Ibrahimovic dopo Inter-Milan: "Avevo tanta fame. Scudetto? Se ci credi puoi tutto"

Serie A

Lo svedese dopo la prova incredibile nel derby: "Ho fatto un tampone ogni tre giorni, non potevo mancare al derby. Non sono stupito, conosco me stesso e cosa posso fare. L'esultanza? C’era uno che urlava da quando sono entrato in campo e ho detto ‘questo è per te’. E sulle chance scudetto: "Manca ancora tanto ma se ci credi puoi tutto"

INTER-MILAN: GOL E HIGHLIGHTS

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Il coronavirus sconfitto in settimana, il ritorno da assoluto protagonista nel derby. Zlatan Ibrahimovic senza mezzi termini: ancora una volta. E con un record in più: è il giocatore che ha segnato il maggior numero di marcature multiple in Serie A dopo i 38 anni di età. Dopo il derby si è presentato a Sky Saturday Night: “Nel mio derby cosa c’era? Tanto, era una partita importantissima contro l’Inter, il Milan non lo vinceva in campionato da 4 anni. Poi ero chiuso in casa da due settimane (e a Milan Tv aggiungerà poi 'Hanno rinchiuso l'animale sbagliato'): avevo tanta fame, ho fatto due gol. Sono un po’ deluso per aver sbagliato il rigore, ma dopo ho fatto gol subito. Poi abbiamo vinto, questo è più importante”.

 

Ma il Milan può vincere lo scudetto?

Zlatan Ibrahimovic all’inizio non si espone più di tanto: “Siamo all’inizio. Da quando sono arrivato io la squadra sta facendo grandi cose. Dopo il lockdown soprattutto, siamo partiti bene bene. La squadra sta crescendo tanto. Siamo più collettivo, la mentalità è differente, i giovani prendono più responsabilità, fanno più sacrificio. Voi non vedete tutti i giorni come si allenano, lo fanno alla grande”.

 

Il suo ruolo da leader e perché è tornato in Europa

“Sono il più vecchio, ma la responsabilità la sento tanto e questa situazione a me piace: poi sono tutti disponibili, tutti bravi, seguono e hanno voglia di fame e vincere”. Non manca neanche una vecchia freddura alla Zlatan: “Non sono stupito da me stesso. Conosco il mio livello e cosa posso fare. Dopo l’infortunio mi volevo sentire vivo e sono andato in America per iniziare da zero. Quando sono tornato a Manchester non mi sentivo pronto. Ho detto a Mourinho ‘Con tutto il rispetto, non mi convocare perché non mi sento pronto. Non ti voglio deludere col mio gioco perché questo non è l’Ibra di prima’. Non ero pronto, poi è arrivata l’occasione americana, ho detto sì. Alla fine era il momento di continuare o no. Mino mi ha detto ‘è troppo facile smettere in America, devi tornare e far vedere a tutti che puoi giocare ancora in Europa. Ho detto ‘a chi servo di più?’ C’era il Milan, ‘va bene arrivo’”.

Il significato dell’esultanza polemica dopo lo 0-2

“C’era uno che urlava da quando sono entrato in campo e ho detto ‘questo è per te’. Solo per lui. Era uno del pubblico che cantava qualcosa, poi... ha mangiato questo gol”. E ancora: “Fisicamente sto bene. Mi alleno tanto.  L’ho sempre fatto. Sto giocando bene, con grande esperienza. Gioco con compagni disponibili che ascoltano, mettono intensità. Io non accetto quando uno si rilassa in allenamento o partita. La mia filosofia è ‘come ti alleni giochi la partita’.

Il Covid-19 e la foto del leone

Ma del coronavirus ha avuto paura? "No, come sintomi ho perso solo un po’ di gusto ma altre cose niente. Facevo il tampone ogni tre giorni per vedere il risultato, ho detto ‘le partite che ho saltato posso saltarle ma il derby no, il derby lo gioco anche se risultati non sono pronti, nessuno mi ferma’”. E poi è arrivato il doppio tampone negativo che ne ha certificato la definitiva guarigione. A fine partita, la foto di un leone dopo un pasto. “Io sono come lui – ha aggiunto Zlatan –, non mi sento solo come lui. Volevo pubblicare quella foto all’ultimo derby che abbiamo giocato. Dopo 45 minuti sarebbe andata bene (ha scherzato), dopo 90 no. L’ho tenuto da parte”.

Cosa è cambiato con l’età?

“Mi sento più completo, ho più esperienza. Quando sei giovane sei ancora in crescita. Passi un momento in cui stai imparando le cose, giochi le partite, hai momenti e situazioni che si ripetono. Ora mi sento completo. Avessi la condizione dei 20-30 anni non mi fermerebbe nessuno. Ma tanto, non mi fermano neanche adesso".

 

“Leao è molto forte”

E alla domanda su Rafael Leao: “Molto forte, ha un fisico quasi meglio del mio (ride ndr). E’ veloce, ha tecnica, sta facendo bene. Deve solo concentrarsi sul calcio e capire le possibilità che ha. Sta giocando nel Milan, è una responsabilità, non è che qui hanno tanta pazienza e aspettare…”

 

Ibra e il titolo

“Stiamo pensando una partita alla volta, ogni partita è come una finale. Quando sono arrivato, l’obiettivo era arrivare in Europa. Adesso le giochiamo tutte come una finale. L’obiettivo è arrivare ancora in Europa, fare bene in Europa. Il mio obiettivo è differente, ma lo tengo per me”. E ancora, dopo un'altra domanda: “Sì c’è la possibilità di vincere lo scudetto. Uno che ci crede può fare tutto. Stiamo lavorando per questo, poi vediamo cosa accadrà. E’ ancora lunga”.