Serie A, taglio stipendi giocatori: club propongono 2 o 4 mesi di decurtazione

Serie A

La Lega di Serie A ha trovato un accordo sulla proposta comune da portare a calciatori e allenatori per la decurtazione dei propri compensi, che poi saranno negoziati tra gli stessi e i club in maniera privata. L'accordo prevede il taglio di 2 o 4 mesi, a seconda se si riesca a concludere o meno la stagione 2019/20, sul modello di quello che ha già fatto la Juve con i propri tesserati

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L'assemblea della Lega Serie A ha approvato all'unanimità una proposta comune sul taglio dei compensi a calciatori, allenatori e tesserati che ora i singoli club dovranno negoziare singolarmente con i propri tesserati. La proposta prevede una riduzione di un terzo della retribuzione totale annua lorda se non si riprenderà l'attività, e di un sesto se nei prossimi mesi si completerà la stagione. In pratica, secondo questa linea, i calciatori rinunceranno a 4 mensilità nel caso in cui la stagione non riprenda, a 2 in caso di ritorno in campo per completare il campionato 2019/20, che come spiegato nelle scorse ore dal presidente federale Gravina potrebbe anche concludersi oltre settembre, ma comunque al massimo entro l'anno solare 2020.

Il comunicato della Lega

"Il contesto creato dalla crisi generata dall'emergenza coronavirus richiama tutti ad un atto di forte responsabilità, con i Club pronti a fare la propria parte sostenendo ingenti perdite per garantire il futuro del calcio italiano. Le perdite necessariamente dovranno essere contenute incidendo sulla riduzione dei costi, la cui principale voce per le Società è rappresentata dal monte salari. In linea con le azioni volte a diminuire il costo lavoro adottate a livello nazionale e internazionale, la Lega Serie A ha deliberato oggi, all'unanimità con esclusione della Juventus che ha già raggiunto un accordo coi propri giocatori, una comune linea di indirizzo per contenere l'importo rappresentato dagli emolumenti di calciatori, allenatori e tesserati delle prime squadre. L'intervento è necessario per salvaguardare il futuro dell'intero sistema calcistico italiano e prevede una riduzione pari a 1/3 della retribuzione totale annua lorda (ovvero 4 mensilità medie onnicomprensive) nel caso non si possa riprendere l'attività sportiva, e una riduzione di 1/6 della retribuzione totale annua lorda (ovvero 2 mensilità medie onnicomprensive) qualora si possano disputare nei prossimi mesi le restanti partite della stagione 2019/2020. Resta inteso che i Club definiranno direttamente gli accordi con i propri tesserati."

Il presidente del CONI

"E' molto positivo che ci sia stata questa presa di posizione all'unanimità delle società, che non è banale, di come gestire almeno dal loro punto di vista i loro rapporti con i giocatori". Lo dice il presidente del CONI, Giovanni Malagò, commentando l'accordo raggiunto in Lega di A su una comune linea di indirizzo per contenere l'importo appresentato dagli emolumenti di calciatori, allenatori e tesserati delle prime squadre. Il numero uno dello sport italiano ha anche sottolineato in positivo che "si è anche specificato - aggiunge Malagò a Radio Centro Suono Sport - che si potrà tornare a giocare solo se sara' preservata la salute dei

giocatori e di chi entrerà in contatto con loro".