
I peggiori giocatori portoghesi in Serie A: la flop 11 del Portogallo
Campioni d'Europa in carica, vero, ma che dire dei connazionali che non hanno lasciato il segno in Italia? Poca fortuna per loro, meteore decisamente al di sotto delle aspettative nonostante le promesse di spettacolo. Ecco i "migliori" dei peggiori avvistati in Serie A, rigorosamente in campo con il 4-3-3

EDUARDO (Genoa, 2010-11). Nessun dubbio tra i pali: ecco l'ex Braga pagato 4,5 milioni di euro dai rossoblù, attratti dal recente Mondiale dove incassa un solo gol (ma decisivo) dallo spagnolo Villa. Reti che diventano invece 45 in Serie A tra le quali autentiche papere per la disperazione di Marassi. Parcheggiato in prestito e poi ceduto, è tornato alla base ma ha presenziato nel Chelsea di Conte
La flop 11 del Brasile in Serie A
CEDRIC SOARES (Inter, 2019). È lui l’affare invernale dei nerazzurri di Spalletti, terzino in prestito dal Southampton con diritto di riscatto fissato a 11 milioni di euro. Inutile dire che non lo rivedremo da interista nonostante i guai di Vrsaljko: 9 presenze totali tra tutte le competizioni e ritorno in Inghilterra. Nell’ultima sessione di mercato ci ha scommesso l’Arsenal: come andrà a finire?
La flop 11 dell'Olanda in Serie A
ABEL XAVIER (Roma, 2004-05). A curriculum maglie prestigiose (Benfica, Psv e Liverpool su tutte) e un’esperienza italiana al Bari (1995/96). Lo accolgono i giallorossi insieme ad un look decisamente non convenzionale, ma la carriera è quasi al capolinea: 278 minuti e tanti saluti dopo una stagione difficile per la Roma. Cosa fa oggi? È il Ct del Mozambico, lui che è nato proprio a Nampula

JORGE ANDRADE (Juventus, 2007-09). Uno dei protagonisti nel Deportivo ad inizio Duemila, poi manifesto della sfortuna in Italia. I bianconeri investono 10 milioni di euro ma in due anni giocherà solo 5 partite: colpa del secondo grave infortunio al ginocchio sinistro, crack che compromette il resto dell’avventura dopo la ricaduta dell’estate seguente. Ecco perché si è ritirato a soli 32 anni

DIMAS TEIXEIRA (Juventus, 1996-98). Prima di Andrade, a Torino, non era stato fortunato nemmeno il terzino acquistato dal Benfica per 1,5 miliardi di lire. Lippi non riuscì a sfruttarne appieno le qualità nonostante i due scudetti vinti: Dimas accumulò quasi 50 presenze totali ma venne ceduto al Fenerbahce e si ritirerà al Marsiglia. Oggi lo trovate in Corea del Sud come vice-allenatore

MANICHE (Inter, 2008). Scuola Benfica e perno del Porto con cui vince tutto insieme a Mourinho, ma che dire dell’avventura italiana? Arriva in prestito a gennaio dall’Atletico Madrid, gioca 11 gare con un gol (inutile alla Juventus) e vince lo scudetto. Non abbastanza per essere confermato nonostante un profilo da big: ha detto basta nel 2011, finora non è stato fortunato nemmeno in panchina

COSTINHA (Atalanta, 2007-10). Il colpo a parametro zero dei nerazzurri, compagno di Maniche nel super Porto. Ma cosa successe? Per lui solo 54 minuti in campo in quasi tre anni, colpa di alcuni dissidi con la società tra polemiche e infortuni misteriosi. Dopo aver guadagnato 42mila euro al minuto rescinderà: "Dio mi ha mandato a Bergamo per farmi capire come non si deve fare questo mestiere"

JOAO MARIO (Inter, 2016-19). Affare da 40 milioni di euro per uno dei protagonisti del Portogallo a Euro 2016, somma versata allo Sporting Lisbona per un vero jolly a centrocampo. Nemmeno la numero 10 ereditata da Jovetic né il prestito al West Ham rivitalizzano la sua avventura nerazzurra: dopo 69 partite e 4 reti viene prestato alla Lokomotiv Mosca. Già, perché il cartellino è ancora dell’Inter

