Fiorentina-Roma, Fonseca: "Kumbulla gioca, in porta Pau Lopez"

ROMA

Le parole dell'allenatore giallorosso alla vigilia della trasferta di Firenze: "La squadra ha capito ciò che non è andato con il Milan e ha voglia di reagire. Non ho visto alcun tipo di depressione, come invece è accaduto fuori. E non abbiamo problemi di organizzazione difensiva"

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Un solo punto nelle ultime due partite e la pesante sconfitta nello scontro diretto dell'ultima giornata contro il Milan. La Roma ha bisogno di cambiare rotta per rimanere aggrappata alla zona Champions e vuole ripartire subito. L'occasione di rialzarsi, per i giallorossi, arriva nel turno inrasettimanale contro la Fiorentina. Intervenuto in conferenza stampa, Paulo Fonseca ha dato qualche indicazione sulla formazione: "Kumbulla è pronto e giocherà - ha detto l'allenatore della Roma -, Smalling sarà convocato ma non è nella condizione fisica per giocare 90 minuti. Borja Mayoral giocherà. È vero che abbiamo avuto tante partite, ma avendo tanti problemi soprattutto in difesa è più complicato ruotare alcuni giocatori. Cambieremo due o tre giocatori in questa partita. In porta giocherà Pau Lopez". Pochi dubbi sugli avversari: "Prandelli e Iachini sono due grandi allenatori ma sono diversi. Ovviamente la Fiorentina non sarà la stessa che abbiamo affrontato all'andata. Per me è una squadra molto forte, è vero che non sono stati regolari ma ad esempio hanno battuto 3-0 la Juventus. È una squadra con giocatori forti che può fare ogni risultato, non ho dubbi sul fatto che per noi sarà una partita difficile. Ma io ho visto i miei ragazzi e so che vogliono i tre punti domani".

"Non abbiamo problemi di organizzazione difensiva"

Fonseca ha poi respinto le accuse di una scarsa organizzazione difensiva: "La squadra ha subìto più gol di quanto ci aspettassimo, è vero. Ma penso che dobbiamo capire una cosa, qual è l'organizzazione della squadra. Quante volte il Milan ha creato situazioni pericolose? Siamo noi che creiamo i nostri problemi, non è una questione di organizzazione difensiva. Non solo con il Milan, ma anche in altre partite. I problemi sorgono dalla costruzione e dalla perdita di palloni. Ci si può chiedere perché giochiamo così: noi vogliamo giocare così. Con il Milan abbiamo sbagliato pur non avendo alcun tipo di pressione. Quindi non è un problema difensivo. Stiamo lavorando per migliorare e capire meglio cosa fare in questi momenti. Non credo dunque che abbiamo grandi problemi di organizzazione difensiva. Si parla del fatto che giochiamo da dietro, ma per me è importante che il portiere giochi con la squadra. Per me la differenza è data dal fatto di capire se possiamo giocare la palla o meno. Pau ha sbagliato dei passaggi, ma non abbiamo avuto pressioni. Con il Milan c'è stato un errore e stiamo lavorando ogni giorno per migliorare questa situazione. Si dice sempre che giochiamo da dietro ed è un problema, ma non è così. Quando giochiamo da dietro creiamo anche tante azioni pericolose".

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L'allenatore portoghese è poi tornato sul rendimento di Borja Mayoral, che secondo una parte della critica non è ancora decisivo nei big match: "Non possiamo dimenticare che il calcio italiano è difficile per tutti gli attaccanti - ha chiarito Fonseca -, Borja è un giovane che sta imparando e sta migliorando. Se valutiamo i suoi numeri sono buoni. Se segna, va bene; se non segna, va tutto male: per me non possono esserci queste situazioni. Lo stesso capita con Dzeko, non si possono vedere le cose in questo modo". E sul fatto che nella Roma pochi giocatori incidono dalla panchina, Fonseca ha le idee chiare: "Se non abbiamo fatto gol con i giocatori subentrati, vuol dire che li avevamo già fatti. Il 70% delle sostituzioni, credo, arriva quando la squadra è in vantaggio. Magari altre squadre hanno avuto più partite nelle quali i giocatori che entrano devono cambiare il risultato, penso che a noi invece non sia accaduto. Quando entra qualcuno, magari chiediamo più di difendere che di attaccare".

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"Facciamo sempre lo stesso gioco? Come tutte le grandi squadre"

In chiusura l'allenatore della Roma ha risposto a chi accusava la squadra giallorossa di esprimere sempre lo stesso tipo di gioco: "Tutte le squadra hanno una identità precisa. Se vediamo le squadre più forti in questo momento in Italia, è così. Non mi sembra che gli altri cambino modo di giocare: Milan, Lazio, Atalanta, Napoli e Juventus giocano sempre allo stesso modo. Non cambiano identità, cambiano strategia. I princìpi delle grandi squadre non cambiano, perché le grandi squadre sono quelle che hanno un'identità forte. Giochiamo sempre e abbiamo poco tempo per lavorare, ne abbiamo solo per recuperare. Non c'è tempo per cambiare. Anche se si cambia il modulo, non vuol dire che si debba cambiare l’identità di una squadra. Non vedo in Italia squadre che cambiano identità. Però se si vince va tutto bene, se non si vince va tutto male. Le grandi non devono cambiare identità in base ai risultati, questo per me deve essere chiaro". Infine nessun dubbio sulla reazione della squadra: "Dopo le sconfitte abbiamo sempre reagito bene - ha concluso Fonseca -, in questi giorni ho visto che la squadra non è entrata in depressione come invece è successo a molti fuori. Poi possiamo vincere, perdere o pareggiare, ma io ho visto una squadra che ha capito ciò che non ha fatto bene nell'ultima partita e che vuole migliorare. Qui non si può avere nessun tipo di depressione".