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André Silva: "Milan, sono maturato. Mi sarebbe piaciuto giocare con Ibrahimovic"

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Parla l'attaccante portoghese: "Voglio sempre crescere, per questo mi sarebbe piaciuto giocare con uno come Ibra. Ora sono all'Eintracht ma sono di proprietà del Milan, non so cosa accadrà in futuro. Ma sono maturato rispetto alla prima stagione in rossonero. Bundesliga? Riprendere è stato importante per il mondo del calcio e per chi ci lavora"

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Andrè Silva è in prestito all'Eintracht Francoforte dalla scorsa estate. Dopo esser sceso in campo con il Milan nel secondo turno di campionato contro il Brescia, il portoghese ha poi segnato 9 gol in 26 partite con il club tedesco tra Bundesliga, coppa ed Europa League. E per il futuro Andrè Silva non si sbilancia, anche se lascia aperta una porta ai rossoneri: "Voglio crescere e imparare, per questo sarebbe stato bello giocare con Ibrahimovic – le sue parole a La Gazzetta dello Sport – Lui è uno dei migliori di questa epoca, averlo in squadra mi avrebbe aiutato. Ora sono all'Eintracht ma sono del Milan. Non posso sapere cosa accadrà ma, indipendentemente dal club, dalla competizione o dal paese in cui giocherò, io voglio essere protagonista. Chi è ambizioso vuole sempre vincere e io voglio arrivare in alto. Non posso prevedere il futuro, posso solo parlare del presente ed è a Francoforte e farò il possibile affinché sia ricco di successo. Ora le cose vanno bene, alla mia età si può crescere e maturare. In due anni ho lavorato tanto su me stesso e ormai sono passate un paio di stagioni dal primo campionato al Milan. A Francoforte ho avuto occasioni e fiducia, sono contento".

"Riprendere a giocare in Bundes per il calcio e per chi ci lavora"

André Silva, in Bundesliga, ha già ripreso a giocare: "In Germania ci si è mossi con grande attenzione. Si guarda ai club, che sono imprese, giocatori e collaboratori: tutti siamo messi nelle condizioni di lavorare, senza avere altri pensieri. Abbiamo delle regole da rispettare e siamo spesso sottoposti a tamponi, quindi mi sento al sicuro. Inoltre riprendere a giocare era importante per difendere il mondo del calcio e far sì che ci sia un lieto fine per tutte quelle persone che lavorano in quest'ambiente".