Serie A, Figc invia protocollo per la ripresa delle partite a Spadafora: ecco cosa prevede

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Alessandro Alciato

Alessandro Alciato

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La Figc ha inviato con un giorno d'anticipo a Spadafora il protocollo per le partite in vista della possibile ripresa del campionato il 13 o il 20 giugno. Ma sarà decisivo l'incontro del 28 maggio tra i vertici del calcio e il ministro dello Sport. In attesa che il Cts dia il suo parere, ecco cosa prevedono le 39 pagine del protocollo per il ritorno in campo

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Trentanove pagine, consegnate con un giorno di anticipo – domenica anziché lunedì - dalla Federcalcio al ministro dello Sport Spadafora. Il protocollo per le partite, quindi per la ripresa del campionato, è pronto. Al suo interno, le misure di quarantena da adottare in caso di calciatore positivo, sono state indicizzate alla situazione sanitaria nazionale al momento in cui il contagio del giocatore dovesse avvenire. Quindi, migliore sarà la situazione in Italia, minore sarà la restrittività delle regole. Ricordiamo infatti che al momento le due date ipotizzate per la ripartenza della serie A sono 13 e 20 giugno. Per il momento, comunque, resta valido quanto deciso per gli allenamenti collettivi, con l’individuo colpito da Covid 19 in isolamento e il resto della squadra in ritiro per 14 giorni, con possibilità di allenarsi.

Il numero di persone allo stadio

Per il resto, negli stadi è confermato che saranno ammesse al massimo 300 persone, comprese 60 del gruppo della squadra in trasferta. Fra queste 300, oltre a calciatori e arbitri, anche 6 raccattapalle maggiorenni, 8 componenti della delegazione della società ospitante, 4 di quella ospite e 6 addetti alle pulizie.

Arrivi scaglionati

Nella maggior parte, sono immagini già viste in questi giorni in Bundesliga. Gli arbitri dovranno arrivare allo stadio 1h 45’ prima del fischio d’inizio, uno per macchina. La squadra ospite 1 h40’ prima, suddivisa in più pullman. I calciatori di quella di casa 1h 30’ prima, con auto proprie. E negli spogliatoi, se possibile, titolari e riserve verranno divisi in ambienti diversi.

Niente bambini né mascotte

Per quanto riguarda l’ingresso in campo, avverrà in momenti separati per le due formazioni, e non ci saranno i bambini ad accompagnare i calciatori, nè la mascotte. Vietate strette di mano e foto di squadra. Come vietato sarà avvicinarsi a meno di un metro e mezzo dal direttore di gara.

Atteso ok del Comitato tecnico scientifico

Il protocollo deve ora passare attraverso il parere del Comitato Tecnico Scientifico del governo. Il ministro dello sport Spadafora si è impegnato ad arrivare con il parere definitivo già all’incontro di giovedì con tutte le componenti del mondo del calcio, quando si deciderà se la serie A ripartirà oppure no. Quanto sia delicata la situazione lo si comprende dal senso di responsabilità che lo stesso movimento calcistico si attribuisce nelle conclusioni del documento: "L’attenzione dell’opinione pubblica sul calcio professionistico, sulle squadre e sugli attori presenti allo stadio durante la situazione attuale sarà massima. Un comportamento esemplare per quanto riguarda le misure igieniche e di isolamento al di fuori del terreno di gioco risulterà decisivo".