Napoli, Gattuso: "Io amico dei miei giocatori. Ma in campo sono il peggior nemico"

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L'allenatore azzurro dopo la vittoria della Coppa Italia ha parlato del suo particolare rapporto con i calciatori: "Sono loro amico ma in campo il peggior nemico. Non porto però rancore a chi sbaglia". E ora: "Testa al campionato. Quarto posto? Pensiamo a recuperare il nostro gioco e a crescere". Sulla scomparsa della sorella: "La cosa più dura è stata vedere l'abbraccio tra mamma e papà"

GATTUSO A CONFRONTO: IL PRIMO TROFEO DEGLI ALTRI ALLENATORI

Il Napoli ha vinto il primo trofeo dopo la lunga sospensione per il coronavirus, battendo la Juventus ai rigori nella finale di Coppa Italia. Soddisfazione immensa per Rino Gattuso, che ha commentato così la gioia dell'Olimpico: "Per vincere abbiamo giocato tre gare difficili contro Lazio, Inter e Juve – le sue parole a Radio Kiss Kiss Napoli – Con la Lazio eravamo in dieci, l'Inter ci ha messo in difficoltà al ritorno e la finale l'avete vista tutti. Siamo migliorati ma possiamo crescere ancora. Da giocatore, dopo un trofeo pensavo al giorno dopo e a cosa fare per migliorare. Bisogna farsi trovare pronti e avere la testa libera, questo faremo per le prossime partite".

Gattuso: "Io il miglior amico e il peggior nemico dei miei giocatori"

 

Gattuso ha ottenuto il primo trofeo da allenatore: "Sapevo non sarebbe stato facile, non bastava essere stato un grande calciatore. Ho girato tanto per imparare e ho fatto scelte difficili, ma è stato un percorso che io e Riccio abbiamo voluto fare. C'è sempre da imparare e ci vuole tanta umiltà per apprezzare anche le cose nuove. Sono il miglior amico ma in campo il peggior nemico dei calciatori, però non porto rancore verso chi sbaglia. Questa squadra mi ha sempre rispettato, un giocatore può anche mandarmi a quel paese ma nessuno deve toccare il mio staff. Io dico sempre quello che penso e in questo sono migliorato, forse alla gente piace la mia spontaneità. Lippi? Per me è stato un punto di riferimento per come gestiva la squadra. Se ho delle difficoltà penso a come agiva e alle decisioni che prendeva". La dedica alla famiglia e alla sorella scomparsa: "Con lei avevo un rapporto incredibile, ha sofferto tantissimo e credo che la cosa più dura sia stata vedere l'abbraccio tra mamma e papà. Loro sono genitori, sanno cosa si prova. Bisogna continuare, lei ora sta bene in cielo e spero di rincontrarla un giorno".

"Recuperiamo il nostro gioco. A Barcellona non andremo in vacanza"

 

Ora il campionato, con il sogno quarto posto: "Non lo so, l'Atalanta ha una gara da recuperare e quindi può andare a +12. Noi dobbiamo recuperare il nostro gioco, migliorare nella pressione e nel palleggio, poi ovviamente contano i risultati. Ricominceremo affrontando il Verona, una squadra forte, aggressiva e che ci metterà in difficoltà". Ad agosto ci sarà la Champions League e la sfida contro il Barcellona: "C'è la consapevolezza di affrontare una squadra più forte, ma arriveremo a quella partita nel miglior modo possibile e con la giusta condizione fisica e mentale. Non sarà una vacanza, ce l'andremo a giocare per finire questa stagione il più tardi possibile".