NANI (Lazio, 2017-18). Tra gli eroi portoghesi a Euro 2016 c’era anche l’ex United, attaccante giunto in prestito dal Valencia (2 milioni di euro). Sulla carta una delle ottime intuizioni del ds Tare, peccato che l’allora 31enne Nani non faccia la differenza: 3 gol non decisivi in Serie A con Simone Inzaghi, niente riscatto e nuova vita all’orizzonte. Lo trovate all’Orlando City nella Mls

ANDRÉ SILVA (Milan, 2017-18, 2019). Sulla bilancia pesano la giovane età e quella maglia numero 9 forse maledetta, chissà, certo è che un’operazione da 38 milioni non viene ripagata sul campo. Per lui 41 gare in rossonero e 10 gol ma solo due in Serie A, bilancio che viceversa lo premia nei prestiti a Siviglia e a Francoforte. Qui resterà fino al 2021 dopo lo scambio che ha portato Rebic al Milan

RICARDO QUARESMA (Inter, 2008-10). Fortemente desiderato da Mourinho, si trasferisce dal Porto per 24,6 milioni di euro ovvero la cifra più alta versata in quell’estate di Serie A. Opta per il '77' (poi diventato '17', c’era Figo in squadra) ma l’uomo della Trivela non mantiene le promesse: 32 gare e un solo gol all’esordio contro il Catania. Toglierà il disturbo con tre titoli in più in bacheca

LA PANCHINA
ELISEU (Lazio, 2009-10). Sfortunato come il romanista Antunes, quantomeno il connazionale nella Capitale racimolò più gare e un paio in prestiti nell’orbita del club. Per quanto riguarda l’ex Benfica, invece, solo 9 presenze ma una discreta plusvalenza con il Malaga che ci vide bene: Eliseu diventa protagonista anche in Champions e si laurea campione d’Europa con il Portogallo

TIAGO MENDES (Juventus, 2007-10). Plurititolato tra Chelsea, Lione e Atletico Madrid, l’ex centrocampista viene pagato 13 milioni di euro ma non riesce a imporsi: chiuso da Cristiano Zanetti e raramente in cima alle gerarchie, saluta dopo 53 presenze in quasi tre anni. Si è rilanciato con gli interessi tra i Colchoneros, club dove si è ritirato nel 2017 ma figura tutt’ora come vice di Simeone

PEDRO NETO+BRUNO JORDÃO (Lazio, 2017-19). Rigorosamente in coppia e qui insieme al già citato Nani, i due talenti portoghesi arrivano dal Braga (quasi 25 milioni di euro il prezzo totale) ma si affacciano solamente alla prima squadra con 8 spezzoni complessivi. A braccetto nella Capitale e pure con la valigia in mano: oggi li trovate al Wolverhampton che ha investito per entrambi ben 27,5 milioni

PAULO FUTRE (Milan, 1995-96). C’è di mezzo la sfortuna, d’altronde una serie di infortuni guastano la sua unica stagione in rossonero. Pagato 750mila euro alla Reggiana dove si era messo in luce, l’attaccante dal richiamo internazionale non può emergere tra le scelte di Fabio Capello e gioca solo 79 minuti all’ultima di campionato contro la Cremonese. Quanto basta per festeggiare lo scudetto

HUGO ALMEIDA (Cesena, 2014-15). Lunghissimo il curriculum dell’ex centravanti scuola Porto, ritiratosi a febbraio ma abituato a segnare dalla Germania alla Turchia. Ecco perché, da svincolato, ci puntano i romagnoli a caccia della salvezza. Il risultato? Dieci presenze senza gol e rescissione a gennaio per il portoghese, mentre il Cesena chiuderà al penultimo posto salutando la A

HELDER POSTIGA (Lazio, 2014). Binari paralleli ad Almeida per un altro attaccante che, a 32 anni, arrivò in prestito dal Valencia. Un affare invernale ma senza sviluppi futuri: 5 partite e 0 reti per l’ex Porto, lui che soprattutto in Nazionale aveva fatto la differenza (27 gol in 71 gare). Il passato è d’obbligo perché, negato il riscatto dalla Lazio, si è ritirato nel 2017 dopo l’esilio in India