Meno di dieci giorni separano i bianconeri dalla sfida di Coppa Italia con il Milan: i numeri della Juve in casa fanno paura, ma fare a meno della spinta del proprio pubblico potrebbe essere uno svantaggio
Il pallone che firma Chiellini ha le stelle della Champions. Prima di tornare a giocare in Europa, però, ci saranno Coppa Italia e Campionato. La Juve si prepara per la caccia ai titoli al training center, dove Sarri alza l’intensità del lavoro in modo graduale, senza eccedere, perché alla sfida con il Milan mancano meno di 10 giorni.
Non vede l’ora di riprendere da dove ha lasciato Dybala, che in partitella si scatena, cercando di replicare l’azione dell’ultimo gol all’Inter, ma facendo tutto da solo. Un big match vinto nel deserto dell’Allianz Stadium, test generale per l’atmosfera che circonderà le partite in futuro, azzerando il fattore campo, o quasi.
In casa la Juve è inarrestabile con una media di 2,84 a partita e 31 gol fatti. Numeri inferiori in trasferta: i gol subiti sono 14, uno a partita, due i pareggi e tre le sconfitte, compreso lo scontro diretto con la Lazio, che il 20 luglio è attesa a Torino. Fare a meno della spinta del proprio pubblico potrebbe essere uno svantaggio. La scorsa stagione, nella rimonta con l’Atletico in Champions è innegabile che, se Ronaldo trascinò il pubblico, il pubblico trascinò la squadra. D’altra parte, per abitudine la Juve non si fa condizionare troppo dall’atmosfera esterna e ha ben chiaro che vincere è un obiettivo in qualsiasi condizione. Anche senza il boato dei tifosi.