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Cordoba: "Mou uno stratega. E Bastoni mi ricorda Materazzi"

Serie A

L'ex difensore nerazzurro si è raccontato a Sky: "Mourinho era uno stratega, arrivava al campo sempre due-tre ore prima dell'allenamento. I più difficili da affrontare? Sheva e Ronaldo il Fenomeno". Infine il paragone: "In Bastoni rivedo Materazzi"

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Ivan Cordoba ad agosto compirà 44 anni. Non fa più il calciatore: "Ma nemmeno il procuratore. Faccio più da consulente, poi a volte riesco a fare delle mediazioni avendo delle conoscenze con varie squadre". Lo ha raccontato lui stesso in diretta a Sky Sport. Dodici anni con la maglia dell'Inter, dal 2000 al 2012: "San Siro è diverso da ogni altro posto - ha continuato - quando ci entri inizi a capire la storia del club". Una persona è stata più speciale di tutte le altre. Anzi, due: "Allora il presidente era Massimo Moratti. Lui, insieme ai dirigenti, ai compagni e ai magazzinieri, ti faceva sentire più attaccato alla maglia". E poi c'è Mourinho, il condottiero del triplete: "E' stato l'allenatore che ci ha dato quella marcia in più di cui avevamo bisogno per l'obiettivo che cercavamo da tempo. Ha sistemato alcune cose con la sua intelligenza e la sua esperienza. Ha sempre detto che i dettagli erano la cosa più importante per vincere un trofeo come la Champions. Era un grande stratega, arrivava al campo sempre due o tre ore prima dell'allenamento. Aveva il dono di capire il momento giusto all'interno di una partita per schierare un determinato giocatore. Poteva tenerti un mese in tribuna per poi farti giocare la finale di Champions". 

"Sheva e Ronaldo i più difficili da marcare"

Tanti gli avversari affrontati in carriera: "Il più forte era Shevchenko. Il migliore in assoluto è stato Ronaldo il Fenomeno". Certo, anche contro Ibra non era facile: "Fortissimo fisicamente e aveva grande tecnica". Un solo rimpianto: "Non aver vinto la Supercoppa Europea". La miglior partita? " Ne ricordo una contro la Roma a San Siro, feci un salvataggio su Montella che doveva solo appoggiare la palla in porta". Poi spazio all'attualità: "Bastoni è giovane e ha tanto da dimostrare. Non ricordo il Materazzi giovane ma, essendo mancino, lo potrei paragonare a lui. Però a me piacciono tantissimo anche Skriniar e De Vrij, con loro vado sul sicuro". 

"Che onore indossare la 2"

Cordoba nella sua carriera non ha indossato una maglia qualunque, ma la numero 2: "Come Bergomi, per me è stato un onore - racconta - quando sono arrivato all'Inter, apparteneva a Panucci e quindi ho dovuto aspettare sei mesi; per rispetto non gli avrei mai chiesto quel numero. E' stato lui, quando sapeva che sarebbe andato via, a venire da me e a dirmi: "Ivan vai dal magazziniere, digli che ti diano la 2 perché io vado via".