Di Vaio: "Mi rivedo in Immobile. E quanto era forte Nesta"

Serie A

Il responsabile scouting del Bologna si è raccontato in diretta con Casa Sky Sport: "Mi rivedo nel modo di calciare in corsa di Immobile. Nesta il giocatore più forte che abbia visto, ma Cannavaro e Thuram sono quelli che ho sofferto maggiormente". Poi sulla stagione in corso: "Sarebbe perfetto finirla in condizioni di sicurezza. Anche al costo di andare oltre luglio"

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Marco Di Vaio vive l'emergenza coronavirus nel pieno delle regole dettate dal governo. In casa, studiando qualche giocatore come il ruolo da dirigente gli impone e chiamando, d'accordo con la società, i tifosi più in difficoltà. Una bella iniziativa per portare un po' di gioia, nella speranza di tornare quanto prima a gustarsi il suo Bologna in campo: "Portare a termine la stagione? Se ci fosse la possibilità di finire in sicurezza sarebbe perfetto - ha raccontato in diretta con Casa Sky Sport - anche al costo di iniziare a giugno per poi estendere i contratti oltre luglio". La questione sanitaria resta tuttavia primaria: "Mando un saluto a tutte le persone in difficoltà e che stanno vivendo situazioni drammatiche. Dobbiamo rispettare le regole per loro e per chi li aiuta come dottori e infermieri. Conosco molte persone che lavorano al Sant'Orsola o nelle altre realtà ospedaliere della città. Per questo le iniziative che abbiamo ideato le portiamo avanti con il cuore". Il discorso poi torna sul calcio, fra passato e presente. Il giocatore in cui Di Vaio si rivede ha un nome e un cognome precisi, ovvero Ciro Immobile, capocannoniere del campionato prima dell'interruzione forzata: "E' più potente di me, ma mi assomiglia nel modo di calciare in corsa. Poi interpreta il ruolo di punta come facevo io. Fa gol in tanti modi diversi, non ha una sola caratteristica e ha una grande continuità. Però il poster che avevo in cameretta era Bruno Giordano, mio idolo di quando da bambino andavo all'Olimpico con papà". 

Bologna europeo

Tanti gli aneddoti: "Troianiello il giocatore più pazzo che ho conosciuto. Facevo già il dirigente, ma lui era un folle. Il giocatore più forte che abbia mai visto? Nesta, però Cannavaro e Thuram sono i difensori che ho sofferto di più. Parma fu una bella scuola per me". Tanti i gol segnati: "Il più significativo con la maglia della Juve a San Siro contro il Milan nella stagione 2003/04. La cornice era bellissima e poi fu a tempo scaduto". Di Vaio ha girato tanto nella sua carriera: "Forse troppo - ammette - ma ora questo mi serve da dirigente per capire quali situazione un giocatore può trovare in una determinata piazza". Chiosa anche sul Bologna, decimo in classifica prima che il campionato si fermasse: "Non siamo lontani dalla zona Europa. Qualora si dovesse tornare in campo, cercheremmo di lottare fino alla fine per quel traguardo. La squadra è in fase di costruzione e vogliamo dare continuità dopo l'incredibile salvezza dell'anno scorso. Negli ultimi due mercati, a giocatori di esperienza come Medel, Palacio e Danilo, abbiamo affiancato molti giovani. Qualcuno è già esploso come Orsolini, altri lo devono ancora fare come Skov Olsen".