile, dove l’Inter prepara la sfida alla Juventus con il desiderio da parte dell’ambiente di tornare a giocare dopo le due partite rimandate, contro la Sampdoria (prevista il 23 febbraio) e il Napoli (semifinale di ritono di Coppa Italia). La “disabitudine” al gioco è dunque un tema in casa Inter, con l’unico vantaggio di aver potuto disporre di questi giorni per lavorare sulla condizione, recuperare energie e smaltire anche qualche infortunio. Resta il fatto, e uno come Conte lo sa bene, che i nerazzurri non giocano dal 27 febbraio, partita contro il Ludogorets, impegno peraltro “semplificato” dal risultato dell’andata.
Il ruolo-chiave di Brozovic
Molto ruota, in casa Inter, attorno alla figura di Brozovic e alla sua condizione. Non è mistero che per Conte si tratti di un giocatore chiave, utilizzato per legare gioco a centrocampo, dare equilibrio e soprattutto uscire con la palla dalla difesa. Il croato aveva avuto dei problemi alla caviglia dopo la trasferta di Lecce, motivo per cui Conte nelle successive partite l’ha gestito, utilizzandolo a gara in corso o tenendolo a riposo. Adesso dovrebbe aver recuperato, pronto a riprendersi un ruolo da leader a centrocampo.
Le altre scelte di formazione
Dopo un mese e mezzo di assenza, è pronto a tornare anche Handanovic, che si dovrebbe rivedere tra i pali della porta nerazzurra. Conte riabbraccia anche Gagliardini, che partirà dalla panchina, mentre negli ultimi giorni si è fermato Moses per un risentimento muscolare. In difesa Godin in vantaggio su Bastoni, mentre Candreva parte favorito su D'Ambrosio. Probabile panchina per Eriksen, nessun dubbio invece sulla coppia d’attacco: Lukaku-Lautaro.