Chiellini a 'Casa Sky Sport': "Dopo il calcio penso a percorso da dirigente". VIDEO

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Giorgio Chiellini, capitano della Juventus e autore del libro "Io, Giorgio", è stato ospite di 'Casa Sky Sport'. Tanti gli argomenti toccati: "Con la BBC abbiamo fatto la storia, la riduzione degli stipendi con la Juve è stata semplice. Il futuro dopo il calcio? Penso a un percorso dirigenziale. Quando ho rivisto lo Stadium ho sentito un brivido, bisogna ripartire ma in sicurezza"

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Giorgio Chiellini è stato protagonista di una lunga chiacchierata a 'Casa Sky Sport'. Il capitano della Juventus, in uscita con il libro "Io, Giorgio" (edito da Sperling & Kupfer), ha toccato parecchi argomenti, discutendo di presente e futuro. La Juventus, così come le altre squadre di Serie A, potrà tornare ad allenarsi, almeno individualmente: "Ero a casa quando è arrivata la comunicazione che il Viminale che ci dava l'autorizzazione per gli allenamenti - ha detto -. Sono onesto, stavo bene a casa, non me l'aspettavo. Mi è spiaciuto dire a mia figlia che sarei andato via. Con la quarantena si esasperano i sentimenti, pur essendo io una persona molto quadrata. Non avevo uno stimolo particolare a tornare, ma quando sono passato davanti allo stadio con l'auto, ho sentito subito un brivido dentro. E' quello che succede a noi che viviamo per queste emozioni. Da qui a giocare ne passa, ma almeno a livello mentale siamo pronti. A livello fisico sarà diverso, perché non è stata una vacanza. Lì sei libero con la testa e ti godi la libertà, mentre ora siamo stati 2 mesi in casa con tutte le proccupazioni. I rischi in caso di ripartenza saranno altissimi, però è il compromesso che bisognerà trovare. Tutti vorremmo giocare, ma lo vorremmo fare in certe condizioni di sicurezza, sia a livello fisico che sanitario. Sulle tempistiche, non saprei dire...". 

Chiellini: "La mia vita dopo il calcio? Percorso dirigenziale"

Giorgio Chiellini, a 35 anni, pensa già al dopo calcio: "E' chiaro che ci sto pensando - ha detto -. Quello che mi piacerebbe fare è un percorso dirigenziale, anche se non so in quanto tempo potrò farlo e dove mi porterà. Mi vedo su quel ramo che non magari come allenatore. Il calcio è una passione, è la mia vita e ne farà sempre parte. Spero di poter fare tante cose, adesso voglio godermi ancora qualche anno in campo, uno o due non lo so".  In studio anche Fabio Capello, tecnico che nel 2005 lo fece esordire con la maglia della Juve: "Lo volevo già alla Roma, poi me lo ritrovai alla Juve e ne fui contento. Entrò con il Messina, ma subito dopo lo feci giocare in Champions. Era un giocatore con grande personalità, che si è adattato nel corso della carriera a un nuovo ruolo". Chiellini ha parlato del cambio di ruolo, da terzino a centrale: "Sono migliorato, per fortuna - ha detto il difensore azzurro -. Avevo molta esuberanza fisica, ma sprecavo tanto e perdevo in lucidità. Con il passare del tempo ho imparato tecnicamente ma soprattutto di testa e di idee. Non sarò mai Bonucci, ma la tecnica la puoi migliorare. Mister Capello non ti regalava niente, mi sono guadagnato ogni minuto in campo giocando anche partite decisive. Una volta mi chiese che ruolo avevo: mi disse di fare il difensore e imparare a difendere". 

