Roma, Fonseca: "Perché si può correre nei parchi e non possiamo farlo a Trigoria?"
Serie AL'allenatore della Roma commenta la scelta del Governo di non permettere attività nei centri sportivi già dal 4 maggio: "Non riesco a capire perchè si può correre in un parco pieno di persone e invece non ci si può allenare a Trigoria, dove ci sono tutte le possibilità di lavorare in sicurezza. Ora il calcio può far dimenticare alcuni problemi sociali". Sul rapporto con Roma: "Sono innamorato di città e club, orgoglioso di allenare qui"
"Il calcio dovrebbe riprendere con gli allenamenti. Non riesco a capire perchè si può correre in un parco pieno di persone e invece non ci si può allenare a Trigoria, dove ci sono tutte le possibilità di lavorare in sicurezza". Parola di Paulo Fonseca, intervenuto in diretta Skype su Teleradiostereo sulla decisione del Governo di consentire l'attività sportiva e motoria nei parchi dal 4 maggio e dare l'ok agli allenamenti collettivi dal 18. "Abbiamo tre campi e sono più sicuri piuttosto che andare in un parco. A Trigoria c’erano tutte le condizioni" è la certezza dell'allenatore portoghese della Roma.
"Il calcio può far dimenticare il problema sociale"
Considerazioni che arrivano in tempi di emergenza sanitaria da coronavirus, periodo storico in cui il calcio secondo Fonseca "è importante. In questa situazione difficile la Roma può aiutare a dimenticare il problema sociale. Se abbiamo una squadra che fa sognare i romanisti, la città può essere allegra dimenticando il vero problema che abbiamo in questo momento. Se già prima ero orgoglioso, adesso lo sono ancora di più perché la Roma ha fatto un grande lavoro sociale. Questo mostra il legame tra le persone e la squadra, questo è più importante dei risultati". Una riflessione che spinge l'allenatore a sottolineare le differenze tra Roma e le altre piazze dove ha lavorato: "Qui le persone sono davvero affezionate alla squadra e tutto quello che facciamo incide sui romanisti. Come portoghese ho sempre guardato il calcio italiano e la Roma era uno dei club che mi sono sempre piaciuti di più. Devo confessare che quando ho sentito questa voglia di essere allenatore della Roma è stata la partita che io ho fatto con lo Shakhtar all’Olimpico. C’erano un’atmosfera e un ambiente fantastico e io ho pensato che mi sarebbe piaciuto tanto allenare la Roma con questi tifosi, con questa atmosfera. In poco tempo sarà possibile vincere qualcosa".
"Innamorato della Roma e di Roma"
La pressione, secondo Fonseca, è solo un alibi: "Penso che tutti i club debbano avere questo ambiente, da grande club. Penso che se vogliamo vincere abbiamo bisogno di creare le condizioni per vincere". Parole di chi si definisce "totalmente innamorato della Roma - ammette Fonseca - non solo del club, ma anche della città: questo è un sentimento unico. Mi piace la città che è la più bella del mondo. Quello che vivo a Roma con i tifosi e con l'atmosfera che c'è è unico. La società è molto organizzata, le persone sono fantastiche con me e con la mia famiglia. Sono grato e orgoglioso di essere l'allenatore della Roma".