Quando Lukaku esaltava Ibra poco prima di arrivare in Italia. VIDEO
RIVALIRissa sfiorata nel derby di Coppa tra i centravanti di Inter e Milan, ex compagni al Manchester United senza vere frizioni. Lo dimostrano le parole di Lukaku in un'intervista del marzo 2019, quando elogiava lo svedese: "Mi ha cambiato e ho imparato molto, concentrandomi e lavorando duramente". La storia della convivenza in Inghilterra tra gentilezze, scommesse e pochi minuti insieme in campo
Un Romelu Lukaku mai visto, pericoloso testa a testa e rissa quasi sfiorata prima dell’intervallo di Inter-Milan. Da una parte il centravanti nerazzurro, dall’altra Zlatan Ibrahimovic non nuovo a provocazioni in campo. Un confronto ravvicinato che ha fatto il giro del mondo, scontro tra titani per due big entrambi a segno ma con un solo vincitore: Ibra espulso per un fallo di gioco nella ripresa, passaggio del turno in Coppa Italia invece per il belga. E pensare che i due, compagni al Manchester United nella stagione 2017/18, non avevano mai innescato liti dalla simile portata. Anzi: basta riavvolgere il nastro al 22 marzo 2019, pochi mesi prima del trasferimento all’Inter, quando Lukaku parlava dello svedese ai tempi dei Red Devils. "Cos’hai imparato da Zlatan?", la domanda di un tifoso in una chat. E la risposta di Romelu lascia a bocca aperta: "Tutto quello che ho imparato da Zlatan è stato grandioso. Dai suoi racconti di quando era all’Inter, al Milan, al Barcellona e all’Ajax, allo stare sul campo e lavorare al suo fianco, vedendo quanto fosse competitivo". E c’è un aneddoto significativo: "Ricordo in particolare un allenamento: essendo entrambi attaccanti non eravamo mai nella stessa squadra. Ad un certo punto in un esercizio uno contro uno mi ha travolto. È stato in quel momento che ho capito che lui vuole competere e lottare sempre per il suo posto. Ecco perché mi ha cambiato: ho imparato a concentrarmi, a lavorare duramente e anche a divertirmi. È un ragazzo con cui puoi divertirti molto e avere una personalità così nello spogliatoio è stato bellissimo".
La maglia ceduta
Insomma, nessun attrito reale tra i due durante la convivenza a Manchester dove Ibra era arrivato dal Psg nell’estate 2016. Positiva la sua prima stagione con Mourinho, 27 gol segnati e tre titoli in bacheca (Community Shield, Coppa di Lega ed Europa League) al netto della rottura del legamento crociato ad aprile che chiuse anzitempo la stagione. Indossava la maglia numero 9, concessa a Lukaku l’estate seguente. Una gentilezza tra compagni, richiesta acconsentita da Zlatan che adotta la '10' e vive sette mesi ai box per recuperare dall’infortunio. Il rientro risale a novembre 2018, ma tra briciole di partite (6) e un solo gol (inutile, al Bristol City in Coppa) inizia a defilarsi dal gruppo. Dove invece Romelu diventa subito protagonista: saranno 27 (proprio come Ibra) le sue reti nella prima annata con lo United.
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Quella scommessa in allenamento
La ricostruzione del rapporto non riserva frizioni evidenti, forse una rivalità tra chi era in rampa di lancio (il 24enne Romelu) e l’acciaccato Ibra di 12 anni più anziano. Le cronache riportano della frecciata dello svedese durante gli allenamenti di Mourinho, quando nel mirino non c’era la fisicità del belga ma le sue qualità tecniche: "Ti dò 50 sterline per ogni stop azzeccato", la promessa di Zlatan che ha sempre amato provocare. Qualche tempo più avanti sarà lui stesso a rincarare la dose: "Non accettò mai, forse aveva paura di perdere". Magari non si sono mai amati, ma il rispetto non è mai mancato: al di là della concorrenza tra due attaccanti di livello, battute e sfottò non possono giustificare quanto accaduto a San Siro. D'altronde era lo stesso svedese a riconoscere che "l’arma migliore di Lukaku è la forza, ha voglia di spaccare il mondo".
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Insieme briciole e zero gol
Meno di una stagione insieme, solo 127 minuti contemporaneamente in partita. Un bilancio risicatissimo distribuito in 7 gare e nemmeno memorabili (tre vittorie con altrettante sconfitte, un pari nell’unica da titolari con il Burnley), dove nessuno dei due andò a segno. Difficile ritrovare ruggini tra i due, nessun episodio scatenante prima della reunion in Serie A. Ibrahimovic se ne andrà a marzo direzione Los Angeles Galaxy, Lukaku lo farà poco più di un anno più tardi trasferendosi all’Inter e ritrovando il vecchio compagno a febbraio 2020. Era un derby di campionato, entrambi a segno come accaduto lo scorso ottobre e pure nella serata di Coppa. Non sono i gol a mancare, mai, fino a quel duello ravvicinato. Si erano "beccati" sui social, ma non possono essere gli appellativi di 'Re' e 'Dio' a spiegare lo scontro tra due big.