Chiellini: "BBC? Abbiamo fatto la storia"

Chiellini ripercorre questi ultimi due mesi di isolamento: "Sono stati due mesi difficili e strani per tutti. Ho vissuto il primo mese nel Centro sportivo e in quarantena, non potevo uscire. Poi sono tornato in famiglia e sono riuscito a spendere tanto tempo con la mia famiglia, anche se quello che succede intorno ti toglie un po' la gioia. Sono stati giorni difficili ma anche belli, in cui abbiamo riscoperto valori che la vita a mille all'ora ci aveva fatto un po' trascurare". Chiellini ha scritto "Io, Giorgio", libro il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza: "E' stato un percorso straordinario, sono orgoglioso di quanto fatto. Non è ancora finita, ma ho pensato fosse giusto fare il punto della situazione. C'è tanto di me, oltre al calcio. Ho pensato che fosse giusto condividere con i tifosi". Poi una domanda della BBC: "Abbiamo fatto la storia - ha detto -. Poi abbiamo avuto dietro un mostro sacro come Buffon ed è stato tutto più facile". Bonucci, in un videomessaggio, gli ricorda una vacanza in Canada: "Abbiamo preferito l'auto all'aereo, un viaggio interminabile di 10 ore con i bimbi piccoli che non ne potevano più...". Su Barzagli: "Era il più silenzioso, ma quando apriva bocca tutti lo ascoltavano. Era un grande giocatore, forse sottovalutato a livello internazionale". Infine su Buffon, che ricorda le sfide in allenamento tra Chiellini e Ibra: "Gigi è un fratello maggiore. Sono 15 anni che viviamo insieme 330 giorni all'anno. Ha una capacità innata di trasmettere emozioni. E' vero, sfidavo Ibra perché volevo rispetto anche in un gruppo di campioni inarrivabili. Ero il meno bravo, ma volevo restare in squadra". 

Chiellini: "Riduzione stipendi? Abbiamo capito il momento"

La Juventus è stata la prima squadra a ridursi gli stipendi: "Siamo persone intelligenti e abbiamo capito il momento. Ho fatto da tramite, niente di più. Il gruppo ha capito il momento ed è andato incontro alla società e ci tenevamo a dettare una linea e ad essere d'esempio. E' un momento difficile per tutti, abbiamo capito cosa passa nel mondo". Chiellini era rientrato da poco dopo il brutto infortunio al ginocchio di inizio stagione: "Mi ricordo che subito dopo l'infortunio ero ancora a terra e sentivo il mister incitarmi a rialzarmi e finire la partitella - ricorda divertito il n° 3 della Juventus -. Dovevamo giocare con il Napoli. E' stato un colpo inaspettato, perché non pensavo di farmi male al ginocchio. Sono felice di averlo avuto a 35 anni e non a 25 e mi ha permesso di staccare a lavorare su tante cose. Penso che se riuscissimo a tornare a giocare tra un mese, ad esempio, potrei tornare a 9 mesi dall'infortunio e dare una mano ai compagni nel momento decisivo. Se invece dovessimo passare alla stagione successiva sarà passato un anno e starò ancora meglio dal punto di vista fisico. Anche il rinvio degli Europei, in questo senso, è stato positivo per me". 

Chiellini: "Mancini? Mi ha stupito la velocità ed efficacia"

Chiellini è da anni un pilastro della Nazionale, così come Ciro Immobile: "Io e Immobile siamo simili, per caparbietà. E' il giocatore ideale per la Lazio, squadra che sta facendo benissimo e che merita di stare lì con la Juve. Mancini? Mi ha sorpreso per serenità e fiducia dal punto di vista emotivo, la velocità di adeguarsi dal punto di vista tecnico con cui ha capito come correggere. Mi ha stupito per la sua grande efficacia". Poi un pensiero su Sarri: "Non è stato facile l'adattamento, il mio infortunio e il guaio di CR7 non l'hanno aiutato - ha detto -. Abbiamo avuto tanti alti e bassi, fortunatamente abbiamo vinto l'ultima partita con l'Inter. Fermarsi con lo stop di Lione sarebbe stato più difficile". Poi un ricordo su un Fiorentina-Juve da giocatore bianconero in prestito: "Feci gol a Buffon, ero molto contento. Non mi sentivo ancora un giocatore della Juve, dove ero stato solo 3 settimane. In campo non ho amici, penso solo al meglio della mia squadra e per questo ho esultato. Dopo sono diventato uno dei giocatori più juventini della storia...". Sulla capacità di creare un gruppo in spogliatoio: "E' la cosa più difficile, specie adesso in cui le rose sono allargate e multinazionali. E' complicato, anche se bisogna adattarsi a tutti i compagni e nella Juve lo abbiamo sempre fatto bene".