Coronavirus, Juventus e il taglio agli stipendi: ecco le tre ipotesi in campo

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L'emergenza da Covid-19 ha fermato il mondo del calcio, stop che ricade anche sull'economia che la sostiene. Importante l'intervento in casa bianconera di capitan Chiellini che, insieme ad altri leader come Buffon e Bonucci, è pronto a coinvolgere la squadra a sostegno della società. Ecco le diverse soluzioni che possono essere intraprese nel contenimento dei costi

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È un'emergenza senza precedenti quella che coinvolge tutto il mondo, pandemia da Covid-19 d’attualità non solo in Italia. Una crisi che avrà ripercussioni sul nostro futuro e pure nel mondo del calcio: lo stop al pallone, inevitabilmente, ricade anche sull'economia che la sostiene. Lo sanno i giocatori della Juventus che, capitanati da un portavoce come Giorgio Chiellini accanto ad altri leader come Gigi Buffon e Leonardo Bonucci, sono pronti al dialogo per sostenere la società in un momento così difficile. Si parla di contenimento dei costi, stipendi a carico del club che andranno affrontati anche dalle altre squadre della Serie A. Intanto in casa Juve c’è stata un'importante presa di coscienza, senso di responsabilità e una valutazione in corso nel taglio degli stipendi: non solo spalmandoli, ma anche rinunciando ad alcune mensilità. Sarà lo stesso Chiellini a proporre ai compagni tre diverse soluzioni per andare incontro alle esigenze della società. Il discorso è relativo a questa stagione, quindi da oggi fino al 30 giugno: dal 1 luglio, di fatto, inizierà la nuova stagione. Ecco le tre ipotesi in campo.

1) Marzo pagato, poi pagamenti sospesi

La prima via prevede lo stipendio di marzo pagato subito ai giocatori, mentre successivamente possono essere intraprese due diverse strade a seconda dei prossimi eventi. In caso di sospensione, la retribuzione verrà interrotta finché non si ricomincerà a giocare. Qualora si tornasse in campo, invece, i giocatori guadagneranno i propri compensi nel periodo in cui si disputeranno incontri. In ogni caso, questa parte di stipendio verrà congelata e pagata più avanti. Qualora la sospensione diventasse definitiva, i giocatori perderebbero tre mensilità.

2) Rinuncia a una o due mensilità

Un secondo piano intermedio contempla la rinuncia dei calciatori a due mesi di pagamenti sui prossimi quattro (da marzo a giugno) qualora il campionato venisse definitivamente sospeso. Mensilità che diventerebbe invece una su quattro nell’ipotesi in cui si dovesse riprendere a giocare a maggio o giugno. Tutte le mensilità saranno comunque pagate nelle prossime stagioni.

3) Rinuncia a un mese e mezzo di stipendio

È la terza proposta, no ad un mese e mezzo di emolumenti dei prossimi quattro indipendentemente dal destino della stagione 2019/20 (annullamento o ripresa). Va ricordato come tutti i pagamenti da effettuare da qui a giugno, saranno posticipati dal 1 luglio. Sospesi, quindi, ma non annullati. Questa è la situazione attuale che vede Chiellini a rapporto con la squadra: contatti in corso tra i compagni, pronti a rinunciare ad una parte di stipendi. È troppo importante dare un segnale in questo momento.