L'allenatore dopo la vittoria contro il Verona: "Queste partite valgono nove punti". E sul suo futuro spiega: "Ho solo detto di concentrarsi sul presente e che a fine stagione ci vorra un po' di chiarezza da parte di tutti. Mi piacerebbe continuare questo percorso e a bocce ferme capiremo insieme ai dirigenti cosa si può fare". POi risate su Hakimi: "Può fare tutto ma non tirare i rigori... E' una pippa!"
L'Inter torna a vincere dopo due pareggi consecutivi, batte 1-0 il Verona e compie un altro passo importante verso la conquista dello scudetto. Un successo festeggiato da Antonio Conte con un abbraccio a tutto il gruppo nerazzurro dopo il gol decisivo di Matteo Darmian (il secondo pesante dopo quello col Cagliari, anche stavolta al minuto 77). Un gesto che lo stesso allenatore ha spiegato così al termine della gara: "Nella corsa per andare ad abbracciare i ragazzi, io vedo il 95% della conquista dello Scudetto. Non è ancora fatta, ma vincere contro una squadra che non aveva nulla da perdere ed è venuta a giocare a viso aperto porta non tre, non sei, ma nove punti. E' inevitabile che i calciatori sentano la pressione di vincere qualcosa di importante. E' da tanto tempo che un club come l'Inter non vince lo scudetto ed essere noi i protagonisti di questo porta un po' di pressione"
"Futuro? Ecco cosa intendevo dire..."
Conte ha poi precisato il senso di quelle parole pronunciate in conferenza stampa sul suo futuro: "Credevo di essere stato chiaro. Dobbiamo essere molto concentrati sul presente e sullo scudetto, solo dopo dovete chiedermi cosa ne penso del futuro o della Champions League. A una precisa domanda su un lungo ciclo all'Inter, ho risposto che guardo al presente che è la cosa più importante per noi. Dopo sicuramente ci vorrà un po' di chiarezza, non ho detto altro. Ma anche i dirigenti penso che darebbero la stessa risposta. Ho fatto una conferenza da zero a zero, mai come quest'anno sono stato zitto e ho pensato solo a lavorare".
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"Mi piacerebbe proseguire il percorso all'Inter"
L'allenatore ha però specificato come la sua volontà sarebbe quella di continuare il percorso iniziato in nerazzurro: "Partire sempre da zero e cominciare un ciclo nuovo è stancante e faticoso per un allenatore come me. Quando inizi un lavoro speri sempre che questo possa continuare per tanto tempo, non mi piace ricominciare ogni volta da zero. Sarei contento di poter continuare il lavoro che sto facendo. Detto questo, c'è bisogno a bocce ferme di capire insieme ai dirigenti. Tutti quanti abbiamo bisogno di capire cosa si può fare, in maniera molto serena. Altrimenti la comunicazione diventa difficile, anche perchè poi le colpe ricadono sempre sull'allenatore. So benissimo che il mio cognome è pesante e porta responsabilità. Bisogna sempre competere per vincere quando ci sono io, ma tante volte mi sono trovato anche in Champions League a competere con formazioni non all'altezza per questa competizione".
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Hakimi e i rigori
Infine, una battuta su Hakimi, ancora una volta protagonista di una grande partita. L'esterno marocchino, secondo Conte, deve migliorare su un fondamentale in particolare: "L'importante è che Hakimi non tiri i rigori. Sulle punizioni è bravo, ma quando lo vedo a fine allenamento penso che se in una competizione arrivassimo ai rigori, devono morire tutti prima che calci lui. E' veramente una pippa, peggio di me quando giocavo. Scherzi a parte è un giocatore che è cresciuto tantissimo, vede le giocate prima e sta migliorando sotto tutti i punti di vista".