Le parole del designatore degli arbitri a Rai Radio 1: "Restiamo in attesa del confronto con il governo del 28 maggio, ma gli arbitri sono pronti per l'eventuale ripartenza del campionato". Poi sul Var: "In sala ci saranno tre persone con plexiglas e distanziamento"
Il mondo del calcio è concentrato sul 28 maggio, giorno dell’incontro con il governo da cui potrebbe arrivare l’atteso via libera per la ripartenza del campionato. Arbitri compresi, come ha spiegato a Rai Radio 1 il designatore Nicola Rizzoli. "Siamo pronti per l'eventuale ripresa – ha detto l’ex direttore di gara -. Appena sapremo esattamente le linee del protocollo da adottare applicheremo delle strategie di ripartenza. Per ora ci sono solo ipotesi, ma gli arbitri si stanno allenando da tempo".
Sul Var
Ma come funzionerà il Video Assistant Referee post coronavirus? "Abbiamo fatto un grosso sforzo per mettere in sicurezza tutto. Riusciremo a ripartire utilizzando la tecnologia – ha spiegato Rizzoli -. È chiaro che questo garantirà uniformità per il campionato. Nella stanza resteranno due arbitri, Var e Avar, e l'operatore, mentre solo la persona addetta a inviare le immagini alla regia sarà in un'altra sala. Quindi tre persone nella stessa sala, un maggiore distanziamento e poi anche plexiglass e utilizzo delle mascherine".
Sulle proteste
Poi Rizzoli, come ribadito già nella sua intervista a #CasaSkySport, ha parlato anche del tema delle proteste in campo. "Se capiamo che le proteste non servono e il rispetto è fondamentale, potremo avere un grande beneficio – ha ripetuto il designatore -. È chiaro che le proteste andranno gestite in modo diverso. Oggi bisogna avere un rispetto reciproco delle distanze e quindi quando non verranno rispettate bisognerà intervenire: questo non significa ammonire tutti, ma la distanza opportuna per dialogare con l'arbitro deve essere di un metro e mezzo. Questo può essere un passo culturale importante", ha concluso Rizzoli.