Juventus, Douglas Costa: "A volte mi chiedo perché dovrei continuare a giocare"

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L’esterno della Juventus ha spiegato in un’intervista a The Players’ Tribune le difficoltà di dover convivere con tanti problemi fisici: "Mi fa male questa situazione, cerco di farmi aiutare anche da un mental coach. A volte mi chiedo perché dovrei continuare, visto che appena entro in campo mi faccio male"

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Una carriera caratterizzata da tanti, forse troppi infortuni, la sensazione di poter essere molto più di un potenziale fenomeno. Douglas Costa ha raccontato tutto il suo disagio in un’intervista a The Players’ Tribune. "Ogni volta che mi infortuno, penso: 'in cosa sbaglio?'. Mi chiedo perché non riesco a giocare con continuità. Mi fa male tutto questo, cerco di farmi aiutare in ogni modo. Non so se avete mai sentito parlare di un mental coach, non è uno psicologo ma qualcuno che ti mostra come a volte episodi dell'infanzia possono ancora produrre degli effetti nel tuo presente. Ho cominciato così. Ci sono momenti in cui penso 'perché dovrei continuare a giocare?'. Perché entro in campo e mi infortuno, in continuazione. Però poi lo guardo in tv, è ancora la mia passione, so di poter giocare ai più alti livelli. È ciò che mi tiene vivo. Non ha nulla a che vedere con i soldi o con la popolarità. Il punto è fare ciò che ti piace e divertirti. Mi concentro su questo" ha spiegato il giocatore della Juventus.

"Ho più risonanze che presenze"

"Con Alex Sandro ci scherzo, gli dico che ho più risonanze magnetiche che presenze..." ha proseguito l’esterno brasiliano. È difficile per Douglas Costa convivere con la consapevolezza di poter fare molto più di quello che il corpo riesce a esprimere: "La gente dice che ho il potenziale per essere uno dei migliori al mondo ma gli infortuni non mi aiutano. È una cosa che mi preoccupa seriamente. Ho il talento per essere un nome importante, ma per colpa mia o no, non posso essere nella forma migliore. Tutto questo non mi fa star bene".